Edilizia scolastica per favorire la didattica e la vita
Si chiamava Edilizia Scolastica E CULTURALE, era edita da LE MONNIER, visse almeno dieci anni a partire dal 1985. Aveva come tema l’architettura scolastica, la progettazione degli arredi scolastici e più in generale il rapporto tra progettazione architettonica e didattica, anzi l’innovazione nella progettazione architettonica e didattica. Aveva una visione europea. Ne fu direttore e animatore Romano Del Nord.
Particolarmente nel biennio1994/1995 intessé rapporti stretti con la Regione Toscana a partire dalla pubblicazione dei risultati del 1° censimento dell’edilizia scolastica in Toscana. Lo testimoniano in particolare alcuni supplementi i cui titoli testimonia il significato dello spirito che la animava:
DALLA SCUOLA AL TERRITORIO Riqualificazione e riuso del patrimonio edilizio scolastico,
SPERIMENTAZIONE E PARTECIPAZIONE Nuovi modelli per la scuola in Toscana a cura di Riccardo Merlo,
LE SCUOLE ELEMENTARI IN TOSCANA Dall’Unità d’Italia agli anni cinquanta a cura di Romano Viviani,
EDIFICIO SCOLASTICO E SPAZIO URBANO 32 progetti in Toscana dal ’75 al ’92 a cura di Ranieri Valli.
Due le schede che riguardano Piombino:
la prima ha come oggetto il tema Scuola e industria: il caso Piombino ed illustra l’edificio di piazza Dante Alighieri, siamo negli anni ’20,
la seconda l’Istituto Professionale per il Commercio in loc. san Rocco, progettato da Carlo Melograni, Marta Calzolaretti, Piero Ostilio Rossi, Ranieri Valli e Andrea Vidotto nei primi anni ’80.
Nel 1995 Ranieri Valli si interroga su intenzioni e problemi insiti in questa seconda realizzazione. Vale la pena di seguire almeno parzialmente la sua descrizione piena di insegnamenti anche per il presente:
«…dell’ I.P.C. Ceccherelli sono stati realizzati il corpo aule, con alcuni laboratori e la palestra. Le venti aule sono organizzate su due piani. Al piano terreno ve ne sono dodici di 7.00 x 7.00 metri, se su ciascun lato, con relativi spazi di pertinenza all’aperto, mentre al piano superiore le altre otto aule sono allineate lungo un ballatoio che si affaccia sul più ampio disimpegno sottostante. La parte terminale del fabbricato, attestata sul percorso pedonale pubblico, è destinata all’atrio e agli uffici per la presidenza, l’amministrazione e la segreteria…L’ingresso si apre su un ampio spazio scoperto che costituisce un’espansione del percorso pedonale e forma uno slargo dal quale si accede anche alla palestra. Quest’ultima, direttamente collegata al corpo aule anche attraverso un percorso in quota e illuminata dall’alto con un sistema di shed che unifica il disegno volumetrico dei due edifici, funziona a tempo pieno oltre gli orari scolastici ed è stata dimensionata per lo svolgimento contemporaneo di più attività…
…A Piombino fin dall’inizio il tentativo è stato quello di connettere l’area del nuovo complesso scolastico, situata in una zona periferica, sia con la parte storica della città, a sud, che con il nuovo quartiere residenziale di Montemazzano a nord, attraverso un percorso pedonale urbano. Va detto subito che il complesso è stato progettato in una fase iniziale attraverso una configurazione unitaria, organizzata in maniera tale da poter funzionare in futuro come liceo onnicomprensivo. L’idea era quella di distinguere le parti didattiche da quelle dei servizi generali. Questi ultimi, comprensivi della palestra, dell’auditorium, della mensa e della biblioteca, erano stati organizzati sul percorso pedonale come servizi di una parte della città, a disposizione di diversi tipi di fruitori. Le parti della didattica, chiaramente distinte in aule e laboratori specializzati, si presentavano con un’organizzazione tipologica a tessuto, in un’alternanza di spazi aperti e spazi costruiti – indicando in tal modo anche una scelta urbana: la dialettica tra l’emergenza dei servizi posti sulla strada e i tessuto connettivo delle parti didattiche. Il tentativo non è andato in porto. Invece di un unico edificio sono stati costruiti in una prima fase la sede dell’ IPC Ceccherelli e del liceo scientifico Marconi, sempre sulla base delle indicazioni planivolumetriche del primo schema, ma come due distinti edifici caratterizzati da scelte architettoniche e tipologiche differenti. In una fase successiva è iniziata la costruzione della sede dell’ IPSIA, non ancora ultimata, che ha quasi totalmente saturato l’area, e infine è in corso di edificazione il completamento del liceo scientifico Marconi. L’idea originaria è stata in tal modo completamente stravolta. Il percorso pedonale che doveva collegare il quartiere del Desco e la scuola elementare lì edificata di recente con il nuovo complesso scolastico, passando attraverso un piccolo parco urbano, per innestarsi poi nella viabilità del quartiere di Montemazzano sottopassando la nuova strada della Pace, è stato realizzato solo per il tratto relativo all’ IPC Ceccherelli. Questo esempio rende evidente come un programma volto a individuare un modo di crescita della città, legato alla coerenza tra scelte urbanistiche, individuazione del corretto modello insediativo e infine scelte tipologiche – neppure troppo ambizioso da un punto di vista economico e tecnicamente non eccessivamente complicato – non si sia potuto realizzare per la difficoltà di coordinare il reperimento delle risorse con i programmi, oltre che per l’endemica condizione di emergenza nella quale le pubbliche amministrazioni sono costrette ad operare…».