Dopo la pala eolica la nuova area fitness

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CAMPIGLIA 24 otto­bre 2016 — Il Comune di Campiglia è indif­fer­ente alla tutela del pat­ri­mo­nio stori­co e artis­ti­co del ter­ri­to­rio.
Nel 2010 il Comi­ta­to per Campiglia denun­z­iò il fat­to che era sta­ta real­iz­za­ta una pala eoli­ca in local­ità Campiglia Vec­chia, in un’area dove era nota la pre­sen­za di un inse­di­a­men­to etr­usco del­l’età del bron­zo.
Dal­la denun­cia, per altro par­ti­ta da una seg­nalazione allo stes­so Comune del­la Asso­ci­azione Arche­o­log­i­ca Piom­bi­nese, scaturì una fit­ta cor­rispon­den­za tra Comune, Soprint­en­den­za, Comi­ta­to per Campiglia che per altro non portò ad alcun provved­i­men­to né di mes­sa in pristi­no, né, per quan­to ci risul­ta, di appo­sizione di vin­coli di tutela sul­l’area di Campiglia Vec­chia, né tan­to meno di un qualche appro­fondi­men­to e ricer­ca.
Il Comune se ne uscì dichiaran­do di non avere alcu­na respon­s­abil­ità trat­tan­dosi di una Denun­cia di Inizio Attiv­ità la cui respon­s­abil­ità ricade solo su pro­pri­etari e prog­et­tisti. Inoltre il Comune dichiarò non essere com­pi­to suo indi­vid­uare vin­coli o altro e che nel con­trol­lo delle pratiche si lim­i­ta­va comunque a tenere con­to solo delle aree uffi­cial­mente vin­co­late e di quan­to ripor­ta­to dalle tav­ole conosc­i­tive del pat­ri­mo­nio stori­co e cul­tur­ale facen­ti parte del Rego­la­men­to Urban­is­ti­co.
Ne con­segui­va che le indi­cazioni di ritrova­men­ti ripor­tate nel­la Tavola delle conoscen­ze del pat­ri­mo­nio arche­o­logi­co facente parte del­l’Avvio del pro­ced­i­men­to del Piano Strut­turale del­la val di Cor­nia del 2004, non veni­vano min­i­ma­mente prese in con­sid­er­azione dagli uffi­ci del Comune. Ques­ta inter­pre­tazione fu scon­fes­sa­ta dal­la Direzione Regionale per i Beni Cul­tur­ali e Pae­sag­gis­ti­ci che pre­cisò l’ob­bli­go di tenere con­to non solo degli elab­o­rati del Piano Strut­turale ma anche di quel­li facen­ti parte a qualunque tito­lo, del Piano Strut­turale.
La Soprint­en­den­za arche­o­log­i­ca dopo un sopral­lu­o­go con­fer­mò l’in­ter­ven­to inva­si­vo ma min­i­miz­zò dichiaran­do che non si era­no prodot­ti dan­ni al pat­ri­mo­nio arche­o­logi­co (????).
perseverare-e-diabolico2Ques­ta espe­rien­za avrebbe dovu­to come min­i­mo inseg­nare agli Uffi­ci Tec­ni­ci a con­trol­lare meglio quan­to in loro pos­ses­so sul pat­ri­mo­nio arche­o­logi­co del ter­ri­to­rio e avrebbe dovu­to forse spin­gere l’asses­so­ra­to alla cul­tura ad inter­es­sar­si alla sto­ria del ter­ri­to­rio e a met­terne in sicurez­za certe par­ti, mag­a­ri pre­dispo­nen­do vari­anti ad hoc con la stes­sa sol­leci­tu­dine con la quale sono state accolte certe vari­anti di antic­i­pazione di inter­esse del tut­to pri­va­to.
Purtrop­po il ter­ri­to­rio è muto e il Comune è sor­do a un cer­to tipo di sol­lecitazioni che sot­ten­dono inter­esse alla cul­tura e sto­ria del paese che ammin­is­tra e quin­di si è ripetu­to una sec­on­da vol­ta, dopo il caso del­la pala eoli­ca, un per­fet­to esem­pio di dove por­ta l’ig­no­ran­za ed il dis­in­ter­esse delle isti­tuzioni politiche e delle strut­ture tec­niche.
È il caso del­la nuo­va area fit­ness di Ven­tu­ri­na che è in cor­so di real­iz­zazione sul­l’area di una vil­la romana. Poiché la tavola SA3.2 delle conoscen­ze del pat­ri­mo­nio arche­o­logi­co, facente parte del­l’Avvio del pro­ced­i­men­to del Piano strut­turale, ripor­ta in quel­la zona l’indi­cazione di pre­sen­za di con­cen­trazione di mate­ri­ali arche­o­logi­ci di età romana, non è ammis­si­bile un altro errore del­lo stes­so tipo del 2010.
Ques­ta vol­ta non è un pri­va­to che real­iz­za una pala eoli­ca ma è il Comune che spende un sac­co di sol­di pub­bli­ci per un’­opera per la quale si immag­i­na una atten­zione appro­fon­di­ta in sede di prog­et­tazione.
Invece niente! Evi­den­te­mente non solo non si conosce la car­tografia uffi­ciale, ma nep­pure si pen­sa di rac­cogliere le notizie e le infor­mazioni che ven­gono pub­bli­cate. Se il Comune l’avesse fat­to si sarebbe accor­to che uno stu­dioso locale, il dr. Gian­lu­ca Cameri­ni, ha dato notizie det­tagli­ate nel n. 12/2016 del­la riv­ista “Ven­tu­ri­na Terme” sul­la pre­sen­za di una vil­la romana, di tombe sem­pre del­l’e­poca impe­ri­ale e di resti del­l’an­ti­ca via Aure­lia pro­prio là dove si spender­an­no 430mila euro per real­iz­zare un’­opera del­la quale non ci pare­va ci fos­se una grande richi­es­ta popo­lare. (sul tema vedi anche Fedeli 1983).
È vero che le notizie non si sono uffi­cial­iz­zate in un vin­co­lo pub­bli­co, ma come min­i­mo un Comune inter­es­sato alla tutela del pat­ri­mo­nio stori­co e artis­ti­co del ter­ri­to­rio dovrebbe rac­cogliere tutte le notizie esisten­ti tramite l’asses­so­ra­to alla cul­tura e con un con­tin­uo aggior­na­men­to pro­prio per­ché la conoscen­za del ter­ri­to­rio non deve essere con­ge­la­ta al momen­to dei piani ma deve essere un “work in progress”.

Comi­ta­to per Campiglia
Arch. Alber­to Pri­mi

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