Dobbiamo decidere noi il futuro della nostra città
PIOMBINO 27 ottobre 2018 — Si è svolta questa mattina un’ imponente manifestazione organizzata dal Comitato Salute Pubblica Piombino Val di Cornia contro il progetto RIMateria che prevede lo costruzione di una discarica di 2.850.000 metri cubi per rifiuti speciali e la vendita del 60% delle azioni di RIMateria e per l’indizione di due referendum comunali basati sui seguenti quesiti
- Sei d’accordo che venga attuato a Ischia di Crociano nel Comune di Piombino il progetto presentato da RIMateria che prevede tra l’altro sull’area denominata LI53 una nuova discarica per rifiuti speciali, che potranno provenire anche dal di fuori del nostro comprensorio, da 2.5 milioni di metri cubi?
- Sei d’accordo che una parte delle azioni di RIMateria possedute da Asiu, e quindi indirettamente anche dal Comune di Piombino che di Asiu è il maggiore azionista, vengano vendute, potendo così dei privati diventare proprietari della maggioranza delle azioni di RIMateria che gestisce lo smaltimento dei rifiuti speciali a Ischia di Crociano nel Comune di Piombino?
In realtà la manifestazione, la seconda nel giro di poche settimane, è scaturita anche dal fatto che qualche giorno fa RIMateria aveva annunciato che la commissione esaminatrice all’uopo costituita aveva preso visione dell’offerta per l’acquisto del secondo lotto, pari al 30%, di azioni, aveva constatato che era stata presentata un’offerta irrevocabile giudicata congrua e rispondente ai parametri richiesti e dal fatto che la liquidatrice di Asiu, proprietaria di maggioranza di RIMateria, aveva convocato l’assemblea dei soci per approvare la vendita di questo secondo 30% di azioni. Ciò in contemporanea alla convocazione della commissione comunale che avrebbe preso in esame l’ammissione o meno del referendum avente come oggetto proprio la vendita delle azioni di RIMateria.
Anche di questo, ovviamente, si trova traccia nelle relazioni lette nel corso della manifestazione che pubblichiamo sotto anche se proprio l’edizione del Tirreno di questa mattina pubblicava la notizia che il sindaco di Piombino, Massimo Giuliani, aveva chiesto alla liquidatrice di Asiu, Barbara Del Seppia, di posticipare di un paio di settimane l’assemblea dei soci e che il sindaco di Campiglia, Rossana Soffritti, aveva accolto la proposta di Giuliani.
Dopo la lettura delle relazioni e dopo gli interventi di associazioni e del sindaco di Suvereto Giuliano Parodi (nella foto più in alto a sinistra, ndr), che hanno toccato argomenti come il rapporto con le istituzioni, le regole della democrazia, le linee di uno sviluppo del territorio che non contempli un rilevante polo per il trattamento di rifiuti non pericolosi e pericolosi ed altri, i manifestanti hanno raggiunto in corteo il palazzo comunale.
Di seguito gli interventi integrali di due rappresentanti del Comitato, Maria Cristina e Roberta.
Maria Cristina
In primo luogo ci teniamo a dire che la nostra è sì, una battaglia, ma sempre ci siamo comportati nel rispetto della correttezza, le nostre sole armi sono state “parole” che abbiamo detto e scritto ai cittadini PER INFORMARLI, visto che l’amministrazione comunale se ne è guardata bene dal farlo e RIMateria lo ha fatto talvolta in maniera non veritiera oppure con il solo intento di difendere o giustificare l’azienda. Ma se persino esprimere e motivare l’opposizione ad un progetto, se questo non è più consentito, allora veramente la democrazia non esiste più in questa città. Qualche politico si è sentito offeso, noi affermiamo con forza che non abbiamo mai usato parole o scritti offensivi, se lo ha fatto qualche cittadino esasperato chiediamo addirittura scusa a suo nome, se i toni a volte si sono alzati da entrambe le parti ce ne rammarichiamo.
La richiesta di referendum è fatta proprio per aprire un confronto e non uno scontro, chi ha i migliori argomenti lo decidono i cittadini! I nostri politici si sono sentiti offesi e sono usciti per questo sui social. Questo ci preoccupa molto, perché se i nostri politici si sentono solo quando si ritengono offesi e al contrario non rispondono alle richieste dei cittadini, noi non ci sentiamo più rappresentati da loro. Non era nel loro programma l’ampliamento della discarica, quando li abbiamo mandati alla guida del Comune, non ci hanno mai detto che il nuovo programma dello sviluppo di Piombino si sarebbe rivolto al mercato dei rifiuti speciali. Ce lo fanno capire con l’arrivo in zona di società, ditte e dittarelle tutte dedicate alla lavorazione dei rifiuti pericolosi e non pericolosi, ma sempre di rifiuti industriali si tratta, del trattamento o del loro stoccaggio. Ci troveremo con quasi 5 milioni di metri cubi compresi quelli della ex-Asiu di rifiuti provenienti dall’esterno del nostro territorio, oltre naturalmente quelli che abbiamo già all’interno delle ex acciaierie e del SIN, e che non vengono rimossi. Diverse centinaia di cittadini hanno manifestato pacificamente per appoggiare il referendum consultivo, un sacrosanto diritto, cioè quello di poter esprimere il proprio parere su una questione che condizionerà per decenni la vita di questa città. Sì perché i nostri amministratori si stanno appropriando di un territorio come se fosse di loro proprietà: non è così, il territorio è di tutti i cittadini che ci vivono ed inoltre non possono pensare di costruire una nuova enorme discarica senza che gli stessi cittadini lo abbiano approvato.
Quello che noi invece vogliamo sottolineare oggi è la grande partecipazione della città, vi ringraziamo dell’appoggio che ci avete dato e ci state dando con la vostra presenza. E ci dispiace che la maggioranza che ci amministra si sia sentita offesa per alcuni interventi dei cittadini che sono saliti sul palco e non abbia invece voluto dare il giusto peso alla presenza di voi tutti. Ma noi riteniamo che in cuor loro siano invece intimoriti da questa partecipazione. Siamo noi che dobbiamo decidere il futuro della nostra città e dei nostri ragazzi, non loro che lo stanno facendo senza un mandato. Ma imperterriti continuano a non rispondere alle nostre richieste.
Silenzio totale!
Vogliamo che si facciano i carotaggi, per sapere cosa ci è andato in quella montagna di rifiuti, il sindaco ci dica perché non sono ancora stati fatti.
Per la questione RIMateria rispondono sempre i vertici dell’azienda, mai i proprietari, cioè le amministrazioni comunali.
Silenzio totale su un’azienda nata per riciclare rifiuti industriali all’interno del nostro territorio e che invece importa e accumula rifiuti speciali provenienti da tutta Italia senza aver finora smaltito un chilo di rifiuti del nostro territorio.
Al contrario, anziché essere rassicurati dalle amministrazioni, ogni giorno giungono nuove notizie sempre più preoccupanti .
Mentre ieri si parlava di querele nei confronti di alcuni cittadini è stata diffusa la notizia che lo scambio di Fiorentina verrà potenziato con 5,2 milioni di euro da Rete Ferroviarie Italiane per la ricezione di merce pericolosa.
Ci viene subito in mente che un’altra azienda di trattamento rifiuti pericolosi che si chiama Wecologistic, che si insedierà in un capannone ex Redi, a fianco di RIMateria, utilizzerà oltre al porto, oltre alle strade di Piombino, note per la loro molteplicità, anche lo scambio di Fiorentina per ricevere e spedire le merci pericolose, rifiuti speciali pericolosi per intenderci. Forse, questo investimento di 5,2 milioni di euro per potenziare lo scambio di Fiorentina potrebbe essere anche in funzione dello smercio dei materiali pericolosi provenienti da questa azienda? È lecito pensarlo, o siamo maliziosi o peggio ancora passibili di denuncia se ce lo chiediamo oggi qui pubblicamente? Ma se fosse così dobbiamo allora preoccuparci moltissimo perché se si spendono 5,2 milioni di euro per lo scambio di Fiorentina, di merce pericolosa ne potrebbe arrivare ancora di più.
Per lo stesso scambio, ricordiamo a chi non utilizza da molto tempo i treni da e per Piombino, transitano comunque i treni passeggeri per il porto turistico, su quegli stessi treni viaggiano i nostri ragazzi che vanno e tornano dalle Università, per non parlare dei pendolari che giornalmente vanno a Cecina o a Livorno. Le nostre forze future, tutti i giovani che oggi sono presenti e che ringraziamo perché ci danno un motivo in più per andare avanti nella nostra battaglia, ci rimprovereranno di non aver fatto abbastanza per tutelare il loro territorio. Ma oggi, se dovesse passare il referendum, anche voi ragazzi, dai 16 anni in poi, sarete chiamati a dare un giudizio, ragazzi informatevi per favore, noi siamo a vostra disposizione sempre pronti a incontrarvi. Per non parlare delle famiglie che abitano vicinissime allo scambio di Fiorentina, famiglie che hanno investito in quella zona e che già subiscono la vicinanza di RIMateria, che ci dicono non dia problemi di salute, ma se anche fosse, e gli esperti e le statistiche dicono l’esatto contrario, crea comunque un grosso disagio per gli odori che emette ancora oggi nonostante la messa a norma.
Noi siamo qui, per parlare con voi, i comitati nascono quando chi ci amministra ha perso definitivamente il contatto con la propria cittadinanza.
Roberta
Il Comitato per il Referendum e il Comitato di Salute Pubblica Piombino-Val di Cornia hanno presentato e promosso due quesiti referendari da sottoporre al giudizio dei cittadini: uno dice no alla costruzione della nuova enorme discarica e l’altro dice no alla vendita della maggioranza delle azioni di RIMateria ai privati. La richiesta di referendum è stata accompagnata da 3000 firme e da una manifestazione cittadina a cui hanno partecipato centinaia di persone.
Due commissioni, formate da funzionari del Comune, un membro nominato dal sindaco e uno nominato dai referendari si riuniranno per la seconda volta lunedì 29 ore 16.30, per stabilire se i quesiti sono ammissibili e se i cittadini di Piombino possono dire sì o no alla vendita delle azioni RIMateria ai privati e alla costruzione di una nuova enorme discarica. Ricordiamo un referendum CONSULTIVO!
La stampa locale ci informa che il 29 ottobre i sindaci si riuniranno per decidere la vendita della maggioranza delle azioni (l’altro 30%) di RIMateria ai privati (la relazione letta alla manifestazione che riportiamo integralmente è stata scritta poche ore prima e non ha potuto tenere conto della novità pubblicata dal Tirreno nella edizione del 27 ottobre concernete la richiesta formulata dal sindaco di Piombino di posticipare di un paio di settimane l’assemblea dei soci , ndr)! Ma questo era il tema di uno dei quesiti referendari, tema su cui lo stesso giorno alla stessa ora lunedì 29 ottobre la commissione referendaria doveva esprimere il giudizio di ammissibilità!
Ci sentiamo presi in giro. Potevano avvertirci prima che la nostra legittima richiesta di sottoporre a referendum una questione così importante sarebbe stata nei fatti volutamente negata.
Non è possibile non notare l’assoluta mancanza di rispetto e l’arroganza con cui sono trattati i cittadini di Piombino!
Al nostro primo appello contro questa frettolosa manovra che vuole vendere, prima della verifica della validità dei quesiti referendari, alla Navarra SpA il secondo lotto di azioni non ha risposto la politica ma RIMateria! Eppure non ci eravamo rivolti a chi amministra RIMateria ma a chi la dirige!
RIMateria ha fra l’altro detto che se il 29 firmano il procedimento comunque non è concluso! No, se firmano la vendita è effettuata e quello che segue è solo burocrazia, non si torna indietro! RIMateria rispondendo alle nostre legittime preoccupazioni ci dice che le decisioni, le strategie saranno comunque prese dal pubblico, lo prevede lo statuto.
Lo statuto infatti se da una parte prevede, è vero, che i Comuni abbiano diritto di veto sulle modifiche del piano industriale, dall’altra prevede anche che qualora un socio privato dissenta dalla deliberazione di modifica del piano industriale, il socio privato dissenziente avrà diritto di vendere la sua intera quota ad un prezzo determinato in riferimento alla data di adozione della delibera di modifica del piano industriale, quota che il socio pubblico avrà l’obbligo di acquistare. Questo lega le mani, di fatto, ai soci di parte pubblica.
Lo statuto suddetto specifica inoltre che la votazione di ogni nuovo piano industriale passi con la maggioranza assoluta dei voti: il pubblico dunque non avrà più neanche un teorico diritto di veto. Hanno detto che Navarra SpA è scagionato da tutte le inchieste e per fare questo hanno riportato un articolo scritto da S. Forte del marzo 2017, più di un anno fa! Ma a quanto ci risulta leggendo un articolo di M. Mingarelli del maggio 2018 comparso su Frosinonetoday l’inchiesta partita nel 2017 a seguito dell’esposto presentato da quasi 300 persone, per gli odori nauseabondi e l’aria irrespirabile, sta continuando e Navarra non è ancora scagionato. Purtroppo non siamo riusciti a reperire notizie ancora più recenti in merito.
Oggi la lotta, condotta con mezzi democratici e nel massimo rispetto di tutte le opinioni, per la difesa dell’ambiente e della salute del nostro territorio, la lotta contro questa ultima frettolosa decisione diviene evidentemente una lotta per la difesa della democrazia! Perché i cittadini hanno tutto il diritto di esprimersi mediante un referendum consultivo! Potevano aspettare una decina di giorni e far pronunciare la commissione che avrebbe stabilito se i referendum erano per come formulati ammissibili! Anche la commissione ed i suoi lavori, già iniziati, è stata ritenuta trascurabile! No hanno voluto ribadire che tutto è sotto il loro controllo, non vogliono interferenze, inutile ascoltare l’opinione dei cittadini! Non sentono la necessità di confrontarsi nemmeno quando prendono decisioni che segneranno la vita del nostro territorio, decisioni che non facevano parte del programma con cui si sono presentati alle precedenti elezioni.
Nella nostra ultima assemblea pubblica alcune forze politiche e associazioni si sono dichiarate d’accordo con le nostre richieste: si al referendum, carotaggi, no ad una nuova discarica, no alla vendita della maggioranza delle azioni di RIMateria a privati!
Ma oggi è tempo che chi non approva tale modo di procedere si esprima immediatamente e pubblicamente e lo faccia prima del 29 ottobre quando i sindaci potrebbero con una sola firma impedire il referendum e limitare la nostra democrazia, mettere nelle mani dei privati una azienda che tratterà rifiuti speciali, dire sì alla costruzione di una nuove enorme discarica.
Ci appelliamo a tutte le forze politiche, ai singoli consiglieri comunali, ai semplici iscritti a qualsiasi forza politica, ai cittadini tutti, alle associazioni cittadine di chiedere PUBBLICAMENTE al sindaco di rimandare la firma sull’atto di vendita delle azioni! Ma questo va fatto ora prima del 29 ottobre, dopo sarà del tutto inutile. Comunque anche se firmeranno non ci metteremo da una parte. La difesa dell’ambiente in cui viviamo continuerà, nemmeno se la Regione Toscana concederà la VIA alla nuova discarica ci fermeremo. Siamo convinti delle nostre ragioni per questo ci stiamo preparando per rivolgerci come ultima istanza al TAR nel caso in cui anche la Regione Toscana dica si al nuovo progetto RIMateria.
(Foto di Pino Bertelli)