Ex Faro: il Comune non ricorra al Consiglio di Stato
SAN VINCENZO 16 maggio 2017 — Non è ancora dato sapere se il Comune di San Vincenzo rinuncerà a ricorrere al Consiglio di Stato dopo l’annullamento del permesso di costruire al ristorante il Faro. Forse è meglio chiarire alcuni concetti basilari a tutela dell’ente e dell’interesse pubblico. Il caso dell’ex Faro è di una semplicità sconcertante e, per garantire un equo trattamento ai cittadini, è sufficiente applicare le norme già scritte nel Piano Strutturale: non si può rialzare l’edificio né cambiare destinazione d’uso. Si tratta di uno dei pochi casi in cui gli strumenti urbanistici del Comune sono chiari e rispondono all’interesse pubblico: tutelare il profilo paesaggistico del fronte mare e mantenere attività urbane che producano reddito e lavoro anziché incentivare la proliferazione di seconde case che impoveriscono il territorio senza ricadute occupazionali di lungo termine. Sorvolando sulle spese legali, è evidente che siamo di fronte ad una sconfitta che può rivelarsi di grande utilità per una comunità: un’occasione per fermare la solita pratica urbanistica che si basa su regole interpretabili quando non addirittura scritte o modificate in base al richiedente. La via che l’amministrazione deve percorrere è quella di un ritorno alla legalità e all’equità nel trattamento dei cittadini. Sono in questo modo è possibile garantire chi investe — e deve giustamente poter contare su tempi ragionevoli per realizzare il proprio progetto — e incidere sui problemi di una località che rischia di esaurire ogni residua attrattiva turistica e potenzialità economica. Ripetiamo l’appello già rivolto alla Giunta: niente ricorso in Consiglio di Stato. Non vi sono motivi di interesse pubblico a sostegno di un ulteriore ricorso, c’è invece l’urgenza di capovolgere le modalità di gestione dei piani urbanistici e di ristabilire, come caposaldo dell’azione amministrativa, la parità di trattamento di ciascuno dinnanzi alle regole.
Gruppo Consiliare Assemblea Sanvincenzina