Gabrielli: “Sulla Concordia presi in giro, non da me”
PIOMBINO 21 giugno 2014 - “I cittadini di Piombino sono stati presi in giro: non da me ma da chi, in questi due anni, ha fatto solo promesse”. Franco Gabrielli, commissario per l’emergenza Concordia e capo della protezione civile non ci va piano e in merito all’esclusione di Piombino dalla gara per smaltire il relitto della Concordia, non lascia spazio ad equivoci. “I piombinesi – ha precisato Gabrielli — sbagliano ad individuare chi li ha presi in giro e ci sono almeno due provvedimenti a dimostrarlo: il primo è la delibera del Consiglio dei ministri dell’8 marzo 2013, successiva all’intesa tra il presidente della regione Toscana Enrico Rossi e l’allora ministro dell’ambiente Corrado Clini, in cui si afferma che Piombino, <previa verifica di fattibilità ed economicità>, sarà il porto di smaltimento del relitto. Quella delibera era già allora inapplicabile perché non assegnava al Commissario né gli strumenti né le risorse necessarie per intervenire. Dunque a prendere in giro è stato chi, per sei mesi, ha fatto promesse ma poi ha ottenuto un provvedimento impraticabile. E in questo caso il presidente Rossi è stato parte lesa”.
“Il secondo provvedimento che certifica la presa in giro di Piombino – continua Gabrielli – e il decreto legge 43, cioè quello sulle aree di crisi poi convertito in legge e nel quale rientravano gli interventi per Piombino, con la nomina di Rossi a commissario. Mai una volta in quel provvedimento viene citata la parola Concordia e mai viene creato un collegamento tra Piombino e la nave. Ma non solo: il senatore Marco Filippi, lo stesso che mi accusa di aver fatto i giochi di qualcun altro, nella sua dichiarazione di voto, non dice una parola sulla Concordia. Si arriva così alla delibera del Consiglio dei ministri del 16 maggio del 2013 con la quale il Governo, che ne ha tutto il diritto, stabilisce che sarà il soggetto privato a presentare il progetto e il pubblico ad approvarlo”.
Quindi Gabrielli rileva come Costa abbia scelto Genova, ritenendo il progetto per questo porto più conveniente sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista della fattibilità non essendo Piombino, secondo l’armatore, pronto, a detta degli stessi proponenti, prima della fine di settembre del 2014 e non potendo quindi iniziare la demolizione prima della fine del 2014.
“Ogni valutazione – conclude Gabrielli — verrà fatta nelle sedi opportune, vale a dire nella Conferenza dei servizi dove, tra l’altro, io non deciderò nulla”. Se non dovesse esserci accordo sarà il Consiglio dei ministri a decidere entro sette giorni dalla Conferenza”.
Alla presa di posizione di Gabrielli ha replicato il governatore Enrico Rossi secondo cui “ Se Piombino sarà pronta, non c’è ragione per portare la Concordia altrove. L’autorità portuale di Piombino dice che a settembre il porto sarà nelle condizioni di accogliere la nave. Invito tutti coloro che devono decidere a calmarsi un po’ e vedere se a settembre effettivamente sarà così.
Come dire che per decidere bisognerebbe aspettare settembre, un’attesa troppo lunga per l’armatore che si è prefisso di iniziare a luglio il trasferimento della nave”.
In favore di Piombino si è fatto sentire anche il Consorzio di imprese “Piombino per Concordia” (EcoAcciai, Asiu, Ecofor Service, Gruppo Forti, Despe, Remazel Engineering) che ha tenuto una conferenza stampa a Firenze durante la quale ha chiesto al Governo un confronto tra il proprio progetto per la demolizione della Concordia e quello di Costa Crociere per Genova.
Sul fronte Concordia si segnala infine l’iniziativa del Pd che ha organizzato un’azione dimostrativa sulla rotta della Concordia proposta da Costa. Il segretario della federazione pidiessina Valerio Fabiani, insieme al sindaco Massimo Giuliani e ad alcuni militanti, partirà domenica, 22 giugno, per il Giglio per proseguire quindi per Genova Voltri con un rimorchiatore che viaggerà alla velocità di pochissimi nodi. I dirigenti del Pd resteranno in mare per circa 5 giorni (il sindaco ha annunciato che, pur condividendo l’iniziativa, guadagnerà terra prima). L’intenzione è di descrivere quel che incontrerà la Concordia al traino verso Genova. L’iniziativa, discussa a lungo su Facebook, ha incontrato reazione contrastanti.