Il fallimento epocale della gestione dei rifiuti
PIOMBINO 23 ottobre 2017 — Anziché respingere aprioristicamente le richieste dell’assessore Pasquini di un approfondimento sul tema dei rifiuti, i Comuni della Val di Cornia prendano finalmente atto del completo fallimento delle politiche degli ultimi anni sulla gestione dei rifiuti.
Se non bastasse il continuo aumento delle tariffe, l’incredibile vicenda della trasferenza, i danni economici e ambientali dovuti al trasporto di migliaia di tonnellate di rifiuti per ottanta chilometri fino alle Strillaie a Grosseto e l’incapacità conclamata di incidere sulle scelte strategiche nella gestione del servizio all’interno dell’enorme Ato Sud, arrivano i dati disastrosi sulla raccolta differenziata a completare il quadro.
Se il Comune di Suvereto incrementa la percentuale di differenziata superando il 40%, negli altri Comuni si scivola appena al di sopra del 30% con casi eclatanti come quello del Comune di San Vincenzo passato in pochi anni dal 50 al 30% di raccolta differenziata.
Tutta spazzatura in più per le discariche con gravissime conseguenze economiche ed ambientali che non trovano spazio nell’agenda amministrativa della Val di Cornia. Aver dissipato in pochi anni gli sforzi compiuti per costruire una cultura della corretta gestione dei rifiuti è però la responsabilità più grave che registriamo. I cambiamenti culturali sono i più difficili da promuovere e le conseguenze di uno scivolamento simile rischiano di durare nel tempo.
Le incongruenze d’altra parte, si registrano anche negli indirizzi amministrativi recentemente emersi al dibattito pubblico, a partire dalla proposta di affidare la trasferenza ad una società privata installatasi nell’area di Ischia di Crociano, proprio a lato di RiMateria. Da un lato l’azienda a partecipazione pubblica nata sulle ceneri di Asiu e TAP che si propone, a parole, di gestire i rifiuti in modo circolare così da limitare gli spostamenti dei rifiuti, dall’altra un’azienda privata che, al contrario, si occupa di trovare sul mercato internazionale la soluzione più economica per smaltire rifiuti speciali e pericolosi.
Occorre un dibattito ampio e approfondito sugli obiettivi che questo territorio si pone in un argomento così complesso e delicato. L’approssimazione e l’assenza di una chiara strategia complessiva condannano il territorio a conseguenze di breve, medio e lungo periodo molto pesanti sia in termini di tutela ambientale e di salute pubblica sia in termini di occasioni di sviluppo perdute.
Alle istituzioni, di qualsiasi colore esse siano, compete l’elaborazione coordinata di queste strategie a tutela dei cittadini oggi costretti a pagare, anche in bolletta, gli errori dei loro rappresentanti.
Si apra subito un dibattito approfondito sulla materia con il coinvolgimento dei consigli comunali, cui compete l’elaborazione degli indirizzi in tal senso e aperto alla cittadinanza.
Comune dei Cittadini
Un’altra Piombino
Assemblea Sanvincenzina
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