Fermare le previsioni per quagliodromo e SS 398

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pervenuta in redazione

PIOMBINO 6 dicem­bre 2016 — Inizio questo inter­ven­to in rap­p­re­sen­tan­za del “Comi­ta­to PER” ripe­tendo per l’ennesima vol­ta in questo Con­siglio Comu­nale di FERMARE la ces­sione del Quaglio­dro­mo, e di FERMARE il trac­cia­to del­la SS398 che pas­sa sot­to le finestre dei piom­bi­ne­si.
Questo comi­ta­to non è con­tro la pro­duzione siderur­gi­ca, ma un’azienda che occu­pa già oggi cir­ca 900 ettari, non può pre­tendere ulte­ri­ori spazi.
Rib­a­di­amo inoltre anco­ra una vol­ta il con­cet­to NO ACCIAIO-NO PORTO.
In questo momen­to stori­co cari­co di incertezze, le forze politiche e chi ammin­is­tra questo ter­ri­to­rio devono bloc­care le con­ces­sioni por­tu­ali richi­este dall’azienda per 50 anni e la vari­ante AFERPI.
Ricor­diamo inoltre che le “vari­anti urban­is­tiche” spet­tano ai rap­p­re­sen­tan­ti dei cit­ta­di­ni nei Con­sigli Comu­nali. Ques­ta vari­ante “ad per­son­am” a par­tire dal nome, è invece piovu­ta dall’alto dell’accordo di pro­gram­ma; un accor­do che l’imprenditore non ha rispet­tano, se non per le assun­zioni in sol­i­da­ri­età, che in realtà si stan­no trasfor­man­do anch’esse in un ulte­ri­ore cari­co di costi a cari­co del­la col­let­tiv­ità, e potrebbe sem­brare solo un atto dovu­to da parte dell’azienda per aspettare la sca­den­za del pri­mo luglio 2017 quan­do Afer­pi passerà total­mente sot­to il con­trol­lo di Cevi­tal.
Invi­talia ha chiesto altri 18 mesi per fare ulte­ri­ori caro­tag­gi per nuove indagi­ni e anal­isi, bisogna per­tan­to spin­gere per ottenere i finanzi­a­men­ti dal­lo Sta­to e par­tire con le fin trop­po attese boni­fiche del SIN.
Non esiste anco­ra un prog­et­to pre­ciso. Le isti­tuzioni insieme ai cit­ta­di­ni devono decidere quale è il reale ind­i­riz­zo che si vuole dare a ques­ta cit­tà tra siderur­gia, tur­is­mo, aree retro-por­tu­ali, agroin­dus­tri­ale, por­tic­ci­oli tur­is­ti­ci, eccetera, per pot­er iniziare rap­i­da­mente con una piani­fi­cazione adegua­ta.
Spro­ni­amo la polit­i­ca nazionale e locale a far par­tire con urgen­za le boni­fiche, che sono il PRIMO PASSO per far ripar­tire Piom­bi­no, per il bene di questo ter­ri­to­rio e per il bene di chi ci andrà a lavo­rare.
Con­clu­di­amo dicen­do che non si può fare tut­to e il con­trario di tut­to, una nave da crociera accan­to ad un polo di smal­ti­men­to navi; un por­tic­ci­o­lo tur­is­ti­co di fronte a dei cumoli da smaltire; un’area siderur­gi­ca che occu­pan­do il quaglio­dro­mo con­fin­erà con un out­let.
Siamo stanchi di ques­ta “schiz­zofre­nia ammin­is­tra­ti­va” che non por­ta la cit­tà da nes­suna parte. In tut­ta ques­ta con­fu­sione abbi­amo il dovere di tute­lare il nos­tro ter­ri­to­rio che è l’unica ered­ità che abbi­amo in presti­to e che dob­bi­amo resti­tuire respon­s­abil­mente alle future gen­er­azioni.

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