Genti di Calabria, un atlante di geografia umana
PIOMBINO 9 marzo 2016 — Con le fotoscritture di Genti di Calabria vogliamo figurare un rizomario di realtà o di verità (anche scomode), un lessico iconografico o una semplicità quasi austera, frontale delle inquadrature, e comporre un atlante di geografia umana, affabulato in forma di poesia, secondo l’insegnamento del cinema picaresco, epico o del realismo magico di Pier Paolo Pasolini (intrecciate certo alle visioni ereticali di Lewis W. Hine, August Sander, Roman Vishniac o Diane Arbus)… tuttavia, come diceva il cantore degli ultimi: “I maestri vanno cotti e serviti in salsa piccante” (Pier Paolo Pasolini).
Non c’interessa il paesaggio ma lo sfondo, appena accennato, dove i protagonisti (i calabresi) racconteranno antiche culture, riti, bellezze, malevolenze… le origini della propria terra e della propria storia attraverso i volti, corpi, gli sguardi, le posture… non si tratta di fotografare l’uomo, la donna o il bambino per come si presentano, ma per come stanno al mondo.
Nella nostra fotografia di strada — che non significa fotografare per la strada, ma costruire una situazione nella strada o nei luoghi dove andiamo a incontrare, parlare, toccare o commuoverci fino alle lacrime o alla gioia con nostri ritrattati —… vorremmo cogliere lo straordinario nell’ordinario. Non c’interessano i “personaggi”, ma le persone, e non importa a quale livello sociale appartengono… ciascuno sarà fotografato alla medesima maniera… fuori dalla cronaca del reportage, del ritratto sociologico o dell’immagine estetizzante o mercantile… tutti saranno presi in forma sacrale, tutti saranno re, perché nessuno sarà servo. Quando la fotografia è autentica, esprime il ritratto di un’epoca.
Il progetto in breve
Genti di Calabria, un progetto ambizioso.…Un Atlante Umano fatto di volti, fisicità, posture di Genti di Calabria, abilmente scolpiti dalla macchina fotografica del Maestro Pino Bertelli. Circa 200 foto di calabresi in un atlante di geografia umana (una visione antropologica della Calabria) che ci racconteranno ogni giorno qualcosa di diverso in una inesauribile scoperta della nostra Terra.
Niente paesaggi, niente cartoline di Calabria, nessuna composizione, solo figure umane attraverso le quali, dai più piccoli ai più grandi, raccontare la storia, lo splendore, la sofferenza, la ricchezza, la povertà e la speranza di una Terra meravigliosa che non deve rassegnarsi agli eventi ma costruire il proprio destino proprio come quei volti parlanti ci suggeriscono.
Ad accompagnare il racconto di Pino, si insinueranno tra le foto, narrazioni di antropologi e studiosi di chiara fama che ci restituiranno un racconto avvincente, una testimonianza che possa rimanere ai nostri figli, prima ancora che a noi che decidiamo di sostenere questo lavoro. La collaborazione di tutti i partecipanti al progetto è naturalmente gratuita.
Il progetto prevede anche la realizzazione di una mostra itinerante di 30/50 foto (da esporre in Italia e all’estero) e di un DVD del progetto.
Il libro, la mostra, il DVD e l’archivio delle immagini saranno a sostegno della cultura calabrese. A noi non interessa nulla della fotografia corrente, civile, impegnata, democratica, mercantile, amatoriale ecc., ciò che importa per noi è lavorare sull’immaginario dal vero, raccontare l’uomo o la donna non per quello che si vedono ma per quello che sono e come stanno al mondo. Qualsiasi persona (qualsiasi diversità) ha diritto alla bellezza (anche perduta), ciò che importa è respingere dappertutto l’infelicità. E il diritto alla bellezza, quindi alla giustizia, non tiene conto né di un necessario successo né di un eventuale consenso… per la libertà, come per l’amore, non ci sono catene! La libertà (non solo in fotografia ma anche nella vita) non si concede, ci si prende! La bellezza è l’ultima fermata prima del paradiso in terra! La bellezza seppellirà tutti, ma con grazia. Con queste idee in testa (e altri canti di fraternità radicale) vorremmo fare GENTI DI CALABRIA.
Genti di Calabria è un’opera di fotografia sociale e la realizzazione di questa avventura culturale (quindi politica) è dovuta all’impegno fraterno di Anna Maria, Anna, Iside, Paola, Myriam, Alessia, Francesco, Alessandro, Antonio… e altri passatori di confine o bracconieri di sogni che incontreremo in terra di Calabria. Non abbiamo nulla da perdere se non le nostre catene, e tutto un mondo nuovo da guadagnare.
(Foto di Pino Bertelli)