Equipe, pazienti, provette: un movimento perpetuo

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PIOMBINO 19 otto­bre 2015 — Il Pd banal­iz­za la rac­col­ta di firme per il ref­er­en­dum: un isti­tu­to demo­c­ra­ti­co viene irriso.
Lo stile è quel­lo cui ci stan­no abit­uan­do: la democrazia e le sue espres­sioni, a tut­ti i liv­el­li, sono solo un fas­tidio, una perdi­ta di tem­po. Il comi­ta­to pro­mo­tore del ref­er­en­dum abrog­a­ti­vo del­la legge san­i­taria toscana è nato da un dis­senso dif­fu­so nei ter­ri­tori e rac­colto da tut­to lo schiera­men­to politi­co extra Pd. Lo scopo è quel­lo, demo­c­ra­ti­co, di con­trastare una legge che vuol ripen­sare il sis­tema san­i­tario regionale solo e soltan­to all’in­seg­na del risparmio e dei tagli. Bisogna risparmi­are 350 mil­ioni e lo si fa taglian­do i servizi, cioè riducen­do i dirit­ti.
L’iro­nia e lo sprez­zo ver­so l’e­spres­sione del dis­senso serve solo a coprire il reale sig­ni­fi­ca­to di ques­ta pes­si­ma legge regionale, che è quel­lo di con­sid­er­are il servizio san­i­tario come un cos­to e non come un dirit­to: Rossi come Ren­zi con­sid­era il wel­fare san­i­tario un cos­to insosteni­bile, che in quan­to tale deve essere ridi­men­sion­a­to. Mentono quan­do dicono che risparmi­ano sui diri­gen­ti: il vero risparmio sarà sul taglio del per­son­ale oper­a­ti­vo, quel­lo che quo­tid­i­ana­mente affronta il dis­a­gio e il mal­con­tento dei cit­ta­di­ni: cir­ca 2.000 dipen­den­ti saran­no clas­si­fi­cati come “esuberi” e pen­sion­ati o prepen­sion­ati. 200 mil­ioni in due anni, ecco il vero risparmio. Cioè, anche il per­son­ale viene con­sid­er­a­to un cos­to anzichè una risor­sa. Rossi ha pure dichiara­to che gli infer­mieri (pro­fes­sion­isti lau­re­ati) potran­no essere sos­ti­tu­iti da oper­a­tori san­i­tari , per­son­ale tec­ni­co e non san­i­tario. Insom­ma, si taglia e si dequal­i­fi­ca. Queste sono l’ef­fi­cien­za e la sicurez­za che si otter­ran­no con la rifor­ma.
Oltre il dan­no, la bef­fa. Però con­tin­u­ano con le frasi roboan­ti, par­lano di effi­cien­za, sicurez­za, garanzia di servizi. San­no che non sarà così, san­no che taglier­an­no servizi e impov­eri­ran­no le per­iferie, san­no che con i tre gran­di diret­tori gen­er­ali di Area vas­ta (nom­i­nati diret­ta­mente dal gov­er­na­tore del­la Regione) le politiche san­i­tarie saran­no accen­trate in poche e ristrette mani, san­no che gli enor­mi baci­ni d’uten­za faran­no gestire, da queste poche mani, mega-bilan­ci dif­fi­cil­mente con­trol­la­bili e giri d’af­fari di mil­iar­di di euro. Le per­iferie ver­ran­no messe “in rete”. Cioè tre ospedali, nel nos­tro caso Ceci­na, Piom­bi­no e Elba, rag­giunger­an­no un baci­no d’uten­za vir­tuale che per­me­t­terà loro di rispon­dere ai req­ui­si­ti richi­esti. Le varie equipes si spostano, si spostano i pazi­en­ti, si spostano le provette : ma men­tre la rete è pura­mente vir­tuale, i dis­a­gi, gli sposta­men­ti e i costi rel­a­tivi sono reali.
Dietro il polverone soll­e­va­to dalle affer­mazioni spavalde del­l’asses­sore Sac­car­di sul­la chiusura del pun­to nasci­ta, pas­sa inosser­va­to il pro­gres­si­vo sman­tel­la­men­to del servizio san­i­tario locale: non ci sono più spe­cial­is­tiche come otori­no, oculis­ti­ca e urolo­gia e non si dice che un’e­mer­gen­za not­tur­na o fes­ti­va prevede un nec­es­sario sposta­men­to su altri pre­si­di e che questo, oltre all’enorme dis­a­gio per il paziente, può com­portare anche grossi rischi. Chi­ud­er­an­no anche i dis­tret­ti socio-san­i­tari, men­tre la soci­età del­la salute è anco­ra di là da venire. Anzi, l’asses­sore Sac­car­di ha già antic­i­pa­to che le soci­età del­la salute sono troppe e andran­no anch’esse tagli­ate. Intan­to le strut­ture pri­vate, che fior­iscono per ogni dove, vedono incre­mentare i loro prof­itti. E ringraziano Rossi e il Pd.

Un’Al­tra Piom­bi­no

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