Domande sul porto, la Concordia e altro

· Inserito in Lettere, Vicenda Concordia
pervenuta in redazione

PIOMBINO 8 mag­gio 2014 — Leg­giamo con piacere dei lavori al por­to che pro­ce­dono spedi­ti sec­on­do la tabel­la di mar­cia sta­bili­ta, che il molo fora­neo è a oltre 400 mt, che l’al­tro molo inizia­to da poco è già a 50 mt, che l’in­fis­sione dei tubi e delle palan­cole inizierà intorno al 15 di questo mese, che il dra­gag­gio per portare i fon­dali a ‑20 mt inizierà tra il 20 e 30 Giug­no: il tut­to, spie­ga il com­mis­sario Guer­ri­eri, per essere pron­ti a Set­tem­bre, in modo da rice­vere le navi mil­i­tari da rot­ta­mare, e anche la Con­cor­dia.
In altre parole, nel por­to di Piom­bi­no si sta real­iz­zan­do una piattafor­ma da uti­liz­zare per la demolizione delle navi mil­i­tari e delle navi in gen­erale. Orbene, noi non abbi­amo alcun pregiudizio nei con­fron­ti di ques­ta even­tu­al­ità, ma fac­ciamo davvero molto fat­i­ca ad accettare un per­cor­so che non ha vis­to la pre­sen­tazione né ai cit­ta­di­ni né al con­siglio comu­nale e a dare incon­dizion­a­ta approvazione a un prog­et­to del quale non sono sta­ti pre­sen­tati né uno stu­dio né una relazione, doc­u­men­ti, questi, sui quali i cit­ta­di­ni, i con­siglieri comu­nali, i par­ti­ti e le asso­ci­azioni avreb­bero potu­to e volu­to e avu­to il dirit­to di infor­mar­si e sul­la base dei quali avreb­bero potu­to chiedere luoghi e spazi in cui dis­cutere, per pro­porre, miglio­rare ed emen­dare. Sul­l’an­sia del­l’e­mer­gen­za, si è pro­ce­du­to, las­ci­ate­celo dire, improvvisan­do, e anco­ra una vol­ta, si sono esclusi i nor­mali pas­sag­gi demo­c­ra­ti­ci.
Rite­ni­amo doveroso porre alcune domande.
Come stan­no insieme questi inter­ven­ti con le attiv­ità che sono pre­viste nel­l’area por­tuale e nelle aree lim­itrofe (pre­sen­za del dis­tret­to del­la nau­ti­ca, tran­si­to di mer­ci e di passeg­geri, pesca, pas­sag­gi di gran­di imbar­cazioni da dipor­to)?
Quali sono i rischi ambi­en­tali con­nat­u­rati all’at­tiv­ità di demolizione delle gran­di navi e quali sono gli accorg­i­men­ti atti a neu­tral­iz­zarli?
Quale impat­to eco­logi­co ha la notev­ole quan­tità e vari­età di rifiu­ti spe­ciali che si movi­menter­an­no, si immagazz­in­er­an­no e forse si trat­ter­an­no nel nos­tro ter­ri­to­rio?
Quali van­tag­gi di carat­tere eco­nom­i­co pos­sono derivare da una sim­i­le attiv­ità in ter­mi­ni di occu­pazione e di sin­ergie, in relazione a un’even­tuale ripresa delle attiv­ità siderur­giche di diver­si­fi­cazione eco­nom­i­ca e pro­fes­sion­ale?
Quali sono i rischi che com­por­tano l’im­mag­inare e il costru­ire un impianto por­tuale des­ti­na­to alla demolizione delle gran­di navi? E se poi ques­ta attiv­ità non si con­cretiz­za per man­can­za di com­pet­i­tiv­ità o per la man­can­za di adat­te infra­strut­ture viarie?
Come ben si sa, noi non siamo pre­sen­ti in con­siglio comu­nale, ma, se ci fos­si­mo sta­ti, questi sareb­bero sta­ti gli inter­rog­a­tivi che avrem­mo soll­e­va­to nelle sedi isti­tuzion­ali e poi, fuori, diret­ta­mente ai cit­ta­di­ni. Quest’ul­ti­ma cosa fac­ciamo ora, in ques­ta for­ma: in nome di una prat­i­ca polit­i­ca nel­la quale cre­di­amo e che riven­dichi­amo con forza.

Mari­na Ric­cuc­ci, can­di­da­ta sin­da­co del­la la lista UN’ALTRA PIOMBINO

 

 

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