Egocentrismo con inesistenti poteri taumaturgici

PIOMBINO 4 gen­naio 2017 — Purtrop­po il 2017 inizia con rin­no­vate e aggra­vate pre­oc­cu­pazioni. Il tan­to sbandier­a­to piano indus­tri­ale Afer­pi, sot­to­scrit­to e osan­na­to dal PD in tutte le sedi isti­tuzion­ali (locali, region­ali e nazion­ali), mostra ora tut­ta la sua debolez­za. Poco cred­i­bile sin dall’origine nei suoi con­tenu­ti indus­tri­ali, è sem­pre sta­to del tut­to pri­vo di fon­da­men­to nel­la tem­p­is­ti­ca attua­ti­va che per Piom­bi­no sig­nifi­ca­va certez­za per la con­ti­nu­ità occu­pazionale di migli­a­ia di lavo­ra­tori.
Fino ad oggi il PD locale si è eserci­ta­to nel­la den­i­grazione di chi­unque osasse met­tere in evi­den­za crit­ic­ità e ritar­di di quel piano. Oggi sono gli stes­si espo­nen­ti del PD che lo han­no dife­so a chiederne il rispet­to. Basterebbe questo a con­sigliare loro qualche aut­o­crit­i­ca e più mod­er­azione. Così non è sta­to e in questo si dis­tingue anco­ra una vol­ta l’ex sin­da­co Ansel­mi. Tralas­ci­amo il per­du­rante oniri­co livore ver­so le oppo­sizioni e chi­unque abbia osato criti­car­lo, quel­lo che emerge dalle sue recen­ti dichiarazioni è la crit­i­ca ver­so col­oro che non lo avreb­bero coin­volto nell’attuazione degli Accor­di da lui sot­to­scrit­ti o sostenu­ti, ricor­dan­do a tut­ti che se così fos­se sta­to “si sarebbe vis­to” e le cose sareb­bero andate diver­sa­mente.   Non sap­pi­amo ver­so chi, com­pag­ni e ami­ci di par­ti­to, diri­ga i suoi strali e fran­ca­mente non c’interessa affat­to. Quel­lo che ci preme seg­nalare è lo smisura­to ego­cen­tris­mo con cui si intes­ta inesisten­ti poteri tau­matur­gi­ci. Basti in propos­i­to ricor­dare i clam­orosi fal­li­men­ti delle svolte epocali annun­ci­ate nei suoi due man­dati da sin­da­co: gli innu­merevoli Accor­di di Pro­gram­ma per le boni­fiche del SIN con centi­na­ia di mil­ioni annun­ciati di cui, però, non c’è trac­cia alcu­na, nep­pure nelle aree di Cit­tà Futu­ra per le quali il Comune ha rice­vu­to da anni sol­di veri per attuar­le; il fal­li­men­to del prog­et­to dei fanghi di Bag­no­li e l’annunciata  nasci­ta del polo europeo per il trat­ta­men­to dei rifiu­ti mari­ni; l’impianto TAP costru­ito e mai uti­liz­za­to per il recu­pero dei rifiu­ti indus­tri­ali; la Con­cor­dia, mai arriva­ta, e la con­seguente nasci­ta del polo europeo per la rot­ta­mazione delle gran­di navi; la real­iz­zazione del­la 398 fino al por­to, annun­ci­a­ta sem­pre come prog­et­ta­ta, finanzi­a­ta e immi­nente e mai nep­pure inizia­ta, tant’è che oggi siamo di nuo­vo alla sua prog­et­tazione, men­tre il por­to costru­ito per la Con­cor­dia non ha anco­ra col­lega­men­ti stradali e fer­rioviari; i poli nau­ti­ci tut­ti al palo, alcu­ni dei quali pre­visti tra le mon­tagne dei rifiu­ti indus­tri­ali alle Terre rosse; il polo per le energie rin­nov­abili mai decol­la­to; i prog­et­ti per il rin­no­vo del­la cit­tà (il PIUSS di Cit­tà Futu­ra); la fidu­cia accred­i­ta­ta a prog­et­ti di rinasci­ta indus­tri­ale come quel­lo che prevede­va il min­imill e altro (per il quale mod­i­ficò il piano urban­is­ti­co preve­den­do l’avvicinamento del­la fab­bri­ca alla cit­tà) e al fan­tas­magori­co piano di rilan­cio indus­tri­ale dell’imprenditore algeri­no Khaled AlHabah­beh (dimostratosi presto una gigan­tesca bufala). Potrem­mo con­tin­uare a lun­go, ricor­dan­do tra l’al­tro la parte­ci­pazione al coro rev­eren­ziale e plau­dente al sal­va­tore Rebrab, ma bas­ta questo a tes­ti­mo­ni­are che una mag­giore pre­sen­za di Ansel­mi nell’attuazione del piano Afer­pi non avrebbe cam­bi­a­to pro­prio nul­la.
È l’ora di cam­biare pas­so, di avere mag­giore rispet­to di chi ha opin­ioni diverse dal­la mag­gio­ran­za e di chi invo­ca mag­giore real­is­mo e inno­vazione nell’individuare prog­et­ti per la rigen­er­azione dell’economia locale. Non serve attribuir­si mer­i­ti o scari­care respon­s­abil­ità. Serve una capac­ità prog­et­tuale che fino ad oggi è total­mente man­ca­ta in chi ha gov­er­na­to, affi­dan­dosi di vol­ta in vol­ta a prog­et­ti calati dall’alto, mai seri­amente ver­i­fi­cati e accom­pa­g­nati da un’autonoma visione del futuro del­la cit­tà e del ter­ri­to­rio. La situ­azione è davvero dif­fi­cile ed è pro­prio per questo che suo­nano sto­nate le note di chi ha avu­to un parte deter­mi­nante nel favorire il vuo­to in cui oggi ci tro­vi­amo, sen­za boni­fiche e sen­za cred­i­bili prog­et­ti di rilan­cio pro­dut­ti­vo.
Ci auguri­amo davvero che qual­cosa cam­bi, per il bene del­la nos­tra cit­tà e del ter­ri­to­rio in cui vivi­amo.

Liste civiche unite:
Comune dei cit­ta­di­ni
Assem­blea San­vin­cen­z­i­na
Un’Al­tra Piom­bi­no
Assem­blea popo­lare Suvere­to

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