Durata pochi minuti la riunione con Calenda
ROMA 30 gennaio 2018 — Pubblichiamo i comunicati stampa emessi dopo la riunione del 30 gennaio al Ministero dello sviluppo economico sulla vicenda Aferpi.
Fim, Fiom, Uilm nazionali
Fim, Fiom, Uilm Piombino
Si è tenuto nel tardo pomeriggio di oggi l’incontro presso il Ministero dello sviluppo economico riguardo lo stabilimento Aferpi di Piombino. All’incontro erano presenti il ministro Carlo Calenda, la viceministra Teresa Bellanova, il commissario Piero Nardi, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, il vicesindaco di Piombino Stefano Ferrini, i rappresentanti sindacali nazionali e territoriali.
Il ministro ha aggiornato, in avvio, sugli sviluppi dell’azione giudiziaria mirata all’inadempienza e sull’accertamento dell’insolvenza per Cevital, ribadendo che l’obiettivo è costringere l’imprenditore a cedere lo stabilimento, chiarendo che l’azione legale è soltanto uno strumento di pressione per arrivare a questo.
Il ministro, preso atto che i tempi dell’iter sono troppo lunghi per la soluzione della vertenza, così come noi abbiamo più volte ribadito, ha chiesto all’amministrazione straordinaria di produrre gli atti da presentare al Tribunale per invocare l’insolvenza prospettica e quindi la messa in amministrazione straordinaria. Per questo motivo la riunione, durata pochi minuti, è stata aggiornata al prossimo martedì.
Per questo motivo, domani daremo una informativa presso la sala del Perticale alle ore 15 e ci riaggiorneremo al ritorno dal prossimo incontro.
Stefano Ferrini, vicesindaco del Comune di Piombino
“L’accelerazione che il ministro Calenda ha dato per verificare una volta per tutte se esistono le condizioni per la messa in amministrazione straordinaria per insolvenza prospettica consentirà di fare chiarezza su una vicenda che si protrae ormai da tempo senza trovare una soluzione per il territorio e per i lavoratori coinvolti. Martedì vedremo i risultati di questa verifica e capiremo quale sarà la strada. Nel frattempo auspichiamo che la mossa del ministro possa indurre la proprietà a rivedere la rigidità delle proprie posizioni che di fatto bloccano lo stabilimento di Piombino in un limbo surreale e drammatico”.
In tarda serata si è tenuto un incontro, presso il Ministero dello sviluppo economico, in merito allo stabilimento Aferpi di Piombino. Per Uglm era presente il segretario nazionale Antonio Spera e la segreteria provinciale.
Il ministro ha introdotto la riunione partendo dagli sviluppi dell’azione giudiziaria in atto nei confronti di Cevital . È stato sottolineato che l’obiettivo è costringere l’imprenditore alla cessione dello stabilimento.
Quello che però è subito emerso è che i tempi sono ancora troppo lunghi. Il Ministro ha chiesto all’amministrazione straordinaria, nella persona di Piero Nardi, di verificare se sia possibile produrre gli atti da presentare al Tribunale per invocare l’insolvenza prospettica con la conseguenza della messa in amministrazione straordinaria.
Francesco Ferrari, Fratelli d’Italia Val di Cornia
In occasione di un meeting di qualche giorno fa, tenutosi a Firenze, il Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda aveva manifestato la sua preoccupazione per il comportamento di Issad Rebrab, dimostratosi “irresponsabile”, ammettendo peraltro che la strategia dell’operazione “Cevital” è stata decisa pezzo per pezzo con i sindacati.
All’incontro tenutosi il 30 gennaio al Mise il ministro ha ribadito che sono state avviate azioni legali molto pesanti.
L’irresponsabilità di Cevital — come la definisce il Ministro — era ben intuibile sin dalle prime roboanti manifestazioni di interesse di Rebrab. Il problema è che nessuno tra chi amministra a più livelli questi territori aveva l’interesse a farlo sapere alla cittadinanza.
Il sogno di un florido futuro industriale a Piombino è servito ad affrontare numerose campagne elettorali; poco importava che non vi fossero reali e concrete prospettive.
Ed ecco spiegata la novella raccontataci da anni circa la solidità e serietà dell’imprenditore algerino.
Oggi la conseguenza è quella di un contenzioso giudiziale, i cui costi saranno altissimi ed i cui tempi oltremodo lunghi ed incerti; inutile dire che converrebbe quasi tapparsi il naso e scendere a trattative con Rebrab per convincerlo ad andarsene subito.
Certo è che così facendo verrebbero ancora più in risalto le responsabilità politiche di aver creduto ad un progetto privo di garanzie; non è però neppure possibile proseguire in questo stallo, dove i lavoratori sono privi di prospettive e certezze e le sbandierate bonifiche, unico modo per rilanciare l’economia locale e dare occupazione, totalmente bloccate.
Sta per cominciare una nuova campagna elettorale ma ai piombinesi non bastano più le garanzie che a parole i vari illustri politici hanno sinora dato.
Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana
È preoccupato, ma al tempo stesso fiducioso che il ministro riesca a trovare una soluzione. È questa l’impressione del presidente della Regione Toscana al termine della riunione che si è tenuta al Ministero dello sviluppo economico, presenti il ministro, la sottosegretaria, il commissario e le organizzazioni sindacali, per esaminare la situazione e le prospettive di Aferpi.
Il presidente ha apprezzato che il ministro, sulla base delle sollecitazioni della Regione, abbia deciso di riconvocare il tavolo per martedì prossimo. Nell’immediato la principale preoccupazione del presidente, espressa direttamente al ministro, riguarda la gara che, indetta dalle Ferrovie, sta per partire per chiedere la fornitura di binari per la rete italiana. Ritiene infatti fondamentale che la siderurgia di Piombino possa partecipare alla gara, altrimenti il valore dello stabilimento si ridurrà e si avranno riflessi drammatici sulla stessa occupazione.
Il presidente confida che martedì prossimo dal ministro possano arrivare ipotesi di soluzioni rispetto ai problemi posti ed esprime apprezzamento per l’impegno che il titolare del dicastero sta mettendo sulla vicenda.