Flussi di materiale locale? Ma ci facciano il piacere!
PIOMBINO 18 aprile 2019 — Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ed il consigliere regionale Gianni Anselmi fanno sapere ufficialmente che “la discarica a fianco dell’azienda…va riservata ai flussi di materiale locale necessari per il risanamento ambientale e il trattamento dei residui di lavorazione locali”. Si tratta evidentemente della discarica prevista da RIMateria, dato che quella esistente e funzionante, sempre di RIMateria, è pressoché esaurita. Si tratta in altre parole del progetto RIMateria quello che prevede un ampliamento pari a 350.000 metri cubi di rifiuti speciali nella discarica exLucchini e 2.500.000 metri cubi sempre di rifiuti speciali nella discarica abusiva LI53. Come è noto quel progetto non prevede affatto che sia limitato ai rifiuti provenienti dai “flussi di materiale locale necessari per il risanamento ambientale e il trattamento dei residui di lavorazione locali” ma è invece aperto ai rifiuti speciali provenienti da ogni dove. Così come del resto è stata utilizzata la discarica esistente ad oggi quasi completamente esaurita. Dato che il limite al quale presidente e consigliere si riferiscono non risulta da nessun atto ufficiale ci chiediamo come conciliano le loro aspirazioni con la realtà. E ci chiediamo anche come sia possibile conciliare le loro affermazioni con:
- quello che la stessa Regione Toscana ha fatto, e cioè il rilascio della Autorizzazione Integrata Ambientale per il cosiddetto “cono rovescio” anch’esso a fini rifiuti speciali senza limiti di provenienza e quello che si sta apprestando a fare, cioè il rilascio di una Valutazione di Impatto Ambientale positiva per l’intero progetto RIMateria che prevede lo smaltimento di 2.850.000 metri cubi di rifiuti speciali senza limiti di provenienza.
Ma i due esponenti regionali debbono spiegare anche un’altra cosa. Come pensano di imporre, vista l’attuale destinazione urbanistica della zona interessata dall’intero progetto RIMateria e l’attuale composizione societaria della stessa società, che prevede il 60% delle azioni in mano ai due privati, la limitazione dell’ attività “ai flussi di materiale locale necessari per il risanamento ambientale e il trattamento dei residui di lavorazione locali”?
Francesco Ferrari
Carla Bezzini