Già detto sì ad altri progetti di trattamento rifiuti
PIOMBINO 20 ottobre 2018 — Non c’è solo RIMateria nei piani dei nostri amministratori ma un progetto molto più ampio, per trasformare Piombino in un centro nazionale di gestione dei rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi. Un progetto al quale come Comitato Salute Pubblica (CSP) ci opporremo con tutti gli strumenti a nostra disposizione.
Senza consultare i cittadini né informare in consiglio comunale, ma soprattutto senza approfondimenti in materia di impatto ambientale, sono state accettate diverse nuove industrie che opereranno nel settore dei rifiuti.
Tutto è iniziato quando hanno detto “sì” a un impianto per lo smantellamento delle navi militari al porto (assegnando terreno e banchine alla ditta PIM). Ad oggi i nostri amministratori hanno detto sì anche ad un impianto (il primo in Europa) per trasformare i rifiuti ad alto contenuto organico in carbone (ditta CREO) assegnandogli un terreno vergine all’ingresso di Piombino. Hanno detto sì all’aumento fino a 2 milioni e 850 mila metri cubi di nuovi rifiuti da conferire in discarica (RIMateria). Non si sono dichiarati contrari a far installare all’ingresso di Piombino un impianto per il riciclo a freddo dei pneumatici (ditta ECOLINE) e tantomeno si sono preoccupati per la sperimentazione di un nuovo tipo d’impianto che a Montegemoli intende riciclare pneumatici mediante un forno a microonde (ditta TYREBIRTH).
Un’altra ditta che si sta per installare nel comprensorio è la WECOLOGISTIC, ad Ischia di Crociano (zona est di TAP, verso la Dalmine e l’oasi WWF). Solo oggi apprendiamo dal giornale che sta per terminare in Regione la prima parte del procedimento per l’AIA (Autorizzazione Integrata ambientale), senza essere passato tale progetto da una VIA (Valutazione di Impatto Ambientale, di cui è competente sempre la Regione). Nessuno ha sentito il bisogno di confrontarsi con i cittadini su questo progetto che interessa un’area di circa 4 ettari e che tratterà lo smaltimento ed il recupero di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, trasformando un’area destinata all’espansione della siderurgia (classificata D2) in un’area destinata ai rifiuti (classificata F6), affiancandosi a RIMateria.
Come CSP Piombino-Val di Cornia ci opporremo a questo progetto. Vi sono dei limiti che un territorio non può oltrepassare, perché questo è il tempo in cui la difesa dell’acqua, dell’aria e della terra vanno messi al primo posto, accanto alla difesa dei lavoratori, dei cittadini e dell’ambiente.
Se nel nostro territorio non facciamo scelte che rendano possibile la diversificazione accanto alla siderurgia (industrie di trasformazione dei prodotti agricoli, turismo, agricoltura di qualità, ricerca e attività legate al mare) creeremo il deserto: disoccupazione in altri settori e profitti solo per pochi.
Comitato Salute Pubblica Piombino Val di Cornia
(Foto di Pino Bertelli)