Sfogliando il taccuino del vostro cronista
In forse l’autostrada Tirrenica
Sembrava che fosse questione di giorni l’approvazione da parte del CIPE del secondo lotto della SS 398, quello dal Gagno al porto, quello che costava 100 milioni di euro. Era il dicembre 2012. Ad oggi il CIPE non ha approvato niente.
Sembrava cosa fatta l’autostrada Rosignano-Civitavecchia dopo la riunione del CIPE del 3 agosto ma siamo ancora in alto mare: manca la progettazione dei lotti da Grosseto Sud ad Ansedonia e di questi manca addirittura la decisione sui tracciati, i ministeri non hanno trovato ancora la copertura necessaria all’applicazione dell’esenzione dal pedaggio per i residenti, il piano economico-finanziario è interamente da rivedere. «…Per la Tirrenica – commenta il Sole 24 Ore Edilizia e Territorio – di cui si discute da trent’anni ed è stata rilanciata nel 2001 con la legge obiettivo, questi mesi hanno dimostrato che il via libera Cipe del 3 agosto 2012 era “finto”, e che l’opera venga interamente realizzata è ancora in forse…».
http://195.45.104.212/datastampa/Viewer.aspx?ID=2013031824181798
http://195.45.104.212/datastampa/Viewer.aspx?ID=2013031824181792
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Un futuro confuso per le istituzioni locali
“San Vincenzo — assicura il Partito Democratico — sarà protagonista con un proprio progetto e un ruolo paritario con gli altri enti dei territori circostanti”. I dirigenti pidiessini non dicono quale progetto hanno in testa ma assicurano che ci saranno e organizzeranno un percorso partecipativo con regole e tempi stabiliti. In realtà il Comune di San Vincenzo aveva già affermato la propria propensione ad andare verso Castagneto e per questo aveva organizzato comuni servizi, ma evidentemente a San Vincenzo hanno bisogno di approfondire il tema che è quello del modello istituzionale al quale la Val di Cornia vuole puntare. In effetti non deve essere facile dato che dopo aver cancellato il Circondario ed aver giurato in campagna elettorale di voler promuovere l’Unione dei Comuni sembra che adesso ognuno vada per conto suo. Cominciò il sindaco, Gianni Anselmi, che prima dichiarò di voler creare un Comune unico che unificasse tutti quelli della val di Cornia poi fu primo firmatario di una petizione popolare perché il comune di Piombino si spostasse dalla provincia di Livorno a quella di Grosseto. Addirittura a Piombino è stata creata una commissione consiliare che, assicura il suo presidente Claudio Capuano, promuoverà dibattiti e luoghi di discussione sia in città che nei comuni limitrofi ma in ogni caso non esprimerà parere favorevole o contrario al passaggio di Piombino nella provincia grossetana ma fornirà gli strumenti affinché il consiglio comunale possa esprimersi. Tutto questo naturalmente quando ormai tutte le forze politiche nazionali hanno detto chiaramente che le province devono essere abolite e presto. Campiglia e Suvereto vogliono invece creare un comune unico tra sé e, forti del consenso del Partito Democratico, lo vogliono fare prima delle elezioni del 2014. Si prevede la convocazione dei consigli comunali aperti a tutta la cittadinanza entro i primi di aprile. Da quel momento ci saranno sei mesi per aprire percorsi partecipati con i cittadini che dovranno, poi, esprimersi con un referendum a fine settembre.
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Laura Boldrini e Piero Grasso eletti presidenti
Al secondo giorno di lavori dopo l’insediamento del 15 marzo, la Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno eletto i propri presidenti. Lo scranno più alto di Montecitorio sarà occupato da Laura Boldrini, 52 anni, maceratese, giornalista, già portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni unite per i rifugiati. A Palazzo Madama presiederà invece i lavori Piero Grasso, 68 anni di Licata, magistrato, dal 1999 procuratore capo della Repubblica a Palermo e dal 2005 procuratore nazionale antimafia.
La Boldrini, figlia di un avvocato e di un’insegnante di arte, dopo il diploma di maturità classica a Jesi si è laureata in giurisprudenza alla Sapienza di Roma. Fin da giovane ha coltivato esperienze lavorative nel continente latino-americano. Alle ultime elezioni Laura Boldrini è stata candidata alla Camera nelle circoscrizioni Sicilia 1 e 2 e Marche come capolista di Sinistra ecologia libertà.Ha optato poi per il seggio conseguito in Sicilia 2. Nella sua elezione alla presidenza di Montecitorio l’esponente di Sel ha ottenuto 327 voti su 618 votanti. La Boldrini è la terza donna, dopo Nilde Jotti (1979–1992) e Irene Pivetti (1994–1996), a ricoprire questo ruolo.
Piero Grasso ha invece impegnato tutta la sua attività lavorativa in magistratura. Ad appena 18 mesi si trasferì a Palermo con la famiglia e nel capoluogo siciliano ha iniziato il proprio cursus onorum con il primo gradino come pretore a Barrafranca. Grasso è stato protagonista di importanti inchieste per reprimere la mafia. Il 27 dicembre scorso ha presentato al consiglio superiore della magistratura la richiesta di aspettativa per motivi elettorali. Si è poi presentato alle elezioni nelle liste del Partito democratico ed è stato candidato al Senato come capolista nel Lazio. Nella seconda giornata di lavori della nuova legislatura, alle 18,50 di sabato 16 marzo 2013, Grasso ha vinto il ballottaggio contro il candidato del Pdl, Renato Schifano con 137 voti su 313 votanti. Per il candidato di centrodestra si sono pronunciati 117 senatori; 52 le schede bianche e 7 quelle nulle.
Francesco, primo papa latino americano
La sera del 13 marzo 2013, al quinto scrutinio, è stato eletto papa, il cardinale, arcivescovo di Buenos Aires, Jorge Mario Bergoglio che ha assunto il nome di Francersco in onore al patrono d’Italia san Francesco d’Assisi.
Bergoglio, argentino, discendente di una famiglia di emigrati dalla provincias di Asti, non era tra i cardinali considerati papabili.
Fino dal principio ha voluto connotare il suo pontificato con l’umiltà, la disponibilità e la carità del poverello di Assisi.
Papa Francesco, appartenente ai chierici regolari della Compagnia di Gesù, è il primo pontefice di questo ordine religioso eletto al soglio di Pietro, nonché il primo proveniente dal continente americano. È anche il primo papa dopo undici secoli, dai tempi di papa Lando, ad adottare un nome mai utilizzato da un predecessore (se si esclude Giovanni Paolo I, il quale unì i nomi dei suoi due immediati predecessori, Giovanni XXIII e Paolo VI) e il primo pontefice extraeuropeo dai tempi di Gregorio III, che fu papa nell’VIII secolo.