E sulla variante un bel ricorso al Tar
SAN VINCENZO 18 marzo 2019 — Abbiamo presentato un’osservazione in cui chiediamo, ancora una volta, l’annullamento della delibera di consiglio comunale, voluta fortemente da giunta e sindaco, poiché, come già ampiamente discusso nei consigli comunali, non ci pare né legittima, né di alcun interesse pubblico ma anzi, un danno al già fragile tessuto commerciale sanvincenzino. Non importa se Alessandro Massimo Bandini ha assistito, nel suo mandato da sindaco, alla chiusura di tre strutture commerciali; il primo cittadino annunciando l’arrivo di improbabili decine di posti di lavoro si è lanciato in una variante, dannosa al commercio al dettaglio che vive con fatica tutto l’anno. Questa è una variante anacronistica viste le chiusure delle altre strutture in pochi anni, una variante infattibile come abbiamo sostanziato più di una volta: una variante per una struttura di cui nessuno sentiva la necessità; nessuno tranne lui. Ancora una volta si impegnano risorse economiche, si impegna il tempo dei dipendenti comunali, dei tecnici, degli organi competenti, si impegna il consiglio comunale, per forzare un percorso urbanistico che non si doveva fare, al fine di raggiungere l’ennesimo interesse particolare. Ed ecco che, invece dei tanti declamati posti di lavoro, abbiamo ottenuto tempo e risorse economiche buttate via e un bel ricorso al TAR che pagheranno al solito tutti i cittadini. Risorse che sarebbero potute essere spese in ben altro modo. Se questa è la continuità che Bandini vuole dare in un suo ipotetico secondo mandato ci auguriamo vivamente che ripensi a questa scelta e prenda in seria considerazione, come politico, la pensione. Questo si che sarebbe un guadagno per tutti.
Assemblea Sanvincenzina