Sfogliando il taccuino del vostro cronista
Federazione Pd, Fabiani confermato segretario
PIOMBINO 27 ottobre 2013 - Valerio Fabiani (foto) succede a se stesso. Il giovane esponente del Pd è stato infatti confermato come segretario della federazione Val di Cornia-Elba. Fabiani ha ottenuto 851 voti pari al 54,3% dei voti validi su 1.528 votanti, una percentuale che gli ha consentito di ottenere 48 delegati e di evitare il ballottaggio. Al secondo posto si è classificato il renziano, sindaco di Portoferraio, Roberto Peria che ha ottenuto 365 voti (23,7%) e 17 delegati. Terzo è giunto Claudio Capuano con 268 voti (17,1%) e 12 delegati. All’ultimo posto il quarto dei candidati, Alessandro Barbieri, che ha ottenuto 83 voti (5,3%) e 2 delegati.
Applausi alla figlia di De Gasperi
PIOMBINO 26 ottobre 2013 – Maria Romana De Gasperi, figlia del leader democristiano, è stata ospite del Centro giovani di Piombino dove, su iniziativa dell’Udc, ha presentato il libro, edito da Mondadori , “De Gasperi, ritratto di uno statista”. L’incontro è andato avanti per due ore durante le quali i molti presenti hanno potuto rivivere momenti fondamentali della storia italiana, osservati con gli occhi della giovane Romana, figlia e segretaria di uno dei principali protagonista degli avvenimenti politici. Dopo una presentazione del responsabile locale dell’Udc, Luigi Coppola. e il saluto del vicesindaco Lido Francini, Maria Romana De Gasperi ha risposto alle domande del caposervizio della Nazione di Livorno, Fausto Cruschelli. Aneddoti, momenti di vita intima, rapporti familiari, gioie e dolori di un leader, spesso solo, hanno caratterizzato i momenti più sentiti del racconto. In più di un’occasione i presenti hanno tributato lunghi applausi a Romana e, durante la descrizione degli ultimi momento di vita dello statista, non sono mancati attimi di autentica commozione.
La terna per l’ Autorità portuale
PIOMBINO 18 ottobre 2013 — Dopo tre solleciti e molti mesi di ritardo (almeno dal marzo), nonché una prorogatio ed un commissariamento a favore dell’attuale presidente, Luciano Guerrieri, sembra che questa volta la terna necessaria perché il Ministro, dopo un accordo con la Regione Toscana e sentito il Parlamento, possa nominare il presidente dell’ Autorità portuale di Piombino. Due indicazioni sono ufficiali, quella della Provincia di Livorno e della Camera di commercio che hanno indicato Gianni Anselmi attuale sindaco di Piombino, due sono ufficiose, quella di Rio Marina a favore dell’ex sottosegretario Francesco Bosi e quella di Portoferraio a favore di Nerio Busdraghi già comandante della Capitaneria di porto di Portoferraio e di quella di Piombino, l’ultima, quella del Comune di Piombino sembra che non ci sarà.
Evidentemente le nomine che sono state proposte non tengono in nessuna considerazione il fatto che l’attuale commissariamento a favore di Guerrieri terminerà al massimo nel gennaio del 2014, che a quella data il sindaco Anselmi sarà ancora in carica come sindaco, dato che le elezioni comunali non si terranno prima di primavera, e che dunque nel caso di nomina di Anselmi o questi sommerà le due cariche o darà le dimissioni da sindaco ed in questo caso si avrà una reggenza da parte del vicesindaco.
Nel frattempo una sentenza del Consiglio di stato ha annullato la nomina del presidente dell’Autorità portuale di Cagliari
- per la mancanza di un qualsiasi titolo di studio comunque implicante il possesso di competenze anche genericamente raccordabili con la materia;
- per l’estraneità al settore delle pur vaste attività professionali, politiche e parlamentari e le quali non concernevano affatto i settori dell’economia dei trasporti;
- per la brevità delle esperienze quale presidente della VIII Commissione trasporti (per meno di un anno) o di quella dell’analoga struttura presso la Provincia di Cagliari, le quali dunque non potevano certo far presupporre il conseguimento delle competenze teoriche e pratiche richieste.
Il Consiglio di stato ha così interpretato la norma di legge per la quale il presidente deve essere scelto nell’ambito di una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale.
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Vertenza Lucchini, occupato il Rivellino
PIOMBINO 16 ottobre 2013 – La protesta per la Lucchini è arrivata fino alla sommità del Rivellino. Avute le chiavi dal sindaco Gianni Anselmi i sindacalisti di Fiom, Fim e Uil sono saliti sul monumento decisi a non scendere finché una delegazione piombinese non fosse sta ricevuta al ministero della attività produttive dove chiarire le intenzioni del governo circa la gravissima situazione dello stabilimento siderurgico.
Da una parte infatti resta in piedi l’ipotesi del commissario straordinario Pietro Nardi per una fermata dell’altoforno, senza garanzie di riaccensione, a fine novembre. Dall’altra parte sta la richiesta del sindacato che punta alla conservazione dell’attività dell’area a caldo per tutto il 2015 finché non saranno adottate soluzioni alternative ovvero un forno elettrico, caldeggiato dalla stesso Nardi ed un impianto Corex.
Per le organizzazioni sindacali la fermata dell’altoforno, nella situazione attuale, potrebbe voler dire l’immediata perdita di un migliaio di posti di lavoro oltre ai 400–500 legati all’indotto. Uno scenario inaccettabile, tale da non essere sopportato dal comprensorio peraltro già fortemente penalizzato dalla generale crisi del Paese.
La protesta ha avuto un primo effetto con il sì del sottosegretario allo sviluppo economico Claudio De Vincenti che riceverà venerdì a Roma una delegazione sindacale proveniente da Piombino.
Dopo qualche contrasto sulla opportunità o meno di continuare la protesta una volta ottenuto l’incontro, è stato deciso di mantenere il presidio fisso sul Rivellino fino al ritorno della delegazione da Roma.
Rossi non discute più sulla Concordia
PIOMBINO 16 ottobre 2013 — Di fronte alle notizie sugli strumenti di rimozione e sulla conseguente localizzazione del cantiere di smantellamento della Concordia il Presidente Rossi ha chiuso ogni discussione presene e futura con queste parole: “Poiché è facile prevedere che sul futuro della Concordia continueranno polemiche e illazioni, avverto tutti, organi di informazione compresi, che questa mia dichiarazione resterà valida per almeno i prossimi 5 mesi, e potrà quindi essere usata e reiterata.…vorrei precisare una volta per tutte quanto segue. La Concordia, che ancorché raddrizzata resterà fino alla prossima estate davanti al porto del Giglio, è definita tecnicamente, in base alla normativa in vigore, un ‘rifiuto’ e in quanto tale l’autorizzazione per la rimozione spetta, per competenza, alla Regione Toscana e non ad altri enti.…il governo Monti, mai smentito da quello in carica, si è espresso in favore di Piombino per il ricovero e la rottamazione della nave e noi stiamo lavorando per adeguare il porto di Piombino in modo che possa accogliere la Concordia e poi tutte le altre navi da rottamare in applicazione del nuovo regolamento europeo che prescrive, a partire dal 2015, lo smantellamento del naviglio europeo in porti adeguatamente attrezzati”.
Solo i competenti all’Autorità portuale
PIOMBINO 11 ottobre 2013 — La quinta sezione del Consiglio di Stato ha emesso una sentenza che ha portato alla decadenza del presidente dell’Autorità portuale di Cagliari, Piergiorgio Massidda, medico, senatore del Pdl. La motivazione riguarda l’inosservanza dell’articolo 8 della legge del ’94 che disciplina le nomine delle Autorità portuali per le quali si deve scegliere “nell’ambito di una terna di esperti di massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale”. Il dottor Massidda, esperto in molto altro, secondo il Consiglio di Stato, non aveva proprio la “massima e comprovata competenza” in materia di porti e di mare. E’ il solo in questa condizione? La risposta è scontata perché più di una volta, in tempi recenti e remoti, la normativa è stata piegata alle esigenze della politica che ha scelto spesso ignorando i requisiti previsti dal legislatore. Di fronte ad un uso disinvolto delle regole, la sentenza del Consiglio di Stato segna indubbiamente una svolta e rende assai più difficile procedere oggi come in passato. Un fatto che non è senza conseguenze anche dalle nostre parti. A Piombino stiamo infatti vivendo in periodo di prorogatio per Luciano Guerrieri il cui secondo e ultimo mandato è scaduto il 9 giugno scorso. In assenza della nomina della terna di nomi su cui scegliere il successore dell’attuale presidente (è stata sollecita inutilmente per tre volte dal governo), da Roma è arrivata una conferma provvisoria a Guerrieri per altre sei mesi che scadranno a gennaio. A quel punto non è pensabile che si possa giungere ad altre proroghe mentre è invece ipotizzabile che finalmente venga nominato un nuovo presidente. Il quale, in conseguenza dell’ultima sentenza del Consiglio di Stato, dovrà possedere una “massima e comprovata qualificazione professionale nei settori dell’economia dei trasporti e portuale” quando non anche (così addirittura si dice nella sentenza ma questa sembra più un’indicazione che un obbligo) una laurea “connessa, affine, collegata o collegabile con la materia portuale”.
In un simile scenario, come hanno rilevato i media locali, diventa molto meno probabile l’ipotesi della ventilata candidatura del sindaco di Piombino, Gianni Anselmi il quale dovrebbe lasciare la carica elettiva in Comune alcuni mesi prima della scadenza del mandato per approdare ad una poltrona ben remunerata alla quale si accede per nomina. E soprattutto dovrebbe dimostrare di possedere tutti i requisiti previsti dalla legge e ribaditi oggi, con forza, dalla sentenza della Corte dei Conti.
Uniti o no? Tredicimila al voto per decidere
VALDICORNIA 4 ottobre 2013 - Poco più di 13mila cittadini dei Comuni di Campiglia Marittima e di Suvereto saranno chiamati alle urne domenica 6 e lunedì 7 ottobre nel referendum consultivo sulla proposta di legge regionale relativa all’“Istituzione del Comune di Campiglia-Suvereto”.
La consultazione avrà luogo nei seggi elettorali tradizionali, situati nelle scuole dei due Comuni e per votare occorreranno la solita tessera elettorale usata in ogni altra consultazione e un documento di riconoscimento.
Nel Comune di Campiglia sono state allestite 13 sezioni elettorali, nel Comune di Suvereto tre. I seggi resteranno aperti domenica dalle 8 alle 22 e lunedì dalla 8 alle 15. Subito dopo la chiusura delle operazioni di voto avrà luogo lo scrutinio delle schede.
Nel referendum potranno votare i cittadini italiani iscritti nelle liste elettorali del Comune di Campiglia Marittima e del Comune di Suvereto che avranno compito il 18° anno di età entro il 6 ottobre 2013 (nati a tutto il 6 ottobre 1995). Possono inoltre esprimersi i cittadini dell’Unione europea che votano per l’elezione del sindaco e i cittadini extracomunitari e apolidi che abbiano fatto richiesta nei termini previsti dalla legge.
Gli elettori a Campiglia saranno 10.766 (5.638 donne e 5.128 uomini); quelli di Suvereto 2.521 (1.293 donne e 1.228 uomini).
Il quesito referendario proposto è il seguente: “Siete favorevoli alla proposta di istituire il Comune di Campiglia Suvereto, per fusione dei Comuni di Campiglia Marittima e Suvereto di cui alla proposta di legge n. 237 (Istituzione del Comune di Campiglia Suvereto, per fusione dei comuni di Campiglia Marittima e Suvereto)?”.
Chi è favorevole alla nascita del nuovo Comune dovrà votare “Sì”, chi è contrario dovrà votare “No”.
Il referendum consultivo lascia comunque alla Regione Toscana l’ultima parola sulla scelta della eventuale istituzione del Comune unico. Già da tempo da Firenze è stata comunque confermata la volontà di rispettare la volontà degli elettori. Nella sostanza la fusione tra i due enti locali ci sarà solo se il risultato, nei seggi di Suvereto e in quelli di Campiglia, farà segnare la vittoria del “Sì”. Di fronte ad un esito in cui in un Comune preverrà il “Sì e nell’altro il “No” non si avrà nessuna fusione mentre passerà la tesi delle cosiddette funzioni accorpate. Ovvero Campiglia e Suvereto saranno costrette a gestire congiuntamente i principali servizi offerti alla cittadinanza.
Diecimila in corteo: “Salviamo la siderurgia”
PIOMBINO 3 ottobre 2013 - L’intero comprensorio si è mobilitato in difesa del suo polo siderurgico, per anni il principale punto di riferimento della vallata, esclusiva fonte di reddito per decine e decine di famiglie. Non si riesce neanche ad immaginare una Val di Cornia senza la storica lavorazione dell’acciaio. Non si riesce neanche a ipotizzare un futuro privo delle fabbriche. Eppure è incombente il rischio che possano scorrere i titoli di coda per quella che è stata la culla della siderurgia del Paese. Diecimila persone sono scese in piazza per difendere tutto questo e per immediatamente prevenire lo spegnimento dell’altoforno della Lucchini.
Alla protesta sono intervenuti i vertici della triplice sindacale, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti e i massimi rappresentanti delle istituzioni locali con il testa il governatore Enrico Rossi. La loro solidarietà agli operai piombinesi è giunta da gruppi di dipendenti delle acciaierie di Terni, di Taranto, di Genova, di Lecco, di Novi Ligure. Una testimonianza per rappresentare materialmente il carattere nazionale delle vertenza.
Le organizzazioni sindacali hanno sottoscritto un documento unitario nel quale si invita il Governo a ridurre la pressione fiscale prevendendo contemporaneamente misure per il rilancio degli investimenti. Sollecitati anche il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga e la definizione di una legge di stabilità che contempli indirizzi di politica industriale orientati allo sviluppo della rete imprenditoriale italiana.
Un particolare attenzione è stata rivolta alla questione della spesa pubblica per la quale è stata auspicata una completa rivisitazione prescindendo dalla dannosa logica dei tagli lineari.
Concordia, il successo costruito su un relitto
ISOLA DEL GIGLIO 17 settembre 2013 — Beh, possiamo essere orgogliosi. Un giornale francese che spiccava nella rassegna della vigilia con un titolo che ci dava dei pazzi, ha finito per rifugiarsi oggi in un pezzetto prudente con cui non è riuscito a mascherare la brutta figura. Al Giglio è emersa l’Italia migliore, quella che nelle emergenze riesce a dare il meglio di sé. Irriconoscibile rispetto al paese del pressappochismo che la quotidiana, ordinaria routine non si stanca di mostrare al mondo.
Raddrizzare un colosso come la Concordia non era per nulla facile. Onore quindi ai 500 uomini che in perfetta armonia sono riusciti nell’impresa. Plauso all’ottimo prefetto Franco Gabrielli che, con la chiarezza di chi ha le idee chiare, ha spiegato ai cronisti ed al mondo quel che altri stavano orchestrando lontano dai riflettori nella stanza dei bottoni.
Il 13 febbraio 2012 quando una manovra scellerata portò al naufragio una delle più bella navi della flotta mercantile italiana non può essere cancellato. Ma il 16 settembre 2013 ha dimostrato che l’Italia non è solo quella degli Schettino. Far riemergere un mostro di 300 metri è costato 600 milioni di euro, un’enormità da qualsiasi parte questi soldi escano. Per una volta però, se questi soldi, vista la situazione, dovevano essere spesi, essi sono stati impiegati bene. E il rischio di buttarli poteva essere molto alto.
Ci sono volute 19 ore per raddrizzare la nave; qualche giornale ha titolato sul fatto che esse sono state troppe in relazione agli annunci della vigilia. Considerazioni davvero insignificanti: una manovra mai tentata prima, un progetto di altissima ingegneria per giunta concepito per un’attività in mare, doveva richiedere il tempo necessario, per quanto imprevedibile. Poteva capitare di tutto, inquinamento, nave che si spezza, fallimento dei calcoli. Invece è finita per una volta in gloria. Ci sia permesso di gioire e ringraziare. La storia della notte più lunga del Giglio dopo quella del febbraio 2012 ve la riprensentiamo traendola da un bel servizio del Tg2 che riportiamo qui sotto.
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Referendum a Campiglia e Suvereto
Si svolgerà domenica 6 ottobre 2013 e lunedì 7 ottobre il referendum consultivo sull’unificazione dei Comuni di Campiglia M. e Suvereto. Lo ha stabilito un decreto del Presidente della Giunta regionale.
Gli elettori dei due Comuni si pronunceranno sul seguente quesito: “Siete favorevoli alla proposta di istituire il Comune Campiglia Suvereto, per fusione dei Comuni di Campiglia Marittima e Suvereto di cui alla proposta di legge n. 237 (Istituzione del Comune di Campiglia Suvereto, per fusione dei comuni di Campiglia Marittima e Suvereto)?”.
Le votazioni si svolgeranno, nella giornata di domenica 6 ottobre 2013, dalle ore 8 alle ore 22, e nella giornata di lunedì 7 ottobre, dalle 8 alle 15.
Le operazioni di scrutinio del referendum si svolgeranno immediatamente dopo la chiusura delle operazioni di voto secondo le modalità indicate nella modulistica apposita predisposta dalla Giunta regionale per lo svolgimento della consultazione.
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Aperta al pubblico la nuova piazza Bovio
Piazza Bovio ha un nuovo look. Dopo sei mesi di lavori, il taglio del nastro da parte del sindaco Gianni Anselmi ha aperto al pubblico una rinnovata terrazza sul mare. La cerimonia di inaugurazione è stata una festa la cui organizzazione il Comune ha affidato a Costa Etrusca Comunicazione.
Parti del leone hanno recitato la banda musicale “Galantara”, le associazioni sportive l’Atletico Piombino Calcio, Basket Solbat Piombino e Pallavolo Acqua Genesi Riotorto, vincitrici dei loro campionati e premiati dall’assessore Massimo Giuliani, gli operatori turistici a cui è stata consegnata la bandiera blu, l’imitatrice Gianna Martorella, la Stra… di Vania Bianchetti e Claudio Mazzola, i Dj Stella e Stefano Calvi. Interessante la proiezione di diapositive sulla storia di Piombino, realizzata da Mauro Carrara e Michele Trimboli. Al termine è stata consegnata da Ivio Barlettani, direttore di Costa Etrusca, una targa al sindaco Gianni Anselmi che sta per concludere le sue due legislature come primo cittadino.
È morto l’ultimo costituente: Emilio Colombo
Nato a Potenza l’11 aprile 1920, laureato in giurisprudenza e proveniente dalla Gioventù di Azione Cattolica, Emilio Colombo fu eletto all’Assemblea Costituente a 26 anni, con poco meno di 21mila voti di preferenza. Nel 1948 fu poi eletto deputato, con oltre il doppio dei voti ottenuti due anni prima, e fu il decollo definitivo di una carriera che lo porterà, nell’agosto del 1970, a diventare presidente del Consiglio, incarico che conserverà fino al febbraio del 1972. Prima era stato varie volte ministro (Agricoltura e foreste, Industria e commercio, Commercio con l’estero, Tesoro, Bilancio, Finanze, Esteri) e sottosegretario (Agricoltura, Lavori pubblici). In campo europeo, Colombo ebbe un ruolo nei negoziati con la Francia all’epoca della politica della “sedia vuota” inaugurata da De Gaulle. Nel 1977 divenne presidente dell’assemblea Ue e fu riconfermato nel 1979, anno in cui gli fu assegnato il premio “Carlo Magno”, attribuito ogni anno proprio all’uomo politico che contribuisce di più al processo d’integrazione europeo.
Giorgio Napolitano così lo cita in due passaggi della sua autobiografia politica: «…Tra le mie prime prove, vi fu, nel 1954, un intervento in aula sul bilancio del ministero dei Lavori pubblici dal punto di vista delMezzogiorno, un argomento ben delimitato come si conveniva un tempo ai deputati alle prime armi, che tuttavia mi consentì di cominciare a “incrociare i ferri” con un esponente di spicco della DC meridionale, Emilio Colombo, sottosegretario in quel dicastero: e avrei continuato a lungo, nella mia vita politica, il confronto con lui da posizioni meridionaliste…
…Mi impegnai a fondo, anche il Parlamento, e impegnai il Comitato per la rinascita del Mezzogiorno a battersi per una decisione favorevole da parte del governo e precisamente per la scelta di Taranto come area per ragioni obbiettive ottimale. Promuovemmo iniziative in loco, ci integrammo in un vasto schieramento di forze economiche interessate a quella scelta, facendo leva su questa concreta spinta dal basso per stringere il governo — ancora una volta mi confrontai con Emilio Colombo, divenuto ministro dell’Industria — e farlo uscire dalle sue reticenze e incertezze. La battaglia fu vinta, e ne nacque il grande, modernissimo stabilimento siderurgico pubblico di Taranto…».
Il 20 aprile 2013 era Emilio Colombo a presiedere la seduta congiunta di Camera e Senato che elesse Giorgio Napolitano per la seconda volta Presidente della Repubblica.
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