Sfogliando il taccuino del vostro cronista
Le ineludibili sfide della siderurgia europea
La Commissione europea ha presentato un piano d’azione per la siderurgia europea (vedi allegato cliccando qui) che aiuti il settore a fronteggiare le sfide contingenti e a porre le basi per riconquistare competitività in futuro grazie all’innovazione e agli stimoli a favore della crescita e dell’occupazione. La Commissione intende sostenere la domanda sia interna che estera di acciaio prodotto nell’UE grazie a interventi che permettano alle imprese siderurgiche UE di ottenere accesso ai mercati dei paesi terzi in condizioni di pratiche commerciali leali. La Commissione europea vuole anche impegnarsi a ridurre i costi dell’industria, compresi quelli causati dalla regolamentazione UE. Innovazione, efficienza energetica e processi produttivi sostenibili sono aspetti imprescindibili dei prodotti d’acciaio di prossima generazione, essenziali in altri importanti settori industriali europei. Il piano d’azione prevede anche misure mirate per sostenere l’occupazione in questo campo, accompagnare le ristrutturazioni e far restare in Europa una manodopera altamente qualificata.
L’industria siderurgica europea è contemporaneamente colpita dalla debolezza della domanda e dall’eccesso di capacità a livello mondiale; al tempo stesso deve sopportare prezzi energetici elevati e ha bisogno di fare investimenti per adeguarsi all’economia verde e produrre prodotti innovativi in modo sostenibile.
In Europa, la domanda di acciaio è oggi inferiore del 27% rispetto ai livelli precedenti la crisi. Tra il 2007 e il 2011, l’occupazione del settore è diminuita del 10%. Ciononostante, l’UE, con 177 milioni di tonnellate d’acciaio l’anno, pari all’11% della produzione mondiale, è il secondo produttore mondiale d’acciaio e occupa oltre 360 000 persone.
Secondo l’OCSE, la domanda mondiale d’acciaio dovrebbe aumentare a 2,3 miliardi di tonnellate entro il 2025, grazie principalmente alle costruzioni, ai trasporti e all’ingegneria meccanica, soprattutto nelle economie emergenti. È essenziale che l’industria siderurgica UE sappia pienamente approfittare di questo competitivo mercato.
La Commissione europea con il nuovo piano d’azione intende
Mettere in atto un quadro normativo adeguato: attraverso l’impegno a valutare, entro la fine del 2013, l’onere normativo generale che le varie politiche fanno gravare sul settore e il suo impatto sulla competitività.
Risolvere i bisogni di competenza e facilitare la ristrutturazione: promuovere misure per lo sviluppo delle competenze e per l’occupazione giovanile nel settore, tese ad aumentarne la competitività, ed esplorare altresì la possibilità di ricorrere ai pertinenti fondi UE quando per aiutare i lavoratori a trovare un’occupazione alternativa in caso di chiusura di siti di produzione. Il Fondo sociale europeo e il Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione continueranno a contribuire a questi sforzi. Tutti i fondi UE seguono il principio della specializzazione regionale intelligente e tengono conto della sostenibilità dell’investimento ai fini della creazione e del mantenimento dei livelli occupazionali in una determinata regione.
Rilanciare la domanda di acciaio: attuando, tra l’altro, un’azione mirata per stimolare la domanda nei settori della fabbricazione di veicoli e delle costruzioni sostenibili.
Migliorare l’accesso ai mercati esteri e garantire condizioni di parità nella concorrenza così da sostenere le esportazioni di acciaio UE, contrastare le pratiche sleali e garantire l’accesso a materie prime essenziali. Sarà attentamente monitorato il mercato dei rottami per migliorare la sicurezza di approvvigionamento dei produttori siderurgici dell’UE che usano rottami come materia prima.
Garantire prezzi energetici accessibili: il completamento del mercato interno dell’energia, la diversificazione dell’approvvigionamento e una migliore efficienza energetica, aiuteranno a ridurre i costi. La Commissione è decisa a dare orientamenti sui contratti a lungo termine tra fornitori e clienti per l’elettricità e aumentare la prevedibilità di tali costi. A breve termine, la riduzione dei costi energetici per le industrie ad alta intensità energetica dipenderà dagli Stati membri. La Commissione si impegna a perseguire questo obiettivo.
Politica in materia di clima: il quadro politico 2030 dell’UE in tema di clima sarà essenziale per garantire competitività del settore; analogamente lo saranno i negoziati per un accordo internazionale vincolante sui cambiamenti climatici. I prodotti in ferro forgiato saranno aggiunti all’elenco dei settori esposti al rischio di rilocalizzazione delle emissioni di CO2; gli Stati membri sono invitati a stanziare i proventi delle aste ETS (Emissions Trading Scheme) a progetti di R&S destinati a industrie ad alta intensità energetica.
Promuovere l’innovazione: andranno promosse le tecnologie rispettose dell’ambiente, grazie a nuovi tipi di acciaio, e attività innovative di R&S, molto costose nelle fasi pilota e di dimostrazione. Per il periodo 2014–2020, il finanziamento della ricerca e dell’innovazione proverrà principalmente dal programma Orizzonte 2020 che pone un forte accento sulla leadership industriale nell’innovazione. La siderurgia beneficia anche del Partenariato europeo per l’innovazione concernente le materie prime e, per lo stesso periodo di programmazione, di 280 milioni di EUR provenienti dal Fondo di ricerca carbone e acciaio.
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Bocciato anche il bilancio della Patrimoniale
La Piombino Patrimoniale, società del Comune di Piombino, ha approvato il bilancio 2012, ma su esso il Collegio Sindacale nominato il 20 dicembre 2012 e costituito dagli stessi componenti del Collegio Sindacale del Comune ha espresso parere contrario. Un simile parere è legato prevalentemente alla mancata corretta contabilizzazione in bilancio del derivato Collar legato alla nota vendita degli immobili comunali alla Società stessa. Come è noto la Patrimoniale aveva contratto un mutuo a tasso variabile per l’acquisto degli immobili comunali avvenuto nel 2007 ma nel mese di settembre 2008, in considerazione dell’instabilità dei mercati finanziari e del notevole rischio di oscillazione dei tassi di interesse che si era delineato nella seconda metà del 2007 ed inizio 2008, la società aveva sottoscritto con Cassa di Risparmi di Lucca Pisa Livorno anche un contratto di “Collar”. Detto contratto, che ha validità dal 31/12/2008 al 31/12/2018, serviva a tenere indenne la società da rialzi del tasso di interesse la cui variabilità è compresa nella fascia di oscillazione compresa fra il 3,69% e il 5,5%; per un valore dei tassi fuori dalla forbice, i due estremi operano invece come tassi fissi. Il mancato inserimento in bilancio del derivato Collar come richiesto dalle norme del codice civile e dai principi contabili ha indotto il Collegio a esprimere un parere negativo.
La commissione non è il consiglio comunale
Il Collegio dei revisori del Comune di Piombino non parteciperà alla riunione della II Commissione consiliare convocata per il 28 maggio con un ordine del giorno siffatto: “CHIARIMENTI DEL COLLEGIO DEI REVISORI SU RELAZIONE AL RENDICONTO 2012 E REFERTO SU GRAVI IRREGOLARITA’ DI GESTIONE”.
Il Collegio ha inviato a suo tempo al Presidente del Consiglio Comunale un Referto su gravi irregolarità di gestione ed ha chiesto che venisse letto nella prima seduta del Consiglio Comunale. Ma ciò non è avvenuto. Si è invece convocata una riunione della II Commissione consiliare alla quale sono stati invitati i componenti del Collegio. Questi ultimi ribadendo che il Collegio è un organo tecnico dell’Ente locale che esprime pareri in osservanza di quanto prescritto dal Testo Unico sugli Enti Locali e dalla legge e che gli Organi politici dell’Ente locale non hanno potere disciplinare nei suoi confronti ma soltanto di revoca e ricordando che la relazione del Collegio al consuntivo 2012, il referto su gravi irregolarità di gestione e il rendiconto 2012 sono stati inoltrati ai competenti organi giurisdizionali oltre che alla sezione di Controllo della Corte dei Conti hanno rilevato la scarsa utilità pratica della riunione della Commissione ed hanno comunicato la non partecipazione alla riunione dell’ Organo di revisione.
In compenso sono stati invitati alla riunione i componenti il vecchio Organo di revisione decaduto nell’ ottobre 2012: Enrico Pecchia, Pasquina Corsi e Sergio Ballati.
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