Firmano un protocollo e generano confusione

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CAMPIGLIA 4 dicem­bre 2015 — Il Sin­da­co ci ha invi­ta­to a pre­sen­ziare alla fir­ma del pro­to­col­lo per la val­oriz­zazione del pat­ri­mo­nio geo-minerario dei parchi del­la Val di Cor­nia, delle Colline Met­al­lif­ere e del­l’iso­la d’El­ba. E’ sta­ta annun­ci­a­ta anche la pre­sen­za del sot­to Sot­toseg­re­tario all’am­bi­ente Sil­via Velo e del con­sigliere regionale Gian­ni Ansel­mi.  A fir­mare l’ac­cor­do saran­no i Pres­i­den­ti del par­co nazionale del­l’Arcipela­go toscano, del par­co delle Colline Met­al­lif­ere, del par­co Minerario del­l’El­ba e dei Parchi del­la Val di Cor­nia. Firmer­an­no anche i Sin­daci di Campiglia, di Piom­bi­no e di Rio Mari­na.
Pre­mes­so che con­di­vidi­amo che tra i parchi del­la Val di Cor­nia, delle Colline Met­al­lif­ere e del­l’Iso­la d’El­ba si dia vita a con­crete col­lab­o­razioni (purchè si pas­si dalle parole gener­iche  ai fat­ti), quel­lo che scon­cer­ta anco­ra una vol­ta è  la ripetu­ta vio­lazione delle più ele­men­tari norme che regolano i rap­por­ti tra i Con­sigli comu­nali e gli esec­u­tivi e  il caos che reg­na tra i Comu­ni del­la Val di Cor­nia.
La vio­lazione delle norme è palese se si con­sid­era che la legge attribuisce ai Con­sigli comu­nali, e non ai Sin­daci, il potere d’ind­i­riz­zo sulle attiv­ità delle soci­età parte­ci­pate. La soci­età Parchi è tra queste, ma anco­ra una vol­ta il nos­tro Sin­da­co, non si è min­i­ma­mente pre­oc­cu­pa­to di sot­to­porre l’ar­go­men­to all’ap­provazione del suo Con­siglio. Fir­ma per sé, non cer­to per il Con­siglio che non ha nep­pure sen­ti­to.
Anche il caos ammin­is­tra­ti­vo è palese.
La Soci­età Parchi è parte­ci­pa­ta da tut­ti i Comu­ni del­la Val di Cor­nia, ma alla fir­ma del pro­to­col­lo con i parchi delle Colline Met­al­lif­ere e del­l’El­ba inter­ven­gono solo i sin­daci di Campiglia e di Piom­bi­no, ma non quel­li di San Vin­cen­zo, Sas­set­ta e Suvere­to. Per­ché?  E’ la dimostrazione più evi­dente che tra i Comu­ni del­la Val di Cor­nia, privi di una for­ma isti­tuzion­al­iz­za­ta di aggregazione come l’U­nione dei Comu­ni (che si sta dif­fonden­do in tante realtà region­ali e nazion­ali), reg­na il caos e l’im­provvisazione. Si pro­cede in ordine spar­so, anche quan­do gli argo­men­ti riguardano soci­età che apparten­gono a tut­ti i Comu­ni.  Quel­lo del­la fir­ma del pro­to­col­lo tra i parchi minerari non è il pri­mo caso. E’ sta­to pre­ce­du­to dal­l’ar­bi­traria sot­trazione del Comune di Piom­bi­no delle entrate dei parcheg­gi dei parchi (qual­cosa come 1,2 mil­ioni di euro) e da tante altre deci­sioni uni­lat­er­ali dei sin­goli Comu­ni che han­no dec­re­ta­to la fine del mod­el­lo di gov­er­no uni­tario del sis­tema dei parchi in Val di Cor­nia. I risul­tati sono da tem­po sot­to i nos­tri occhi: caos ammin­is­tra­ti­vo,  tante chi­ac­chiere e roboan­ti pro­to­col­li ai quali non fan­no mai segui­to azioni e risul­tati utili per la comu­nità.

Comune dei Cit­ta­di­ni

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