Garibaldo Benifei: una persona speciale e coraggiosa

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CAMPIGLIA 29 aprile 2015 — Garib­al­do Benifei era nato a Campiglia il 31 gen­naio del 1912. A questo paese è sem­pre rimas­to lega­to anche se nel 1922 dovette trasferir­si a Livorno per sfug­gire le per­se­cuzioni fas­ciste. Negli anni ha svolto insieme alla moglie Osmana Benet­ti un ruo­lo impor­tante e gen­eroso per la conoscen­za stor­i­ca e la memo­ria parte­ci­pan­do a molti incon­tri, soprat­tut­to con i ragazzi delle scuole, orga­niz­za­ti dal comune di Campiglia in occa­sione delle prin­ci­pali ricor­ren­ze come la fes­ta del­la Lib­er­azione e la Gior­na­ta del­la memo­ria. Per questo l’Amministrazione comu­nale è sta­ta pre­sente in for­ma uffi­ciale ai funer­ali di Benifei con il pro­prio gon­falone e la parte­ci­pazione del vicesin­da­co e del­la sin­da­ca Rossana Sof­frit­ti che ne trac­cia questo ricor­do:
Garib­al­do Benifei ci ha las­ci­a­to. Non in un giorno qualunque, ma alla vig­ilia del 70 esi­mo anniver­sario del­la lib­er­azione. Non cre­do che la vita di un uomo pos­sa essere più piena di sig­ni­fi­ca­to e di val­ore di quel­la che ha vis­su­to Garib­al­do. Ed è pro­prio dal­la con­sapev­olez­za di essere di fronte ad un uomo non comune che la com­mozione e la parte­ci­pazione dei tan­ti che era­no pre­sen­ti ai suoi funer­ali era evi­dente.
Sap­pi­amo che il tem­po che ci è con­ces­so su ques­ta ter­ra è lim­i­ta­to , ma anche se l’ età era avan­za­ta, il dolore per la sua perdi­ta è dovu­to al sen­so di vuo­to che las­ciano le per­sone che han­no trac­cia­to un seg­no impor­tante nel­la nos­tra vita e nel­la vita col­let­ti­va e lo speg­n­er­si del­la sper­an­za di pot­er con­tare anco­ra sul­la loro forza, saggez­za, sosteg­no, inseg­na­men­to.
Oggi si è per­sa la pos­si­bil­ità di sen­tire rac­con­tare dal­la sua viva voce un pez­zo fon­da­men­tale del­la sto­ria del nos­tro Paese.
Un pro­tag­o­nista del­la lot­ta par­ti­giana e di lib­er­azione dal fas­cis­mo con la pas­sione e l’in­stan­ca­bile forza di chi ha vis­su­to momen­ti ter­ri­bili e ha avu­to il cor­ag­gio di affrontare un nemi­co insidioso e alla fine di quel­l’es­pe­rien­za si é fat­to infat­i­ca­bile por­tav­oce di quei val­ori per cui si è com­bat­tuto e tes­ti­mone diret­to per le gio­vani gen­er­azioni di quei sen­ti­men­ti e quei prin­cipi che han­no ani­ma­to tan­ti uomi­ni e donne, tan­ti eroi che han­no lot­ta­to per la lib­ertà e la democrazia.
Sta a noi che abbi­amo avu­to la for­tu­na di conoscer­lo, portare avan­ti il suo lavoro e rac­con­tare di quel­l’uo­mo sem­pre sor­ri­dente e appas­sion­a­to che ha fat­to la sto­ria.
Un abbrac­cio forte a sua moglie Osmana, la don­na eccezionale che è sta­ta la sua com­pagna di vita e che sono cer­ta con­tin­uerà ad essere il nos­tro pun­to di rifer­i­men­to.

Rossana Sof­frit­ti

rossana osmana e garibaldo 2013

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