Firmato l’accordo per il passaggio di Aferpi a Jindal
PIOMBINO 17 maggio 2018 — È stato firmato al Ministero dello sviluppo economico il passaggio delle acciaierie Aferpi da Cevital al gruppo indiano Jindal. Il Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda ed il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi esprimono “soddisfazione per la positiva conclusione di una vicenda che metteva a rischio uno dei più importanti poli siderurgici italiani ed il posto di lavoro di 2.000 persone. Il Ministero e la Regione monitoreranno attentamente i prossimi sviluppi ed il rispetto di tutti gli impegni”.
Matteo Renzi, da parte sua, ha risposto con un secco “Ottimo lavoro” ad un siffatto tweet di Carlo Calenda: “Firmata cessione Aferpi (acciaierie Piombino) da gruppo Cevital a JSW. 2 mesi e 1/2 di negoziato gestito insieme a @rossipresidente e agli staff Regione e Mise. Finalmente Piombino può ripartire”.
Aggiornamenti
Massimo Giuliani e Stefano Ferrini
“Questa firma è importante perché riaccende la speranza di migliaia di lavoratori e delle loro famiglie, la speranza di tutto un territorio che ha bisogno di lavoro e che vuol dare il suo importante contributo alla reindustralizzazione moderna del paese — il sindaco Giuliani interviene in merito alla firma di acquisto dello stabilimento Aferpi da parte di Jindal — Certo non è ora il momento di cantare vittoria, perché sono molti i nodi da sciogliere e il cammino è ancora lungo. Dobbiamo quindi procedere con cautela e senso di responsabilità, ma è molto significativo che un gruppo siderurgico come Jindal abbia effettuato questo importante passo acquistando la nostra fabbrica.
A questo punto istituzioni e sindacati dovranno verificare i piani industriali e le varie fasi del progetto, collocandosi in un quadro di vero sviluppo sostenibile. Uno sviluppo moderno, duraturo, che dia importanti risposte dal punto di vista occupazionale, che non accetti compromessi in materia di ambiente, salute e coesione sociale e che dia la possibilità di dispiegare tutte le sue potenzialità anche in altri settori di crescita: il turismo, la piccola e media impresa, il commercio, l’agricoltura, i beni culturali. Sono tanti parametri e le questioni da tenere presenti, per garantire uno sviluppo davvero diversificato e rispettoso delle nostre molteplici vocazioni.
Voglio quindi ringraziare personalmente e a nome di tutta la nostra città il ministro Carlo Calenda e il governatore Enrico Rossi per aver sempre sempre creduto e lavorato per il raggiungimento di questo importante obiettivo e con loro tutti i tecnici del ministero e della regione che in queste ore hanno condotto un lavoro delicato ed estenuante. Voglio anche ringraziare il consigliere regionale Gianni Anselmi, da cui ho preso il testimone della guida di questa Città, che mi ha accompagnato in queste giorni delicati, complessi, ma tanto importanti per il nostro futuro. Ma anche tutti gli altri che in questi anni hanno profuso impegno e competenze tra cui la sottosegretaria all’ambiente Silvia Velo”.
Anche il vicesindaco Ferrini, esprimendo un cauto ottimismo sulla questione, mette l’accento sulla necessità di lavorare per il nuovo Accordo di Programma per le cose che riguardano Jindal e per quelle legate alla diversifcazione, per l’intesa con i sindacati che hanno dimostrato anche in questa fase delicata del cambio di proprietà grande equilibrio e responsabilità.
Segreteria Federazione PD Val di Cornia Elba
Massimiliano Roventini Segretario Federazione PD Val di Cornia Elba
Marcello Maio Responsabile Industria Federazione PD Val di Cornia Elba
La tanta agognata firma per la cessione delle acciaierie è arrivata a margine di un’attesa stressante e che ha generato paure e patemi a tutta la nostra comunità.
Alla fine però la tenacia del Ministro Calenda e delle istituzioni toscane, in primis Regione e Comune, hanno prodotto un passaggio di proprietà che deve essere visto come un piccolo ma fondamentale passo in avanti che aprirà nuovi scenari per la produzione di acciaio sul nostro territorio.
Jindal è un importante player del settore, ma sia chiaro che niente sarà facile e soprattutto breve, dovremo usare i piedi di piombo su una vicenda che da anni sta martoriando il nostro territorio.
Molto poco dovrà essere come prima, l’auspicio di una ripresa produttiva con il maggior numero di dipendenti è una delle condizioni necessarie, ma non sufficienti.
La sicurezza dei lavoratori, i temi ambientali e gli spazi industriali che saranno utilizzati sono punti imprescindibili su cui dovremo trovare le sintesi migliori;
Il PD e le sue amministrazioni avranno un polso fermo e deciso per guidare le scelte per il migliore bene comune.
Il posto di lavoro dovrà essere sicuro senza se e senza ma, gli standard ambientali dovranno essere rispettati senza alcuna possibilità di dilazione, e gli spazi da utilizzare dovranno essere adeguati ai nuovi impianti e lontani dalla cinta urbana.
Abbiamo sofferto e compreso appieno sulla nostra pelle il rischio della monocultura industriale, il nostro è un territorio magnifico con infinite possibilità, che passano dal turismo alla manifatturiera senza dimenticare i servizi.
Le aree adiacenti alla città dovranno essere il polmone sia per dare respiro a nuovi insediamenti produttivi sia per creare la viabilità per un porto che ha potenzialità enormi.
Il lavoro che ci attende è complesso e lungo, ma al tempo stesso eccitante, una partita da giocare con le migliori risorse di cui disponiamo che permetterà alla città di essere pronta per le sfide che la attendono.