Dopo undici mesi si fa sul serio o no?

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PIOMBINO 11 mag­gio 2016 — Piom­bi­no, undices­i­mo mese dell’Era Cevi­tal. Alla recente fir­ma del con­trat­to per la for­ni­tu­ra tec­no­log­i­ca dei nuovi impianti pro­dut­tivi (forno elet­tri­co, acciaieria e lam­i­na­toio per rotaie) sono segui­ti cori una­n­i­mi di giu­bi­lo e di entu­si­as­mo con la ras­si­cu­razione che tut­to è a pos­to, tut­to è risolto. Subito dopo, però, è usci­ta la relazione peri­od­i­ca del com­mis­sario gov­er­na­ti­vo Nar­di che, citan­do anche i rap­por­ti bimes­trali invi­atigli da Afer­pi, ha descrit­to una realtà più com­p­lessa. Vedi­amo, in estrema sin­te­si, di tradurre la relazione Nar­di dal lin­guag­gio tec­ni­co-buro­crati­co ad un ital­iano com­pren­si­bile a tut­ti:

  1. Si rende nec­es­saria la revi­sione del piano indus­tri­ale pre­sen­ta­to nel­l’aprile del 2015, vis­to l’an­da­men­to neg­a­ti­vo del mer­ca­to del­l’ac­ciaio e con­sid­er­a­to che, nei fat­ti, la pre­vi­sione di due forni elet­tri­ci si è ridot­ta ad uno solo. Sorge spon­tanea la doman­da: cosa com­porterà questo in ter­mi­ni occu­pazion­ali per col­oro (1.450) che dove­vano essere assun­ti nel set­tore siderur­gi­co?
  2. Attual­mente l’azien­da non ha i sol­di per garan­tire la mar­cia, sep­pur min­i­ma, dei treni di lam­i­nazione, per­ché anche l’ac­quis­to dei semi­prodot­ti (bil­lette e blu­mi) è lega­to ai finanzi­a­men­ti da trovare pres­so le banche: ad oggi non è arriva­to nes­sun presti­to e per­tan­to gli impianti (com­pre­so il TPP) lavo­ra­no a singhioz­zo.
  3. Se i sol­di non ci sono per il cosid­det­to “cir­colante” (in prat­i­ca, i sol­di che ser­vono nel­l’im­me­di­a­to per lavo­rare), fig­uri­amo­ci per gli inves­ti­men­ti (forno, acciaieria e lam­i­na­toio per rotaie) per i quali occor­rono almeno 500 mil­ioni, oltre a quel­li nec­es­sari per la “mes­sa in sicurez­za oper­a­ti­va” (MISO) delle aree inquinate su cui dovran­no sorg­ere i nuovi impianti. Nel­la relazione di Nar­di si sco­pre che la ricer­ca dei finanzi­a­men­ti ha (per ora) la sca­den­za del prossi­mo set­tem­bre; quin­di, al di là dei fes­teggia­men­ti, per adesso di con­cre­to ci sono solo i 2,5 mil­ioni ver­sa­ti a SMS Demag per com­pletare la prog­et­tazione; tut­to il resto è da trovare.
  4. Si par­lerà del­lo sman­tel­la­men­to del­l’ex area a cal­do solo dopo l’ac­qui­sizione dei finanzi­a­men­ti, quin­di tut­to il set­tore agroin­dus­tri­ale (700 posti di lavoro) res­ta per ora in alto mare.
  5. La logis­ti­ca (50 posti di lavoro) è anco­ra fer­ma al pun­to di parten­za in quan­to si sta cer­can­do un part­ner spe­cial­ista e cofi­nanzi­a­tore dell’attività.
  6. I tem­pi del­la real­iz­zazione degli impianti non sono affat­to chiari: Nar­di (in base alle notizie for­nite da Afer­pi) par­la di inizio lavori nel pri­mo semes­tre 2017 e com­ple­ta­men­to entro il pri­mo trimestre 2018; Demag ipo­tiz­za 28 mesi per com­pletare il tut­to, cioè molto di più. Sia l’uno che l’al­tro non chiariscono quali pos­sano essere i tem­pi da aggiun­gere per l’iter buro­crati­co delle autor­iz­zazioni per le boni­fiche di com­pe­ten­za Afer­pi e per le licen­ze edilizie delle opere civili con­nesse agli impianti da costru­ire. Doman­da: gli ammor­tiz­za­tori sociali arriver­an­no a coprire tut­to il peri­o­do nec­es­sario al pieno rein­ser­i­men­to pro­dut­ti­vo di tut­ti i lavo­ra­tori pre­visti dal piano?
  7. La relazione Nar­di esprime una forte pre­oc­cu­pazione rel­a­ti­va alla pos­si­bil­ità di reperire gli impo­nen­ti finanzi­a­men­ti nec­es­sari sia per gli inves­ti­men­ti (a lun­go ter­mine) che per il cir­colante (a breve ter­mine). Siamo quin­di autor­iz­za­ti a pen­sare che queste risorse non siano affat­to certe.

In con­clu­sione, chiedi­amo che nel­l’in­con­tro del 19, al Mise, le isti­tuzioni e i sin­da­cati pre­ten­dano di conoscere nei det­tagli il con­trat­to tra Afer­pi e SMS Demag (a par­tire dai tem­pi, dal­la quan­tità e modal­ità dei paga­men­ti, dal­la acqui­sizione dei nec­es­sari finanzi­a­men­ti e da un pre­ciso crono­pro­gram­ma delle varie fasi dei lavori, com­p­rese le opere civili, per la real­iz­zazione del forno elet­tri­co, del­l’ac­ciaieria e del lam­i­na­toio per rotaie). Nel­lo stes­so incon­tro devono essere resi noti anche i finanzi­a­men­ti e il crono­pro­gram­ma del­la parte agroin­dus­tri­ale e del­la logis­ti­ca. Tut­ti questi dati devono, imme­di­ata­mente, essere resi pub­bli­ci per per­me­t­tere di capire se dopo undi­ci mesi di promesse e sca­den­ze non man­tenute ques­ta vol­ta si voglia fare sul serio o con­tin­uare l’il­lu­so­ria nar­razione felice.

Grup­po Mino­ran­za Sin­da­cale — Camp­ing CIG

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