Dopo Suvereto altri Comuni dicono no alla fusione

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 11 mag­gio 2016 — L’esperienza di Suvere­to fa scuo­la e altri quat­tro Comu­ni in Toscana han­no det­to no alla fusione, in provin­cia di Arez­zo e di Pisa. Non lon­tano dal­la Val di Cor­nia, a Ripar­bel­la e a Castel­li­na Marit­ti­ma, il no ha vin­to net­ta­mente il ref­er­en­dum che si è svolto domeni­ca scor­sa e i cit­ta­di­ni han­no volta­to le spalle ai sin­daci Pd pro­mo­tori del­la fusione. Non han­no cre­du­to alle promesse di chi cer­ca di can­cel­lare i Comu­ni per nascon­dere i prob­le­mi veri del­la polit­i­ca. Ha preval­so anche qui, come a Suvere­to tre anni fa, il sen­so civi­co, la con­sapev­olez­za delle poten­zial­ità dei pic­coli Comu­ni, del­la loro vic­i­nan­za ai cit­ta­di­ni e al ter­ri­to­rio, la certez­za che un pos­to sen­za Comune sarebbe cer­ta­mente un luo­go meno impor­tante, con meno servizi e minori pos­si­bil­ità di svilup­po. La Regione Toscana e il Pd dovreb­bero ren­der­si con­to che stan­no andan­do in direzione con­traria a quel­lo che vogliono vera­mente i cit­ta­di­ni, cer­can­do di portare avan­ti per ragioni di par­ti­to uno sman­tel­la­men­to del tes­su­to isti­tuzionale di base. Nel­la cam­pagna elet­torale era sta­ta pre­sen­ta­ta nei sin­goli pae­si anche l’esperienza sig­ni­fica­ti­va di Suvere­to, che nel 2013 si oppose clam­orosa­mente al prog­et­to di fusione con Campiglia sostenu­to dal Par­ti­to demo­c­ra­ti­co e dall’allora sin­da­co Pioli, con il fronte del no che poi, alle elezioni ammin­is­tra­tive, con­quistò il Comune, guida­to tutt’oggi dal sin­da­co Par­o­di.
I sin­daci di Castel­li­na e di Ripar­bel­la ave­vano det­to che si sareb­bero dimes­si in caso di vit­to­ria del no. Ora vedi­amo se saran­no coer­en­ti, ma è chiaro che dopo ques­ta ulte­ri­ore sono­ra scon­fit­ta dei fusion­isti è nec­es­sario un ripen­sa­men­to e un mag­giore rispet­to delle autonomie locali, delle tradizioni e dell’identità dei luoghi, così come è chiaro che chi vor­rebbe can­cel­lare i Comu­ni non ha il dirit­to di gov­ernarli.

Coor­di­na­men­to Assem­blea Popo­lare Suvere­to

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