Ex Irfird, denaro pubblico disperso in mille rivoli
PIOMBINO 15 ottobre 2014 — L’Autorità portuale di Piombino ha affidato nei primi giorni di settembre un incarico per aver un supporto per la redazione del Progetto di bonifica delle aree a terra ex Irfird e questo vuol dire che sta elaborando il progetto di bonifica per i 20 ettari quota parte del terreno ex Fintecna acquistato nel 2010 dal Comune di Piombino. In effetti il Comune di Piombino, autorizzato da una deliberazione della giunta del 12 dicembre 2011, aveva stipulato il 13 dicembre, cioè il giorno dopo, il contratto di vendita relativo a favore dell’ Autorità portuale (il contratto è dato come allegato alla deliberazione ma nel sito web del Comune dove sono depositate tutte le deliberazioni ed i relativi allegati il contratto non esiste).
Il costo dell’operazione per l’Autorità portuale fu di 2,7 milioni di euro perché furono detratti 972.229 euro quale costo della bonifica che l’Autorità portuale avrebbe finanziato e realizzato.
Ora si dà il caso che questo terreno così ceduto sia l’unica parte inserita nel Sito di Interesse Nazionale e dunque da bonificare del compendio più ampio acquisito a suo tempo dal Comune di Piombino dalla società Fintecna. Il costo dell’intero lotto, pari a 7,4 milioni di euro è stato sostenuto dal Comune, con un contributo regionale di 3.682.800 euro teso “all’acquisizione delle aree industriali dismesse o in via di dismissione di proprietà di Fintecna Spa, la loro bonifica ed il loro definitivo recupero urbanistico”. Ovviamente nel contributo regionale sono compresi anche i 972.220 euro per la bonifica ma dato che il Comune non realizzerà la bonifica dal momento che la realizzerà l’Autorità portuale e dato che questo costo (972.229 euro) non sarà sostenuto dal Comune di Piombino che fine farà questo finanziamento? Il Comune lo dovrà restituire alla Regione? O l’ha già utilizzato per altri scopi? Come sarà possibile rendicontare le spese non effettuate?
A parte comunque questo domande, alle quali sarebbe opportuno che l’amministrazione comunale rispondesse per un giusto dovere di trasparenza, rimane il fatto che anche questo episodio dimostra per quali e per quanti rivoli può passare la dispersione del denaro pubblico:
la Regione ha cofinanziato, utilizzando l’incasso del tributo speciale per il deposito in discarica dei rifiuti solidi, sopratutto una acquisizione di terreni senza che insieme fosse approvato nessun progetto contraddicendo una sana prassi seguita da tanti anni anche dall’ Unione europea per la quale si finanziano progetti esistenti e nel costo del progetto si comprende anche il costo di acquisizione del terreno;
in ogni caso il finanziamento regionale, e non poteva non essere così, era in ogni caso legato non solo all’acquisizione del terreno ma anche alla realizzazione di opere come la bonifica e il risanamento delle aree di proprietà della Società Fintecna al fine di favorire la destinazione d’uso a nuove imprese commerciali-artigianali e di servizio alla città; in questo senso andavano gli impegni del Comune che però, non disponendo di nessun progetto, era facile prevedere non avrebbe potuto mantenere l’impegno.
La conclusione porta ad un unico risultato: si sono impegnati non pochi soldi pubblici ma con un ritorno economico per il territorio pari a zero. E questo non è un modo esemplare di gestire risorse della collettività distratte da impegni più produttivi.
Un’ ultima nota infine.
Per la verità in tutta questa vicenda non tornano nemmeno i conti perché nel “PROGETTO PIOMBINO PRS 2011 – 2015. PIS Grandi poli industriali 8 marzo 2012” il costo della bonifica è stimato prudenzialmente in 2 milioni di euro e quello per il ripristino in 2,3 milioni di euro, l’uno e l’altro a carico dell’ Autorità portuale ma in ogni caso molto distanti da quelli citati nei vari protocolli e contratti stipulati.