Ecco s’avanza un’ aggiudicazione provvisoria
PIOMBINO 13 gennaio 2019 – Che la vendita delle azioni della società RIMateria da parte di Asiu, società per azioni in liquidazione, fosse finalizzata al pagamento dei debiti rimasti in carico ad Asiu stessa non è un’invenzione. Lo ha scritto esplicitamente a suo tempo il liquidatore di Asiu, Barbara Del Seppia,: «…Si prevede che la procedura di liquidazione della società possa concludersi al verificarsi di due eventi principali:
cessione definitiva dei 2 pacchetti azionari del 30% cadauno posseduti nella società RiMateria (che porterebbe gli eventuali privati acquirenti ad avere la maggioranza del pacchetto azionario di RIMateria, ndr)…;
cessione definitiva a SEI Toscana s.r.l. del ramo d’azienda rappresentato dagli assets utilizzati fino al 30/10/2015 per lo svolgimento dei servizi di igiene urbana nei territori dei Comuni…Il perfezionamento dell’operazione con SEI determinerà di fatto una regolazione finanziaria di modesto importo…La liquidità generata dalle 2 operazioni suddette sarà sufficiente a regolare integralmente i debiti iscritti nel presente bilancio…».
La vendita del primo lotto di azioni già avvenuta (salvo cause di sospensiva che ancora pendono) ha portato nelle casse di Asiu 2 milioni e 661mila euro, la seconda a favore della società Navarra dovrebbe portare 2 milioni e 801mila euro e così ci si avvicinerebbe ai debiti che Asiu deve ancora pagare. Quelli che sono stati scaricati a RIMateria ci penserà RIMateria accumulando rifiuti speciali in quantità.
Vero è che i Comuni, proprietari direttamente di Asiu e indirettamente di RIMateria, nel passato hanno negato tutto ed additato Asiu come modello di gestione ma adesso, vista l’evidenza, non lo fanno nemmeno più ed anzi si danno un gran da fare perché l’operazione di vendita del secondo lotto delle azioni pari al 30% a favore di Navarra venga concluso il più presto possibile.
È apparso in tutta evidenza nell’ultima riunione dell’11 gennaio 2019 del Consiglio Comunale di Piombino (ne ha scritto il consigliere Fabrizio Callaioli nell’articolo Prima l’aggiudicazione a Navarra non c’era e ora c’è, già pubblicato da Stile libero Idee dalla Val di Cornia, ndr) dove, all’ultimo momento, è stato tirato fuori un parere, datato 17 dicembre 2018, di uno studio legale inviato alla dottoressa Claudia Carnesecchi, presidente di RIMateria, (nella foto in alto a sinistra, ndr) in cui sostanzialmente si dice che stante il punto a cui la procedura di vendita è arrivata se fosse fermata grave danno ricadrebbe su RIMateria stessa. E di conseguenza sui proprietari di Asiu.
Come è possibile leggere di seguito, anche dal punto di vista giuridico la cosa è discutibile ma a noi interessa soprattutto l’aspetto politico.
In effetti esaminando l’andamento delle cose si arriva alla conclusione che agli amministratori comunali ed al partito di maggioranza, il Partito Democratico, il fatto che la cosa si intrecci con la richiesta di referendum richiesto e rifiutato poco importa.
Che la situazione descritta dallo studio legale sulla base delle notizie fornite da RIMateria contenga informazioni mai rese note alla commissione che decideva sul quesito del referendum che aveva come oggetto la vendita della azioni di Asiu importa ancor meno.
Che da tutto ciò che è avvenuto non si possa che esprimere un giudizio politico pesantemente negativo per la conduzione dell’intera vicenda da parte dei Comuni della Val di Cornia non pare interessare proprio.
Ma non si creda che facendo finta di niente la verità scompaia all’improvviso.
Rimangono i fatti come testimoni difficilmente confutabili.
Basta citare alcune date.
15 luglio 2016: l’assemblea ordinaria di Asiu approva la vendita della partecipazione detenuta dalla società Asiu in RIMateria, pari al 60% del capitale sociale di RIMateria stessa, con procedura di evidenza pubblica e prende atto che il consiglio di amministrazione provvederà ad affidare l’attività gestionale della procedura di vendita a RIMateria.
28 dicembre 2016: l’assemblea straordinaria di Asiu delibera lo scioglimento e la messa in liquidazione di Asiu e nomina liquidatore con poteri di ordinaria e straordinaria amministrazione Barbara Del Seppia.
18 settembre 2018: il Comitato promotore presenta una proposta di referendum consultivo basato sul seguente quesito:
“Sei d’accordo che una parte delle azioni di RiMateria possedute da Asiu, e quindi indirettamente anche dal Comune di Piombino che di Asiu è il maggiore azionista, vengano vendute, potendo così dei privati diventare proprietari della maggioranza delle azioni di RiMateria che gestisce lo smaltimento dei rifiuti speciali a Ischia di Crociano nel Comune di Piombino?”.
27 settembre 2018: viene sottoscritto l’atto di cessione del 30% delle azioni a Unirecuperi srl prevedendo però alcune clausole risolutive che stabiliscono che Unirecuperi potrà recedere dal contratto di acquisto delle azioni qualora entro il 31 dicembre 2018 non si verifichino i seguenti fatti, che effettivamente non si sono verificati:
i. accettazione da parte della Regione Toscana della polizza fideiussoria integrativa prescritta dall’AIA, che sarà stipulata da parte di RIMateria;
ii. erogazione del finanziamento di euro 2.500.000 da parte di MPS Capital Service a favore di RIMateria;
iii. accettazione o assenza di diniego, da parte della Regione Toscana, alla ridefinizione della tempistica di esecuzione delle opere di adeguamento alle prescrizioni dell’AIA;
iv. le autorizzazioni relative alla discarica Ex Lucchini siano state regolarmente reintestate a RIMateria.
Tale diritto di recesso potrà essere esercitato entro il 31 dicembre 2019 in buona fede e il diritto stesso, in assenza di gravi pregiudizi, ove non già esercitato, non potrà essere più esercitato da Unirecuperi successivamente all’esatto avveramento di tutti gli eventi dedotti nelle predette Condizioni Risolutive.
27 settembre 2018: RIMateria invia una lettera di invito alla società Navarra a presentare offerta per l’acquisto della quota pari al 30% delle azioni di RIMateria possedute da Asiu in liquidazione stabilendo che l’offerta sarà aperta il 15 ottobre 2018; il 10 gennaio 2019 è la data finale entro la quale addivenire alla stipula del contratto di cessione della quota azionaria.
22 ottobre 2018: il Presidente del Seggio di Gara nominato dal consiglio di amministrazione di RIMateria, dichiara la società Navarra provvisoriamente aggiudicataria del secondo lotto di azioni detenute da Asiu in RIMateria.
23 ottobre 2018: RIMateria comunica a Navarra l’aggiudicazione provvisoria intervenuta ad opera del Seggio di gara.
Questo passaggio non è chiarissimo perché ai sensi del Codice degli appalti quella del Seggio di Gara non può essere una aggiudicazione provvisoria ma una proposta di aggiudicazione che deve essere verificata dalla stazione appaltante, cioè da RIMateria che poi eventualmente provvederà all’aggiudicazione. Ed effettivamente dalla lettura dello stesso parere dello studio legale si capisce che
il 26 novembre 2018 RIMateria scrive a Navarra ricordando il contenuto del proprio incarico, cioè di predisporre gli atti della procedura finalizzata all’individuazione dell’aggiudicatario provvisorio,
il 3 dicembre 2018 il liquidatore di Asiu nella seduta dell’assemblea ordinaria dei soci, cioè dei Comuni, dà mandato a RIMateria di procedere con la verifica dei requisiti dichiarati da Navarra,
il 5 dicembre 2018 RIMateria chiede a Navarra di produrre la documentazione necessaria a comprovare la sussistenza dei requisiti richiesti e dichiarati in sede di manifestazione interesse.
Comunque, che si tratti di aggiudicazione provvisoria o di proposta di aggiudicazione, il sindaco e la maggioranza (gruppo Partito Democratico), nel corso della riunione del Consiglio Comunale dell’11 gennaio 2019; hanno sposato la tesi secondo la quale l’aggiudicazione provvisoria è avvenuta il 22 ottobre 2018 e che “pertanto, ad aggiudicazione provvisoria avvenuta, la sopraddetta “libertà” di RIMateria di non dare seguito agli adempimenti necessari per il perfezionamento dell’aggiudicazione non può essere ritenuta esente dal serio rischio di gravi responsabilità contrattuali e precontrattuali, che nei confronti di essa possa far valere l’aggiudicataria Navarra s.p.a.”.
Il che smentisce ciò che invece è stato sostenuto durante le riunioni della Commissione chiamata ad esprimere il proprio parere sulla richiesta di referendum consultivo sulla vendita delle azioni di RIMateria.
10 ottobre 2018, 29 ottobre 2018, 12 novembre 2018: si tengono riunioni della Commissione comunale chiamata a decidere sull’ammissibilità del quesito referendario.
14 novembre 2018 e 16 novembre 2018: la Commissione si pronuncia per l’inammissibilità del quesito referendario.
29 novembre 2018: il Consiglio Comunale di Piombino fa proprio il parere della Commissione e conferma la non ammissibilità del referendum. La proposta referendaria, si dice nella motivazione, interviene in un processo che è ormai giunto a conclusione per la cessione del primo lotto, in cui le azioni sono già passate in mano privata, e che si trova in fase di perfezionamento per il secondo lotto, dovendo l’assemblea di Asiu esprimersi sull’aggiudicazione provvisoria alla società Navarra per poi procedere, eventualmente, alla sottoscrizione del contratto di cessione del pacchetto azionario. E si prende in serio esame “la possibilità del Comune di Piombino, di determinare, con una nuova decisione del Consiglio Comunale, la revoca della autorizzazione alla cessione del secondo lotto del 30% di azioni… e se tale decisione abbia la forza da sola di bloccare il processo in atto”. La conclusione che tira la Commissione, e cioè che il Comune non può, per cui ci troveremmo in una materia NON di esclusiva competenza locale per la quale il referendum consultivo non è ammesso, non ha niente a che vedere col fatto che l’aggiudicazione provvisoria sia già avvenuta il 22 ottobre 2018 così come si può leggere nel parere dello studio legale. Anzi, di aggiudicazione provvisoria nella Commissione si era parlato dicendo che “in data 26 ottobre 2018 il Consiglio di Amministrazione di RIMateria delibera di proporre alla propria assemblea che a sua volta lo proporrà a quella di Asiu, l’aggiudicazione provvisoria del lotto del 30% di azioni di RIMateria a Navarra spa”.
Lo stesso 29 novembre 2018 il Consiglio Comunale di Piombino approva un ordine del giorno nel quale, dato
“che non risultano evidenti ragioni di urgenza della cessione ai privati del secondo lotto di azioni”
e
“che pertanto appare opportuno e rispettoso degli interessi collettivi della popolazione Piombinese non impedire con atti non urgenti le iniziative giudiziarie che eventualmente vorranno intraprendere i cittadini del Comitato promotore del referendum”,
impegna
“il sindaco a porre in essere le attività necessarie a sospendere la procedura di aggiudicazione del 2° lotto del 30% di azioni di Rimateria a soggetti privati almeno per 60 giorni”.
Ricordiamo, come scritto sopra, che invece
il 3 dicembre 2018 il liquidatore di Asiu nella seduta dell’assemblea ordinaria dei soci, cioè dei Comuni, dà mandato a RIMateria di procedere con la verifica dei requisiti dichiarati da Navarra,
il 5 dicembre 2018 RIMateria chiede a Navarra di produrre la documentazione necessaria a comprovare la sussistenza dei requisiti richiesti e dichiarati in sede di manifestazione interesse.
Il 29 dicembre 2018 il Comitato promotore del referendum e il Comitato di Salute Pubblica Piombino-Val di Cornia presentano il Tribunale di Livorno un ricorso per l’annullamento della decisione del Consiglio Comunale di Piombino di rigetto del quesito a suo tempo presentato per far esprimere in maniera consultiva la popolazione sulla vendita delle azioni di RIMateria possedute da Asiu. Evidentemente nessuno l’aveva informati che il 22 ottobre 2018 il Presidente del Seggio di Gara, nominato dal consiglio di amministrazione di RIMateria, aveva dichiarato la società Navarra provvisoriamente aggiudicataria del secondo lotto di azioni detenute da Asiu in RIMateria e che il 23 ottobre 2018 RIMateria aveva comunicato a Navarra l’aggiudicazione provvisoria intervenuta ad opera del Seggio di gara.
Come si vede è una storia intricata, resa ancor più intricata dal fatto che né Asiu né RIMateria pur avendo delle pagine web dedicate alla Amministrazione Trasparente dedicano una riga a questa ed a tante altre problematiche (non sono certo le assemblee mensili che possono sostituire una informazione adeguata e documentata), ma soprattutto dal fatto che siamo in presenza di contraddizioni tra tesi sostenute nel corso del tempo dagli stessi soggetti istituzionali.
L’impressione, e qualcosa di più di una impressione, è che si cerca di sfuggire alle responsabilità politiche trincerandosi dietro pareri e passaggi tecnici che poi, essendo diversi nel corso del tempo, non fanno nemmeno da minimale paravento.