Sfogliando il taccuino del vostro cronista
È morto il professor Ivan Tognarini
PIOMBINO 15 marzo 2014 – Era ammalato da tempo di un male che non lascia scampo. È morto a 70 anni (li avrebbe compiuti il prossimo 2 giugno) il professor Ivan Tognarini. Nato da una famiglia piombinese protagonista nella Resistenza, Tognarini ha insegnato storia moderna all’Università di Siena a partire dai primi anni Settanta. Gran parte della sua attività il docente l’ha spesa nella ricostruzione della storia partigiana. Tra i suoi meriti quello di aver contribuito con studi ed attività approfonditi al riconoscimento storico della battaglia di Piombino che è valsa alla città la medaglia d’oro alla città. Tognarini è stato anche tra i presidenti dell’Istituto storico della Resistenza.
Appresa la notizia della morte dello storico, il governatore Enrico Rossi e l’assessore regionale alla cultura Sara Nocentini hanno annunciato che durante il 70esimo anniversario della Liberazione in Toscana saranno dedicate iniziative nel ricordo di Tognarini.
Nomine portuali: indagato il ministro Lupi
Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi è indagato per concorso in abuso d’atti di ufficio insieme a Fedele Sanciu, ex senatore del Pdl e Commissario dell’autorità portuale del Nord Sardegna. La vicenda riguarda proprio la nomina di Sanciu a commissario: in base a un esposto presentato dall’ex consigliere provinciale Pd Andrea Viola. Sanciu, in possesso della sola licenza media inferiore, non sarebbe stato in possesso dei titoli richiesti dalla legge per ricoprire la carica che rivestiva. L’inchiesta viene coordinata dal pm della Procura di Tempo Pausania Riccardo Rossi.
Lupi, allora ministro del governo Letta, era stato coinvolto in una vicenda analoga a fine gennaio, quando gli era stata contestata la nomina del medico Piergiorgio Massidda ai vertici dell’autorità portuale di Cagliari in qualità di presidente prima e di commissario poi. Massidda era stato costretto a lasciare il proprio posto da una sentenza del Consiglio di Stato che stabiliva la mancanza dei requisiti necessari.
Gabrielli confermato a capo della Fiom
Luciano Gabrielli è stato confermato alla guida della Fiom provinciale. Il nuovo mandato per il dirigente della Cgil è giunto nel congresso del sindacato di categoria della Cgil che si è tenuto al Phalesia e si è concretizzato attraverso una votazione praticamente plebiscitaria con 46 consensi per Gabrielli a fronte di un unico astenuto.
Nella segreteria provinciale Fiom sono stati eletti anche i piombinesi David Romagnani e Mirko Lami a cui si affiancheranno i livornesi Simone Puppo ed Aleandra Lambardi.
Gabrielli resterà in carica per due anni fino al 2016.
Il 10 marzo sempre al Phalesia ospiterà il congresso regionale della Fiom.
Il presidente Rossi incontra la cordata araba
FIRENZE 31 gennaio 2014 - Il presidente della giunta regionale toscana Enrico Rossi ha incontrato a Firenze, presente il sindaco di Piombino Gianni Anselmi, i rappresentanti della cordata araba che intende partecipare alla gara per l’acquisto degli stabilimenti siderurgici della Lucchini. Al termine dell’incontro la presidenza della Regione ha rilasciato questo comunicato:
“Ci hanno presentato il loro progetto, un progetto importante, con investimenti enormi. Sulla carta il migliore auspicabile, che rispetta i desiderata della città, dei lavoratori, delle parti in causa”. Così si è espresso a caldo il presidente Enrico Rossi, al termine dell’incontro durante il quale ha ascoltato da Khaled al Habahbeh, imprenditore giordano, e da Ali Ghammagui, Ceo della società Smc, l’illustrazione del loro progetto per la Lucchini di Piombino.
“Bisogna capire bene le garanzie che stanno alla base di questo progetto — ha proseguito Rossi — Ma non siamo noi, non è la Regione Toscana a dover decidere. La questione è di grande peso, riguarda sia le strutture a finalità produttive sia le aree che si libereranno, e richiede una assunzione di responsabilità da parte del governo nazionale. Mi chiedo anche se una operazione di tale portata non debba coinvolgere altri stati. Il governo se ne occupi. Noi siamo a disposizione anche di altri che presentino progetti, per ascoltare, per capire”.
Sollecitato dalla stampa, che gli chiedeva se fosse più o meno fiducioso, Rossi ha replicato: “Un giorno posso esserlo di più e un giorno di meno. Ma non è questo l’importante: la costante è che continuo a lavorare. Dico no a innamoramenti troppo facili, bisogna fare tutte le verifiche e approfondire le garanzie che davvero si realizzi tutto quanto promesso”.
“Al mio interlocutore — ha aggiunto — ho chiesto se questo progetto ha garanzie circa gli sbocchi di mercato. Mi ha dato una risposta plausibile, e cioè che ci sono paesi in Medio oriente e nell’Africa del nord che potrebbero costituire mercati di sbocco per il prodotto peculiare di Piombino, le rotaie ferroviarie. Credo che Piombino possa diventare un centro europeo di avanguardia nella produzione dell’acciaio, ritengo interessanti le cose contenute nel piano europeo per l’acciaio: rinnovo l’appello perché l’Italia se ne occupi ai massimi livelli”.