Francesca Palla nominata presidente dell’ Arci

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Roberto Marini

PIOMBINO 3 mar­zo 2014 — L’ Arci di Piom­bi­no e del­la Val di Cor­nia ha nom­i­na­to un nuo­vo Pres­i­dente: Francesca Pal­la.  Lo ha fat­to saba­to 15 feb­braio 2014 a con­clu­sione dell’ottava assem­blea con­gres­suale del Comi­ta­to Ter­ri­to­ri­ale Arci Piom­bi­no-Val di Cor­nia-Elba. È sta­to un momen­to stori­co per l’Arci Piom­bi­no-Val di Cor­nia-Elba: Vit­to­rio Pineschi, pres­i­dente dal­la nasci­ta del comi­ta­to ter­ri­to­ri­ale nel 1979, dopo 35 anni di impeg­no serio e atti­vo nel portare avan­ti i val­ori e le attiv­ità di pro­mozione sociale e cul­tur­ale dell’associazione, ha deciso di pas­sare la staffet­ta a volti nuovi, capaci di inter­pretare in modo criti­co e costrut­ti­vo le sfide che l’Arci e l’associazionismo in gen­erale avran­no di fronte a sé, sia sul piano delle politiche sociali che su quel­lo dell’innovazione orga­niz­za­ti­va. Queste le idee del­la nuo­va Pres­i­dente.

Chi è Francesca Pal­la?
Sono una gio­vane don­na di qua­si 32 anni, sono lau­re­a­ta in let­tere con un mas­ter di sec­on­do liv­el­lo per l’insegnamento dell’italiano a stranieri. Sono un’operatrice cul­tur­ale ed un’insegnante, (purtrop­po) pre­caria. Vivo a Piom­bi­no da sem­pre, anche se nel peri­o­do uni­ver­si­tario ho trascor­so alcu­ni anni a Pisa e suc­ces­si­va­mente ho sog­gior­na­to a Man­ches­ter per ampli­are i miei oriz­zon­ti e miglio­rare la mia com­pe­ten­za nel­la lin­gua inglese.
Sono una per­sona entu­si­as­ta ed estro­ver­sa, appas­sion­a­ta di tutte le forme d’arte, in par­ti­co­lare il teatro, il can­to e la dan­za. Fre­quen­to l’associazionismo da molti anni nel mio ter­ri­to­rio e mi sono sem­pre impeg­na­ta per dare il mio con­trib­u­to per creare occa­sioni di scam­bio e con­fron­to nel panora­ma cul­tur­ale locale con even­ti, inizia­tive, spet­ta­coli.
Ho appro­fon­di­to la conoscen­za dell’Arci gra­zie all’esperienza estrema­mente for­ma­ti­va del Servizio Civile nel 2008, che mi ha per­me­s­so di entrare in stret­to con­tat­to con tutte le tem­atiche legate a ques­ta mul­ti­forme asso­ci­azione di pro­mozione sociale e a farmene appas­sion­are.

Ered­i­ta una respon­s­abil­ità pesante; per 35 anni l’Arci ha avu­to un pres­i­dente impor­tante, Vit­to­rio Pineschi. Come vive questo momen­to?
Vit­to­rio Pineschi, nel suo lun­go peri­o­do di pres­i­den­za è sta­to sicu­ra­mente una figu­ra che ha dato moltissi­mo al nos­tro Comi­ta­to, per la sua preparazione, per la sua espe­rien­za e cre­ativ­ità. E’ rius­ci­to in così tan­ti anni ad essere sem­pre al pas­so con i tem­pi, pro­po­nen­do occa­sioni di dis­cus­sione mai scon­tate, che si sono trasfor­mate in attiv­ità e prog­et­ti che han­no val­oriz­za­to il lavoro di tut­ti i volon­tari e col­lab­o­ra­tori. Vivo questo momen­to come una bel­lis­si­ma sfi­da: ho la respon­s­abil­ità di tenere alto il nome dell’Arci in con­ti­nu­ità con quan­to è sta­to fat­to fino ad oggi met­ten­do alla pro­va le mie capac­ità, a servizio dell’associazione, in cui sono pre­sen­ti molte per­sone che saran­no da sti­mo­lo per un dial­o­go profi­c­uo che mi aiuterà a svilup­pare nuove idee e ampli­are i set­tori di com­pe­ten­za.

Cosa è L’ARCI oggi?
Il comi­ta­to Arci Ter­ri­to­ri­ale – Piom­bi­no – Val di Cor­nia – Elba (all’interno di una sol­i­da arti­co­lazione regionale e nazionale) è com­pos­to da 14 cir­coli ed è da sem­pre pun­to di incon­tro e incu­ba­tore per attiv­ità di pro­mozione sociale in cam­po socio-cul­tur­ale, tant’è vero che la pro­pria sede è aper­ta a moltepli­ci sogget­ti e ha ospi­ta­to ed ospi­ta numerose inizia­tive e aven­ti queste stesse final­ità.
Le inizia­tive del Comi­ta­to Ter­ri­to­ri­ale sono molte e var­ie­gate e nascono dal­la pas­sione e dal­la voglia di met­ter­si in gio­co per creare occa­sioni di con­fron­to e di dial­o­go. Tur­is­mo sociale, musi­ca, teatro, impeg­no in pri­ma lin­ea a favore di popo­lazioni in dif­fi­coltà in rete con le asso­ci­azioni del ter­ri­to­rio, incon­tri sul tema del­la legal­ità, con­di­vi­sione dei per­cor­si parte­ci­pati, sono solo alcu­ni esem­pi delle attiv­ità del­l’Ar­ci, con l’o­bi­et­ti­vo di creare occa­sioni con­crete di vita asso­ci­a­ta all’in­ter­no del con­testo sociale. L’Arci pro­muove l’as­so­ci­azion­is­mo come for­ma di coe­sione sociale, come luo­go di parte­ci­pazione atti­va e come lot­ta ad ogni for­ma d’esclusione e di dis­crim­i­nazione all’in­seg­na di una cul­tura di pace e di toller­an­za.

attività ardiSen­za dimen­ti­care il pas­sato, che riten­go molto impor­tante da con­sol­i­dare, su quale pro­gram­ma intende svilup­pare il lavoro a breve e medio ter­mine?
I set­tori di cui l’Arci si occu­pa sono molti e nel tem­po sono state por­tate avan­ti numerose inizia­tive che desidero con­tin­uare e creare occa­sioni di con­ti­nu­ità, con­sol­i­dan­do quan­to siamo rius­ci­ti a creare fino ad oggi. L’Arci si con­figu­ra come un lab­o­ra­to­rio cre­ati­vo in gra­do di assumere un ruo­lo atti­vo sia nel­la riaf­fer­mazione dei val­ori di uguaglian­za, sol­i­da­ri­età, respon­s­abil­ità e democrazia, sia nel­la costruzione di una cit­tà più ric­ca dal pun­to di vista cul­tur­ale. Per fare questo ho orga­niz­za­to il diret­ti­vo e la seg­rete­ria ter­ri­to­ri­ale in modo tale da mon­i­torare i set­tori di com­pe­ten­za e ampli­are le occa­sioni di scam­bio e con­fron­to sul ter­ri­to­rio.
Sicu­ra­mente mi pro­pon­go di appro­fondire un dial­o­go con i cir­coli e le asso­ci­azioni affil­i­ate e creare una sta­bile rete con il panora­ma asso­ci­azion­is­ti­co del ter­ri­to­rio, oltre a con­sol­i­dare filoni impor­tan­ti, come quel­lo del­la Legal­ità, del­la Memo­ria, delle Politiche sociali e gio­vanili ed ulti­mo ma non meno impor­tante il filone del­l’in­te­grazione.
Lo spir­i­to di accoglien­za e di ascolto che con­trad­dis­tingue l’Ar­ci, ha dato modo di rispon­dere alle nuove esi­gen­ze del­la soci­età sem­pre più mul­tiet­ni­ca: per questo è pre­sente sul ter­ri­to­rio Il Cir­co­lo Inter­cul­tur­ale Samar­can­da che opera con pro­poste ed infor­mazioni riv­olte ai cit­ta­di­ni immi­grati su argo­men­ti come l’integrazione socio cul­tur­ale, la medi­azione lin­guis­ti­ca e il dis­bri­go pratiche attra­ver­so lo sportel­lo infor­ma­ti­vo.
La con­sapev­olez­za dell’importanza dell’agire sociale e del­la cit­tad­i­nan­za atti­va è riv­ol­ta dal­l’as­so­ci­azione anche alle gio­vani gen­er­azioni con il set­tore delle politiche gio­vanili, per la ges­tione dell’Informagiovani di Piom­bi­no e del PAAS dall’anno 2005, e da quel­la dell’Informagiovani del Comune di Porto­fer­raio dall’anno 2011, e la parte­ci­pazione a prog­et­ti a rete regionale a favore del pro­tag­o­nis­mo gio­vanile. Le pos­si­bil­ità di inter­ven­to sul­lo speci­fi­co mon­do gio­vanile sono state recen­tis­si­ma­mente incre­men­tate attra­ver­so prog­et­ti di Arci Servizio Civile Piom­bi­no Gio­vani di tut­ti i col­ori. Il finanzi­a­men­to di tale prog­et­to da parte del­la Regione Toscana, ha con­sen­ti­to a molti del nos­tro ter­ri­to­rio di com­in­cia­re ad inter­es­sar­si, con le sen­si­bil­ità che sono loro pro­prie, del­la pro­mozione sociale, di comu­ni­cazione, di for­mazione, pro­gram­mazione cul­tur­ale e orga­niz­zazione di even­ti inter­cul­tur­ali che abit­ual­mente svolge l’Ar­ci con e per i nos­tri concit­ta­di­ni, ital­iani o stranieri che siano.

Lei è gio­vane, per un incar­i­co così impor­tante “Pres­i­dente Arci Piom­bi­no Val di Cor­nia Elba”. È pre­oc­cu­pa­ta? Come pen­sa di gestire il rap­por­to con le tante e var­ie­gate idee che albergano den­tro l’Ar­ci?
Mi risul­ta che altre realtà han­no fat­to la stes­sa scelta, è un’indicazione dell’Arci o un avvic­i­na­men­to di forze gio­vanili nel mon­do dell’associazionismo e del volon­tari­a­to.
Se pen­so al mio pre­de­ces­sore, quan­do è diven­ta­to pres­i­dente, ave­va cir­ca la mia età. Non ne farei una ques­tione ana­grafi­ca. Cer­to è vero, anche in altri Comi­tati ci sono pres­i­den­ti under 40. Cre­do che si sia sen­ti­ta l’e­si­gen­za di coin­vol­gere e ren­dere pro­tag­o­nisti anche nuovi volti all’in­ter­no del panora­ma del­l’as­so­ci­azion­is­mo che siano in gra­do di avere gli stru­men­ti per affrontare le sfide di questo tem­po, nonos­tante la pre­ca­ri­età lavo­ra­ti­va e le incertezze eco­nomiche, che nec­es­sari­a­mente ren­dono più dif­fi­cile anche un impeg­no sereno nel con­testo del volon­tari­a­to.
L’Arci è per sua natu­ra una realtà autono­ma, ma atten­ta a cosa si muove nel­la soci­età, ai suoi bisog­ni nel gov­er­no del ter­ri­to­rio (isti­tuzioni), che mes­sag­gio si sente di man­dare in questo momen­to non certo­facile per questo ter­ri­to­rio.
L’Ar­ci ha sem­pre val­oriz­za­to, in accor­do con i pro­pri prin­cipi statu­tari, le dif­feren­ze di idee, i sen­ti­men­ti e gli ind­i­rizzi politi­ci dei pro­pri soci e socie riconoscen­do in ques­ta diver­sità una ric­chez­za. Per questo cre­do che abbia un ruo­lo deter­mi­nante e si pro­pone come inter­locu­tore su numerosi temi di inter­esse per la col­let­tivi­ità, La nos­tra auono­mia non è cer­to iso­la­men­to, ma con­trib­u­to criti­co e fat­ti­vo di forze ed idee alla ammin­is­trazione del­la cosa pub­bli­ca.

(Foto di Pino Bertel­li)

 

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