E se le partecipate non partecipassero?
La spending review recentemente approvata ha introdotto o rispolverato norme che affrontano il problema attualissimo delle società controllate direttamente o indirettamente dalle pubbliche amministrazioni e degli enti, agenzie e organismi comunque denominati e di qualsiasi natura giuridica che esercitano funzioni e gestiscono servizi per conto delle stesse pubbliche amministrazioni. Non si tratta della gestione dei servizi attinenti all’acqua o ai rifiuti solidi urbani ma della gestione di funzioni che spaziano dai servizi turistici a quelli amministrativi per arrivare fino ai servizi commerciali in senso proprio che stanno nel mercato privato.
Il senso è chiaro: disboscare questa rete che occupa spazi propri dell’imprenditoria privata, riportare all’assunzione di responsabilità diretta gli enti nazionali e territoriali che ce l’hanno, far rispettare le regole della concorrenza, senza alcun privilegio, tra tutti coloro che operano nello stesso settore. Più in generale è la strada per far assumere all’ente pubblico un ruolo di attivazione e non di oppressione delle forze della società .
Gli strumenti previsti vanno dalla liquidazione di enti e società al divieto di assegnazione diretta di funzioni senza ricorrere a gare pubbliche, dalla riduzione dei consigli di amministrazione che rimangono al divieto di costituzione di nuovi organismi.
La Val di Cornia è interessata molto a questa problematica data l’esistenza di società interamente pubbliche che esercitano vaste ed importanti funzioni:
dalla SEFi del Comune di Campiglia che gestisce contemporaneamente la farmacia comunale, la Fiera di Venturina, la Biblioteca e gli uffici turistici, alla Patrimoniale di Piombino che spazia dalla realizzazione, progettazione e direzione dei lavori relative ad opere pubbliche alla gestione dei parcheggi, dall’attività di recupero dei crediti del Comune alla riscossione delle illuminazioni votive e del canone per la pubblicità e dei diritti sulle pubbliche affissioni, dopo aver acquistato dal Comune tanti immobili comunali ed averli riceduti allo stesso Comune, dalla Società dei parchi che gestisce beni culturali e naturalistici e relativi servizi museali e turistici, all’Agenzia per la Valorizzazione Turistica del Territorio di Piombino che occupandosi della promozione turistica organizza manifestazioni, collabora ad eventi e restaura la cartellonistica, alla TAP che opera, o non opera, nel campo dei rifiuti speciali.
Ma l’elenco è ancora più lungo ed ancor più lunghi sono gli affidamenti diretti e finanziati da parte dei Comuni.
Naturalmente la materia è difficile ma la sua importanza fondamentale perché riguarda in realtà la questione, decisiva in un sistema democratico, del rapporto tra istituzioni pubbliche, organismi della società e singoli cittadini. Sarebbe bene che i Comuni non la considerassero un insieme di adempimenti burocratici, magari antipatici, ma ne facessero un tema politico di larga discussione nella quale misurare concezioni, ipotesi e pratiche diverse.
A cominciare da un’informazione precisa sulla realtà che ad oggi è tutta da conquistare.