Il futuro può essere avviato togliendo la siderurgia

· Inserito in Lavoro e lavori, Lettere
pervenuta in redazione

PIOMBINO 19 agos­to 2017 — È davvero inac­cetta­bile che qual­cuno pen­si a riportare la cit­tà di Piom­bi­no e il com­pren­so­rio nelle con­dizioni di inquina­men­to che ha dovu­to sop­portare per anni, pagan­do prezzi altissi­mi in ter­mi­ni di salute del ter­ri­to­rio e dei cit­ta­di­ni, in prim­is pro­prio i lavo­ra­tori. Cer­to che ha con­sen­ti­to anche di vedere anni di flori­da situ­azione finanziaria e il cosid­det­to pane nelle case, ma oggi abbi­amo dirit­to a qual­cosa di meglio e soprat­tut­to di più puli­to per la vita nos­tra e di tut­to il ter­ri­to­rio, per il domani che dob­bi­amo costru­ire per i gio­vani che se sono la sper­an­za del domani, qual­cuno dovrà pur far­lo quel domani o si pen­sa che tut­to ven­ga da solo o con lo spir­i­to san­to?
Cre­do sia giun­to il momen­to di fare un pas­so più diret­to nel futuro e pot­er così sco­prire che il domani che serve, nel­la cor­ret­ta let­tura del ter­ri­to­rio e delle pro­prie risorse, può essere avvi­a­to toglien­do la siderur­gia e finen­dola una buona vol­ta con le inutili e vane promesse di Rebrab o di altri. Se guardiamo bene tutte le nos­tre risorse ci potremo accorg­ere che abbi­amo le carte in rego­la per pro­gram­mare un futuro puli­to e che pos­si­amo usare le risorse esisten­ti in chi­ave di lavoro e svilup­po sosteni­bile. Abbi­amo bisog­no di fare le boni­fiche, tutte le boni­fiche dai tan­ti anni di inquina­men­to che la siderur­gia ha prodot­to e las­ci­a­to nel­la nos­tra ered­ità. Dal gov­er­no nazionale dovrem­mo riven­di­care il dirit­to alla pulizia di un ter­ri­to­rio che in ter­mi­ni di futuro lo deve pro­gram­mare e usare i lavo­ra­tori, tut­ti i lavo­ra­tori del­la siderur­gia nelle boni­fiche, oltre all’avviare un proces­so di inse­di­a­men­ti ver­so il mare, dove non si chiede solo por­ti tur­is­ti­ci, ma si sostiene anche la neces­sità di dare servizi reali alle attiv­ità por­tu­ali tur­is­tiche. Men­tre il nos­tro por­to com­mer­ciale e tur­is­ti­co deve trovare sem­pre mag­giori spazi a servizio delle pro­duzioni del ter­ri­to­rio. Altro che agroal­i­menta­re di Rebrab che vor­rebbe lavo­rare qui prodot­ti che proven­gono da altri pae­si. Non cre­do ci pos­sa inter­es­sare questo, noi dovrem­mo avere il com­pi­to di smaltire tut­ti gli scarichi di lavo­razione che pos­sono las­cia­re solo sporco o peg­gio inquina­men­to? Siamo seri e ognuno pen­si alla pro­pria realtà, le fab­briche si fan­no dove si pro­duce la mate­ria pri­ma, non è utile, buono e nem­meno con­ve­niente, sicu­ra­mente per l’ambiente, che si fac­ciano viag­gia­re mer­ci per andare a lavo­rar­le dove con­viene all’industriale: la con­ve­nien­za deve essere solo quel­la dei ter­ri­tori, dei lavo­ra­tori e di tut­ti i suoi abi­tan­ti.
Non è più pos­si­bile che vi siano lavo­ra­tori che vivono, male, con il sosteg­no del­la cas­sa inte­grazione in atte­sa di una inutile siderur­gia che non sem­bra sia fon­da­men­tale per il nos­tro gov­er­no nazionale che altri­men­ti avrebbe fat­to come a Taran­to. Allo­ra non dob­bi­amo pen­sare alla luna, pos­si­amo trovare lavoro pro­dut­ti­vo e che costru­isce un futuro. Pri­ma di tut­to le boni­fiche, poi attiv­ità retro-por­tu­ali di servizio, val­oriz­zazione delle pro­duzioni agroal­i­men­ta­ri nos­tre che già sono eccel­len­ze, val­oriz­zazione di tut­to il pat­ri­mo­nio architet­ton­i­co, stori­co e ambi­en­tale, in fun­zione di nuo­vo e mod­er­no tur­is­mo con una forte agri­coltura che sia garanzia del man­ten­i­men­to del­la bellez­za del ter­ri­to­rio per essere sem­pre attrazione. Dalle nos­tre coste tutte libere, uni­ca espe­rien­za al mon­do, che deb­bono portare ulte­ri­ore ric­chez­za par­tendo pro­prio dal rispet­to dovu­to alla bel­lis­si­ma cos­ta.
Ecco, ques­ta è una provo­cazione ma anche una rif­les­sione a voce alta che voglio lan­cia­re alla Val di Cor­nia, alla polit­i­ca e alle isti­tuzioni, cer­can­do di dimostrare che cose di cui par­lare e con­frontar­ci ve ne sono, purché si sap­pia costru­ire una parte­ci­pazione vera e uno sfor­zo uni­tario per dimostrare che il domani può esistere solo se lo pen­si­amo in ter­mi­ni di area vas­ta, sen­za chi­ud­er­si in casa e mag­a­ri dire che abbi­amo ragione. Le vere ragioni potremo dimostrale soltan­to se sapre­mo dare un futuro e un lavoro puli­to e sosteni­bile a tut­ti i nos­tri gio­vani.

Wal­ter Gasperi­ni

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