Fanno l’opposto di quello che dicono

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pervenuta in redazione

Quan­do avran­no il cor­ag­gio del­la dis­cus­sione aper­ta nei Con­sigli Comu­nali? Sono anni che chiedi­amo alla Giun­ta di Campiglia di dis­cutere del futuro isti­tuzionale del­la Val di Cor­nia dopo lo sciogli­men­to del Cir­con­dario nel 2010. Avreb­bero dovu­to con­vo­care subito i Con­sigli Comu­nali e decidere come non dis­perdere la lun­ga espe­rien­za di ges­tione asso­ci­a­ta dei servizi, met­ten­do in cam­po pro­poste per elim­inare sprechi e dupli­cazioni che anco­ra per­manevano nei Comu­ni.
Il PD lo ave­va promes­so solen­nemente alle elezioni del 2009, negan­do­lo poi nei fat­ti e las­cian­do che ogni Comune si rior­ga­niz­zasse per con­to pro­prio. Per legge (e non per scelta) i Comu­ni sot­to 5.000 abi­tan­ti sono ora costret­ti ad asso­cia­re le fun­zioni ammin­is­tra­tive entro il 2013. Quel­la che per decen­ni è sta­ta una zona pilota per le fun­zioni asso­ciate, è oggi in piena con­fu­sione polit­i­ca e isti­tuzionale.
Suvere­to e Campiglia han­no asso­ci­a­to fun­zioni come la polizia munic­i­pale e la via­bil­ità nel 2012. Altre saran­no asso­ciate nel 2013. Sas­set­ta ha asso­ci­a­to alcune fun­zioni con San Vin­cen­zo. San Vin­cen­zo sem­bra aprire più ai rap­por­ti con Castag­ne­to che con i Comu­ni del­la Val di Cor­nia. Piom­bi­no non ha bisog­no di asso­cia­r­si con nes­suno e guar­da più alla Provin­cia di Gros­se­to che a quel­la di Livorno, tralas­cian­do il fat­to che le Province dovreb­bero essere super­ate. Nei mesi scor­si il Sin­da­co di Piom­bi­no ha avan­za­to la pro­pos­ta del Comune uni­co del­la Val di Cor­nia riceven­do risposte neg­a­tive dai Sin­daci del suo stes­so par­ti­to. Ora sem­bra che i Sin­daci di Campiglia e Suvere­to stiano stu­dian­do come fare un Comune uni­co tra loro già con le elezioni ammin­is­tra­tive del 2014. La cosa appare anco­ra più incred­i­bile se si pen­sa che solo poche set­ti­mane fa la mag­gio­ran­za di Campiglia ha vota­to un nos­tro ordine del giorno che sol­lecita­va la cos­ti­tuzione dell’Unione dei Comu­ni del­la Val di Cor­nia, come pre­sup­pos­to per dis­cutere insieme dei futuri sce­nari isti­tuzion­ali e assol­vere agli obb­lighi che impon­gono ai Comu­ni sot­to 5.000 abi­tan­ti di asso­cia­re tutte le fun­zioni entro il 2013.
La con­fu­sione è gigan­tesca. Il risul­ta­to sarà anco­ra una vol­ta l’immobilismo. Le scelte, purtrop­po, saran­no imposte dall’alto. E’ il fal­li­men­to delle mag­gio­ranze a gui­da PD che non han­no saputo met­tere in cam­po nes­suna rifor­ma, se non dis­trug­gere quel­lo che han­no trova­to. Ne risentono neg­a­ti­va­mente econo­mia, lavoro e servizi.
La nos­tra pro­pos­ta è chiara: cos­ti­tuire subito l’Unione dei Comu­ni del­la Val di Cor­nia quale pre­sup­pos­to per ogni altra deci­sione di riordi­no isti­tuzionale, garan­tire la parte­ci­pazione e il rispet­to di tutte le comu­nità ammin­is­trate, ridurre sprechi e inef­fi­cien­ze nelle ammin­is­trazioni avvic­i­nan­do i servizi ai cit­ta­di­ni.

Comune dei Cit­ta­di­ni

 

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