Funerale di seconda classe per l’Avt
PIOMBINO 14 gennaio 2014 – Si libera la sede dagli arredi, si liquidano le ultime spettanze e si chiudono i battenti. Una morte silenziosa ed un funerale di seconda classe per l’Agenzia di valorizzazione turistica di Piombino che nacque nella sala del consiglio comunale e nell’entusiasmo di far qualcosa di buono per la città nel 1996 e che se ne va con l’annuncio di una determina dirigenziale, firmata proprio l’ultimo giorno del 2014.
Due decenni di tentativi di produrre iniziative da parte di volontari e di partecipazione assai distratta del Comune che, come è accaduto nell’ultimo anno, non ha provveduto neanche alla nomina dei rappresentanti della giunta in seno all’organismi dirigente dell’azienda che ha finito la sua vita senza neanche un presidente.
Ufficialmente la fine dell’Avt viene motivata con la modifica della struttura organizzativa del Comune che ha deciso il passaggio delle competenze relative al turismo dal servizio sviluppo economico al servizio associazionismo /sport.
Di fatto non si è potuto che prendere atto di un’agonia prolungare la quale avrebbe comportato uno spreco di ulteriore denaro pubblico che di questi tempi l’ente locale non può permettersi.
Nella determina dirigenziale è scritto a chiare lettere che “nel 2014 l’Avt non ha esercitato la propria funzione” e quindi sarebbe stato inutile se non addirittura deleterio proseguire in una sorta di accanimento terapeutico.
Chiudere un’azienda voluta anni fa dalla maggioranza di allora, che è più o meno quella di oggi, non è di certo un fatto da illustrare in un comunicato stampa. Vero è che la determina dirigenziale prevede anche una possibilità di rinascita per l’azienda su nuove basi (“l’apertura – si scrive — di una fase di studio sulla possibile riformulazione dell’Atv, quale strumento per la partecipazione alla valorizzazione turistica del territorio, conformemente alle vigenti disposizioni di tema di organismi di partecipazione e finanza pubblica”). L’esperienza dimostra, però, che incisi del genere, nel momento di un funerale, sono abituali e scontati per quanto difficile ed improbabile sia l’attuazione di nuovi successivi, buoni propositi.
Verò è che, a sigillare la bara dell’Atv, sta il resconto finale con il pagamento delle ultime spese per la sopravvivenza nel 2014. Un totale di 1991,81 euro usciti dalle casse comunali solo per le più elementari esigenze di tenere aperta una sede.