Ex Lucchini: come e quando le bonifiche pubbliche
PIOMBINO 2 gennaio 2016 — Come facesse la sottosegretaria Velo a snocciolare con sicurezza i tempi di avvio delle bonifiche pubbliche nell’area ex Lucchini solo Dio lo sa. Del resto Stile libero aveva documentato sia i tempi che scaturivano dai documenti ufficiali sia le smentite che la realtà si era incaricata di produrre. Certo ora sarà più difficile per lei continuare a percorrere la stessa strada dato che procedure e tempi per la realizzazione degli interventi pubblici di messa in sicurezza operativa dell’area ex Lucchini sono attestati ancor più chiaramente che nel passato da Regione Toscana, dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri e Invitalia, agenzia nazionale di proprietà del Ministero dell’economia, in due accordi approvati recentemente dalla Giunta regionale: uno tra Regione e dipartimento, l’altro tra Regione e Invitalia.
Questi i tempi previsti nel cronoprogramma inserito negli accordi:
Dunque
- i lavori di messa in sicurezza dei suoli (pavimentazione) partirebbero il 25° mese e terminerebbero il 52° mese,
- i lavori di messa in sicurezza della falda partirebbero il 54° e terminerebbero il 70°.
Poiché alcune attività si sovrappongono nel tempo il cronoprogramma prevede che per terminare tutti i lavori siano necessari complessivamente 70 mesi dalla stipula della convenzione tra Regione e Invitalia.
Se la convenzione fosse stata stipulata il primo gennaio 2016
- i lavori di messa in sicurezza dei suoli (pavimentazione) partirebbero nel gennaio 2018 e terminerebbero nell’aprile 2020;
- i lavori di messa in sicurezza della falda partirebbero nel giugno 2020 e terminerebbero nell’ottobre 2021,
- tutti i lavori terminerebbero nell’ottobre 2021.
Naturalmente Invitalia aggiunge che «…La tempistica prevista per le fasi e le attività di cui sopra, oltre a quanto già completato da Iap [Iap, Invitalia attività produttive, è la società di ingegneria e consulenza del gruppo Invitalia, ndr]. si basa su ipotesi di estrema celerità dell’iter autorizzativo dei progetti e di effettiva disponibilità delle risorse finanziarie necessarie. La tempistica di progettazione e di affidamento dei lavori sarà modulata in funzione delle condizioni operative (ad esempio: disponibilità delle aree, regime delle concessioni e delle proprietà, risultati delle indagini integrative, etc…)…».
Ma andiamo per ordine utilizzando il testo dei due accordi e i relativi allegati.
I precedenti
L’accordo di programma (Adp), sottoscritto il 24 aprile 2014 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dal Ministero dello sviluppo economico, dal Ministero della difesa, dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dall’Agenzia del demanio, dalla Regione Toscana, dalla Provincia di Livorno, dal Comune di Piombino, dall’Autorità portuale di Piombino e dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti lo sviluppo di impresa spa (Invitalia), prevede un finanziamento pubblico di 50 milioni di euro per la realizzazione dei seguenti interventi:
- messa in sicurezza operativa della falda da realizzare nelle aree di proprietà e in concessione demaniale della società Lucchini in amministrazione straordinaria Spa (ora Aferpi), tramite barrieramento misto fisico e idraulico, compresa la realizzazione di sistemi di trincee drenanti, pozzi di emungimento/aggottamento realizzazione dell’impianto di trattamento delle acque emunte;
- messa in sicurezza operativa del suolo nelle aree demaniali.
Il 10 novembre 2014, il Comitato interministeriale per la programmazione economica (Cipe) assegna l’importo di 50 milioni di euro a favore della Regione Toscana per la realizzazione del Progetto integrato di messa in sicurezza e di reindustrializzazione delle aree situate nel Comune di Piombino di proprietà ed in concessione demaniale alla Lucchini.
Il 30 giugno 2015 viene firmato un secondo accordo di programma che prevede sia gli interventi di Aferpi, per la messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo economico dell’area del complesso industriale ex Lucchini, sia gli Interventi di Messa in sicurezza operativa finanziati con le risorse della delibera Cipe.
L’articolo 4 dello stesso accordo di programma individua Invitalia quale soggetto preposto alla realizzazione di questi ultimi interventi, rinviando ad una convenzione con la Regione la definizione puntuale delle attività.
Ci si accorge successivamente che non una ma due convenzioni sarebbero state necessarie e così il 21 dicembre 2015 la Regione approva una convenzione con il dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei ministri ed una con Invitalia.
Il programma di attività
L’accordo di programma del 2015 prevede l’attuazione di un “Progetto Integrato”, ovvero una progettazione complessiva che coniuga gli interventi di messa in sicurezza/bonifica con le azioni di riconversione e riqualificazione industriale.
Al fine di garantire la fruizione e l’utilizzo, in condizioni di sicurezza sanitaria e ambientale, delle aree di proprietà e in concessione demaniale alla Lucchini, l’accordo di programma individua gli interventi ritenuti necessari:
Gli interventi oggetto delle due convenzioni, ovvero la messa in sicurezza operativa della falda nelle aree di proprietà e in concessione demaniale della Lucchini e la messa sicurezza operativa del suolo nelle aree demaniali (E), sono operativamente a carico di Invitalia, fermo restando la necessità di assicurare il coordinamento con gli interventi (A, B, C, D) che restano a carico del privato incolpevole (Aferpi) nonché di garantire l’integrazione con gli interventi e le opere di altri soggetti che come il Comune di Piombino e Autorità portuale hanno la responsabilità di bonificare parti del territorio e del mare inclusi nel Sito di interesse nazione (Sin) da bonificare.
Gli interventi previsti
L’Accordo di programma del 2015 individua così gli interventi finanziati con risorse pubbliche:
- interventi sui suoli: messa in sicurezza operativa del suolo nelle aree demaniali;
- interventi sulle acque sotterranee: messa in sicurezza operativa della falda da realizzare nelle aree di proprietà e in concessione demaniale della Lucchini, tramite barrieramento misto fisico e idraulico, per l’emungimento e trattamento delle acque di falda inquinate, compresa la realizzazione di sistemi di trincee drenanti, pozzi di emungimento/aggottamento;
- Impianto di trattamento acque: realizzazione dell’impianto di trattamento delle acque emunte.
L’ allegato D all’ accordo è lo studio di fattibilità redatto da Invitalia.
Messa in sicurezza operativa della matrice suolo
Al fine di completare l’isolamento dei materiali di riporto che rappresentano la principale sorgente della contaminazione nelle aree, è necessario procedere alla copertura delle aree medesime.
La soluzione progettuale individuata in prima valutazione consiste nell’impermeabilizzazione superficiale delle aree non pavimentate di proprietà
demaniale in concessione alla Lucchini.
In via preliminare, per l’individuazione e la quantificazione di massima delle aree da pavimentare è fatto riferimento ai risultati dell’analisi di rischio condotta dal dipartimento Arpat di Piombino, nell’ipotesi di pavimentazione delle aree che più contribuiscono al superamento dei limiti. L’estensione delle aree oggetto di intervento è stimata in circa 260 ettari complessivamente tra aree in capo al soggetto privato e del pubblico.
In un’ottica di economia degli interventi, le caratteristiche ultime della pavimentazione verranno definite in funzione di possibili sviluppi futuri delle stesse in quanto potranno assolvere sia alle funzioni ambientali che di riqualificazione.
L’intervento da realizzarsi con il finanziamento di 50 milioni di euro ha l’obiettivo di realizzare interventi a carattere ambientale, che per ragioni di economia saranno realizzati per i potenziali usi e destinazioni dell’area (collegamento stradale, piazzale, area portuale ecc.) ma non potranno essere ammesse ulteriori attività di preparazione delle stesse se non minimali (demolizioni di fabbricati, rimozioni di rifiuti ecc.) pertanto gli ulteriori interventi saranno posti a carico del soggetto titolare dell’area.
È da rilevare inoltre, come elemento di attenzione, la forte integrazione esistente tra alcuni degli interventi sopra descritti e gli interventi di messa in sicurezza dei suoli a carico del privato. Ad esempio è evidente che la rimozione dei cumuli di materiali/rifiuti presenti sia sulle aree private che su quelle in concessione condiziona l’attuazione e l’efficacia delle attività di messa in sicurezza.
Pertanto è necessario e prioritario concordare con il soggetto privato (Aferpi) un programma di rimozione dei cumuli in modo da poter disporre effettivamente delle aree per gli interventi di messa in sicurezza.
Prevenzione/messa in sicurezza della matrice acque sotterranee
Le misure di prevenzione/messa in sicurezza della matrice acque sotterranee, da realizzare nelle aree sia di proprietà che in concessione demaniale della Lucchini (ora Aferpi), sono costituite dai seguenti interventi, tra loro integrati:
- a) rete di pozzi di emungimento delle acque di falda;
- b) sistema di regimazione della falda presente nei terreni di riporto;
- c) sistema di marginamento lato Fosso Cornia Vecchia.
Trattamento delle acque di falda
Le acque di falda, sia quelle emunte dal sistema di pozzi che quelle drenate dalle trincee, saranno convogliate ed inviate a trattamento da effettuare mediante uno o più impianti appositi e saranno assimilate alle acque reflue industriali.
In via preliminare, alla luce dell’ampia estensione superficiale su cui si sviluppa l’intervento e in considerazione delle particolari condizioni operative del sito, è stata considerata l’ipotesi di realizzare un sistema costituito da due impianti per il trattamento delle acque di falda, uno a servizio della macroisola nord e l’altro a servizio dell’area portuale (quest’ultimo eventualmente in sostituzione dell’impianto già previsto dall’Autorità portuale): il sistema consentirà il trattamento sia delle acque di falda contaminate, raccolte e/o emunte dalle opere di regimazione e di marginamento, sia delle acque meteoriche raccolte nelle aree oggetto di interventi di pavimentazione.
Problemi aperti
La lettura dei testi dei due accordi chiarisce molte cose finora rimaste nebulose e ne conferma altre già scritte nei precedenti accordi di programma ma alle quale le istituzioni non avevano dato pubblicamente la dovuta e precisa informazione, a cominciare dai tempi necessari e dalla tipologia degli interventi. Naturalmente si tratta però solo di una parte del problema e delle soluzioni: ad esempio, ma solo per esempio, manca ancora il piano definitivo di reindustrualizzazione e di bonifica di Aferpi, che con quello pubblico si deve integrare, e non è affrontato il problema della futura gestione degli impianti di trattamento delle acque. Così come non è chiaro il rapporto tra questi interventi ed i piani di espansione dell’attività di trattamento dei rifiuti industriali esistenti, proposti spesso per Asiu, l’azienda dei Comuni della Val di Cornia della quale si sta modificando lo statuto nel senso di prevedere una sua attività in quel campo. Ma un altro problema si pone e cioè la relazione tra i tempi previsti per l’utilizzazione degli ammortizzatori sociali per gli ex dipendenti Lucchini e per tanti altri ed i tempi previsti per le bonifiche, fino ad oggi dati per coerenti ma ad oggi, lo dimostra proprio ciò che sta scritto nei due accordi di cui stiamo parlando, assolutamente divergenti.
In realtà una discussione approfondita sugli strumenti per il risanamento ed il rilancio della zona della ex Lucchini, al di là delle tante enunciazioni, spesso solo e soltanto retoriche, non è mai cominciata mentre, carta canta, è assolutamente indispensabile.
Non preoccupatevi, l’Italia quando deve far partire un opera ci riesce, il problema è la data finale. Abbiamo la fortuna di avere politici della nostra zona e sicuramente il programma sarà rispettato, a parole. Poichè ora esiste il modello Piombino, che il governo ricorda spesso in Tv, e il grande Presidente regionale l’opera sarà compiuta. Data la mia età non vedrò il taglio del nastro di qualche nipote dei politici attuali.