E se le partecipate non partecipassero?

· Inserito in Spazio aperto
Paolo Benesperi

La spend­ing review recen­te­mente approva­ta ha introdot­to o rispolver­a­to norme che affrontano il prob­le­ma attualis­si­mo delle soci­età con­trol­late diret­ta­mente o indi­ret­ta­mente dalle pub­bliche ammin­is­trazioni e degli enti, agen­zie e organ­is­mi comunque denom­i­nati e di qual­si­asi natu­ra giuridi­ca che eserci­tano fun­zioni e gestis­cono servizi per con­to delle stesse pub­bliche ammin­is­trazioni. Non si trat­ta del­la ges­tione dei servizi atti­nen­ti all’ac­qua o ai rifiu­ti soli­di urbani ma del­la ges­tione di fun­zioni che spaziano dai servizi tur­is­ti­ci a quel­li ammin­is­tra­tivi per arrivare fino ai servizi com­mer­ciali in sen­so pro­prio che stan­no nel mer­ca­to pri­va­to.

Il sen­so è chiaro: dis­boscare ques­ta rete che occu­pa spazi pro­pri del­l’im­pren­di­to­ria pri­va­ta, riportare all’as­sun­zione di respon­s­abil­ità diret­ta gli enti nazion­ali e ter­ri­to­ri­ali che ce l’han­no, far rispettare le regole del­la con­cor­ren­za, sen­za alcun priv­i­le­gio, tra tut­ti col­oro che oper­a­no nel­lo stes­so set­tore. Più in gen­erale è la stra­da per far assumere all’ente pub­bli­co un ruo­lo di atti­vazione e non di oppres­sione delle forze del­la soci­età .

Gli stru­men­ti pre­visti van­no dal­la liq­uidazione di enti e soci­età al divi­eto di asseg­nazione diret­ta di fun­zioni sen­za ricor­rere a gare pub­bliche, dal­la riduzione dei con­sigli di ammin­is­trazione che riman­gono al divi­eto di cos­ti­tuzione di nuovi organ­is­mi.

La Val di Cor­nia è inter­es­sa­ta molto a ques­ta prob­lem­at­i­ca data l’e­sisten­za di soci­età intera­mente pub­bliche che eserci­tano vaste ed impor­tan­ti fun­zioni:

dal­la SEFi del Comune di Campiglia che gestisce con­tem­po­ranea­mente la far­ma­cia comu­nale, la Fiera di Ven­tu­ri­na, la Bib­liote­ca e gli uffi­ci tur­is­ti­ci, alla Pat­ri­mo­ni­ale di Piom­bi­no che spazia dal­la real­iz­zazione, prog­et­tazione e direzione dei lavori rel­a­tive ad opere pub­bliche alla ges­tione dei parcheg­gi, dal­l’at­tiv­ità di recu­pero dei cred­i­ti del Comune alla riscos­sione delle illu­mi­nazioni votive e del canone per la pub­blic­ità e dei dirit­ti sulle pub­bliche aff­is­sioni, dopo aver acquis­ta­to dal Comune tan­ti immo­bili comu­nali ed aver­li rice­du­ti allo stes­so Comune, dal­la Soci­età dei parchi che gestisce beni cul­tur­ali e nat­u­ral­is­ti­ci e rel­a­tivi servizi muse­ali e tur­is­ti­ci, all’A­gen­zia per la Val­oriz­zazione Tur­is­ti­ca del Ter­ri­to­rio di Piom­bi­no che occu­pan­dosi del­la pro­mozione tur­is­ti­ca orga­niz­za man­i­fes­tazioni, col­lab­o­ra ad even­ti e restau­ra la cartel­lonis­ti­ca, alla TAP che opera, o non opera, nel cam­po dei rifiu­ti spe­ciali.

Ma l’e­len­co è anco­ra più lun­go ed ancor più lunghi sono gli affi­da­men­ti diret­ti e finanziati da parte dei Comu­ni.

Nat­u­ral­mente la mate­ria è dif­fi­cile ma la sua impor­tan­za fon­da­men­tale per­ché riguar­da in realtà la ques­tione, deci­si­va in un sis­tema demo­c­ra­ti­co, del rap­por­to tra isti­tuzioni pub­bliche, organ­is­mi del­la soci­età e sin­goli cit­ta­di­ni. Sarebbe bene che i Comu­ni non la con­sid­erassero un insieme di adem­pi­men­ti buro­crati­ci, mag­a­ri antipati­ci, ma ne facessero un tema politi­co di larga dis­cus­sione nel­la quale mis­urare con­cezioni, ipote­si e pratiche diverse.

A com­in­cia­re da un’in­for­mazione pre­cisa sul­la realtà che ad oggi è tut­ta da con­quistare.

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