E ora governare è un bel dilemma

· Inserito in Editoriale
Redazione

Se c’è un ele­men­to scan­daloso nei risul­tati elet­torali esso con­siste nel fat­to che alla Cam­era la coal­izione del cen­trosin­is­tra con il 29,7% dei voti prende 340 dep­u­tati ed il cen­trode­stra col 28,9% ne ha 121, 110 la lista 5 Stelle col 25,5%. Ed il bel­lo è che il par­ti­to più forte non appar­tiene né al cen­trosin­is­tra né al cen­trode­stra: è il par­ti­to o movi­men­to, come lo si voglia chia­mare, 5 Stelle.
Prob­a­bil­mente in nes­sun paese del mon­do esiste una situ­azione sim­i­le e si ha la sen­sazione di essere col­lo­cati nelle vic­i­nanze del­l’in­cred­i­bile se si pen­sa che questo suc­cede nel paese che si ribel­lò alla “legge truf­fa”, quel­la legge che nel 1953 intro­dusse un pre­mio di mag­gio­ran­za con­sis­tente nel­l’asseg­nazione del 65% dei seg­gi del­la Cam­era dei dep­u­tati alla lista o al grup­po di liste col­le­gate che avesse rag­giun­to il 50% più uno dei voti vali­di.
Se fos­se almeno assi­cu­ra­ta la gov­ern­abil­ità forse il sac­ri­fi­cio del­la ragione sarebbe pos­si­bile ma per le norme diverse pre­viste per il Sen­a­to ciò non è dato per­ché nes­suna forza polit­i­ca o coal­izione allo sta­to dei fat­ti ha la mag­gio­ran­za.
Dunque avre­mo un Par­la­men­to cos­ti­tu­ito da rap­p­re­sen­tan­ti del popo­lo che i cit­ta­di­ni non han­no scel­to diret­ta­mente e che arrivano lì, non si può non usare ques­ta espres­sione, per grazia rice­vu­ta.
Con­clu­sione: dovrebbe fare una bel­la aut­o­crit­i­ca chi in cam­pagna elet­torale ha sostenu­to che la rifor­ma del­la legge elet­torale non era la pri­or­ità ed ha ironiz­za­to sul fat­to che qual­cuno lo soste­nesse.
Det­to questo è evi­dente che si apre un prob­le­ma enorme. Tutte le soluzioni di cui si par­la, dal­la grande coal­izione al gov­er­no di mino­ran­za al vedere di vol­ta in vol­ta cosa suc­cede, sono debolis­sime e sopratut­to sot­todi­men­sion­ate rispet­to agli enor­mi prob­le­mi che deve affrontare l’I­talia. Eppure un gov­er­no si deve fare a meno che non si voglia met­tere nel con­to il per­manere in una situ­azione di debolez­za per ecces­so di divi­sione che purtrop­po è sta­ta la con­dizione preva­lente per sec­oli in Italia con le note ter­ri­bili con­seguen­ze.
Vedremo.
Ma non c’è solo il prob­le­ma deci­si­vo di come garan­tire un gov­er­no. C’è anche il tema di più lun­ga lena di come recu­per­are da parte delle forze politiche un rap­por­to con i cit­ta­di­ni nel men­tre ven­gono mod­ifi­cate le regole elet­torali. Se uno slo­gan che dice Man­di­amoli tut­ti a casa ha un così grande suc­ces­so vuol dire evi­den­te­mente che qual­cosa si è rot­to. Lo dimostra­no anche i dati del­la val di Cor­nia. In genere nei com­men­ti viene sottaci­u­to il con­fron­to con le elezioni politiche del 2008. In parte ciò è gius­ti­fi­ca­to dal fat­to che dal 2008 ad oggi mol­ta acqua è pas­sa­ta sot­to i pon­ti ma in realtà questo atteggia­men­to assume le carat­ter­is­tiche di una via di fuga che sopratut­to in ques­ta situ­azione non è toller­a­bile. Vedi­amo cosa è suc­ces­so in val di Cor­nia: più di 10 pun­ti di dif­feren­za in meno per il PD e per il PDL, intorno al 6% Scelta Civi­ca per Mon­ti ed alleati, il Movi­men­to 5 Stelle che prende il 24%, . Una fotografia polit­i­ca com­ple­ta­mente cam­bi­a­ta e piena di ten­sioni alla quale si può rispon­dere in due modi: o chi­ud­er­si in una log­i­ca difen­si­va uti­liz­zan­do a questo scopo tut­ti gli stru­men­ti com­pre­si quel­li isti­tuzion­ali, oppure aprir­si alla disponi­bil­ità di un con­fron­to aper­to a tut­ti sui prob­le­mi esisten­ti in ques­ta zona che sono altret­tan­to gravi o forse più gravi di quel­li medi­a­mente esisten­ti in Italia o in Toscana. E per­me­t­tere con pari dig­nità a cit­ta­di­ni, forze politiche e forze sociali di con­frontar­si, con­di­videre, non con­di­videre e poi giu­di­care e decidere. Fino ad oggi è preval­sa la pri­ma log­i­ca ma si può sem­pre cam­biare.
Vedremo.

 

Commenta il post