Domande, necessità, decisioni dopo l’arrivo di Cevital

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 25 luglio 2015 — Affol­la­ta assem­blea. La sala di palaz­zo Appi­ani non è rius­ci­ta a con­tenere tut­ti i cit­ta­di­ni e i lavo­ra­tori che han­no parte­ci­pa­to, alcu­ni anche dall’atrio, a tes­ti­mo­ni­an­za dell’attenzione sui temi dell’occupazione, del­la salute, del­la sicurez­za e dell’ambiente legati alla nasci­ta di Afer­pi. Sono inter­venu­ti numerosi lavo­ra­tori e lavo­ra­tri­ci, in cas­sa inte­grazione o mobil­ità espri­men­do tut­to il loro dis­a­gio per una situ­azione di dif­fi­coltà e incertez­za del futuro.
Le quat­tro asso­ci­azioni han­no let­to un doc­u­men­to con­giun­to che sin­te­tizzi­amo:

«Con l’ac­qui­sizione del­lo sta­bil­i­men­to, non è super­a­ta la neces­sità di una polit­i­ca indus­tri­ale e lo Sta­to deve comunque dotar­si di stru­men­ti, come fan­no altri Pae­si europei, per gov­ernare i ter­ri­tori  ind­i­riz­zan­do le aziende pri­vate.
Se vogliamo che ripren­da la pro­duzione di acciaio a Piom­bi­no occorre che si creino le con­dizioni. Una polit­i­ca indus­tri­ale che  leghi le varie par­ti del­la siderur­gia ital­iana, almeno le fil­iere dei vari set­tori, in cui si indi­vid­u­ano degli inter­es­si comu­ni, con inves­ti­men­ti in ricer­ca e inno­vazione, il mer­ca­to delle materie prime, l’en­er­gia, i servizi agli uti­liz­za­tori, la sicurez­za del­la qual­ità, l’al­larga­men­to dei mer­cati.
Pre­oc­cu­pazione per l’ipote­si azien­dale di “effi­cien­ta­men­to” che può sig­nifi­care mag­giore sfrut­ta­men­to del per­son­ale e minore sicurez­za sul lavoro, per questo la richi­es­ta dell’istituzione di un pro­to­col­lo tra Azien­da, Con­sorzio delle imp­rese che inter­ver­ran­no, isti­tuzioni (Regione, Comune, Asl, Arpat, Ispet­tora­to del lavoro, Inail ), Rls,  sin­da­cati e un sogget­to in rap­p­re­sen­tan­za delle quat­tro asso­ci­azioni pro­motri­ci di questo incon­tro,  per il mon­i­tor­ag­gio costante dei lavori di bonifi­ca ambi­en­tale e di atti­vazione dei tre bloc­chi  eco­nomi­ci annun­ciati nel piano Cevi­tal (acciaio, agroal­i­menta­re e por­to). Una speci­fi­ca azione di vig­i­lan­za dovrà riguardare i ten­ta­tivi di camuf­fa­men­to di even­tu­ali infor­tu­ni con la malat­tia.
Del set­tore agro — indus­tri­ale non sap­pi­amo prati­ca­mente niente; il piano indus­tri­ale non dice quali impianti saran­no costru­iti ma da relazioni del Com­mis­sario Nar­di leg­giamo di un’ipote­si di indus­tria del­la dis­til­lazione di prodot­ti veg­e­tali per fare biodiesel e bioal­cool. Occor­rerà appro­fondire anche questo aspet­to per un’in­dus­tria impat­tante sul ter­ri­to­rio e con scarse prospet­tive occu­pazion­ali.
Il nos­tro ter­ri­to­rio con­ta anche altre aziende dal futuro incer­to; oggi, si “soprav­vive” solo gra­zie agli ammor­tiz­za­tori sociali, che non pos­sono essere visti come una soluzione, ma solo come un modo per tam­ponare e rin­viare il prob­le­ma.
Vogliamo per­tan­to chiedere un piano stra­or­di­nario a sosteg­no di tut­ti i lavo­ra­tori in dif­fi­coltà tra cui:
- la riduzione delle tasse e delle tar­iffe, in modo sostanziale e non sim­bol­i­co (TARI, IMU, TASI, Con­sorzio Toscana Cos­ta, ecc..);
- l’ appli­cazione di paga­men­ti rateiz­za­ti a lun­go ter­mine per uten­ze e servizi;
- l’erogazione sol­lecita di agevolazioni e con­tribu­ti  (con­tribu­ti per affit­to, canoni di locazione ecc..);
- lo stu­dio di nuove modal­ità per rine­goziare sca­den­ze e tas­si di inter­esse per mutui e presti­ti, nonché per sospenderne il paga­men­to delle rate;
-  la riduzione delle tasse sco­las­tiche, dei costi di trasporto per i ragazzi e dei costi per l’acquisto dei lib­ri sco­las­ti­ci;
- la pos­si­bil­ità di pot­er dis­porre del pro­prio TFR.
Chiedi­amo infine alle Isti­tuzioni pre­sen­ti la con­vo­cazione di un Con­siglio Comu­nale aper­to in for­ma con­giun­ta con gli altri Con­sigli comu­nali del­la Val di Cor­nia nel quale ven­ga illus­tra­to alla cit­tad­i­nan­za il pre­sente doc­u­men­to con le indicazioni/proposte sopra indi­cate, affinché ven­ga dis­cus­so e vota­to».

Sono inter­venu­ti anche il com­mis­sario por­tuale Luciano Guer­ri­eri, gli asses­sori Mar­co Chiarei e Clau­dio Capuano in rap­p­re­sen­tan­za del­l’Am­min­is­trazione Comu­nale.
Non era­no pre­sen­ti rap­p­re­sen­tan­ti delle orga­niz­zazioni sin­da­cali Fim, Fiom e Uilm che ave­vano pre­an­nun­ci­a­to la loro assen­za giu­di­can­do l’inizia­ti­va pre­matu­ra. Era pre­sente, il seg­re­tario terziario regionale Ugl.

Res­ti­amo Umani, Rug­gero Tof­fo­lut­ti con­tro le mor­ti sul lavoro,
Lavoro Salute Dig­nità, Legam­bi­ente

Una risposta a “Domande, necessità, decisioni dopo l’arrivo di Cevital”

  1. Sono richi­este legit­time e chiara­mente ind­i­riz­zate a super­are questo lun­go momen­to di dif­fi­coltà, con matu­rità e col­lab­o­razione ma, c’è un ma ! I Comu­ni si finanziano per la mag­gior parte del pro­prio bilan­cio con le tasse locali, per­ciò dif­fi­cil­mente potran­no ridurre le tasse locali. Per l’ac­qua è una soci­età di fat­to pri­va­ta che la gestisce, per­ciò anche ques­ta farà orec­chi da mer­cante. Si potrebbe andare avan­ti così anche per le altre cose elen­cate, purtrop­po la coop­er­a­tiv­ità e la sol­i­da­ri­età sono figlie di un tem­po ormai pas­sato, per­ciò chi è in dif­fi­coltà lo rimar­rà anco­ra per un bel pò, purtrop­po!

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