Elettori in Val di Cornia: chi più chi meno tutti traditi
SUVERETO 14 febbraio 2016 — Credo non vi siano più scuse da parte di nessuno, comunque non sarebbero più accettabili. Tutti i sindaci eletti in Val di Cornia alle ultime amministrative di due anni fa avevano nel proprio programma la realizzazione dell’Unione dei Comuni per garantire una gestione e un governo della cosa pubblica con minori spese e con visioni che sapessero guardare oltre i propri angusti confini comunali. Cercando di riaffermare una visione e una politica che in questo territorio è presente e attiva, con più o meno incisività, da oltre trent’anni. Si è proprio così ci hanno tradito e stanno fregandosene degli impegni assunti quando chiedevano i loro voti per essere eletti. Certo è anche difficile comprendere perché le stesse forze politiche che hanno sostenuto queste maggioranze di governo locale con quegli obiettivi oggi non chiedano conto, perché anche loro sono tradite. Forse sono troppo affaccendate in altre promesse che dovrebbero ammaliare il popolo della Val di Cornia.
Eppure la coerenza in politica è stato sempre il baluardo centrale che non dovrebbe mai essere tradito, perché la pena sarebbe quella di perdere la fiducia. Ma non voglio attendere il prossimo turno elettorale per chiedere conto, lo faccio dopo due anni di colpevole silenzio e dopo che abbiamo visto che ognuno ha saputo e continua colpevolmente a pensare solo al proprio orticello, senza rendersi conto che da soli non siamo nessuno. Non importa essere poco più grandi, siamo sempre un’inezia. Ritengo opportuno ricordare ai cari sindaci della Val di Cornia che sono eletti per concretizzare le cose dette e sostenute nella campagna elettorale e che se non lo fanno tradiscono i proprio elettori e si incamminano nel brutto sentiero del mancato rispetto nei confronti nostri ma anche di loro stessi.
L’unica cosa positiva fatta di livello sovracomunale è l’ufficio di piano (menomale almeno questo), dal quale però manca Suvereto, che ovviamente ha tradito due volte il proprio elettorato, perché non ha compreso la natura vera e gli obiettivi dell’ufficio di piano. In esso si devono preparare le eventuali modifiche e/o scelte al Piano strutturale e al regolamento urbanistico, per giungere in seguito alla loro approvazione da parte dell’Unione dei Comuni Qeusto pone due riflessioni semplici. La prima: se non si costituisce l’Unione dei Comuni Suvereto non potrà fare il proprio Piano strutturale e regolamento urbanistico. La seconda: è concezione miope pensare comunque di fare in proprio, cioè senza confronto con gli altri, tutte le scelte di governo del territorio e poi, all’ipotetica e ancora non esistente Unione dei Comuni, chiedere l’approvazione senza curarsi delle necessarie connessioni e positivi rapporti di interscambio con gli altri Comuni. Questa è semplice miopia e totale incomprensione delle cose da fare per l’esclusivo interesse dei cittadini. Noi cittadini elettori di Suvereto siamo stati traditi due volte.