Giorgia testimonia: “Vuoi trasgredire? Non farti!”
SUVERETO 23 maggio 2018 — La testimonianza di Giorgia, una ragazza che ha rischiato di morire per una pasticca.
La droga e le sue conseguenze, nessuno meglio di chi lo ha vissuto sulla sua pelle può raccontare il danno che anche solo per una volta questa sostanza può fare.
Giorgia Benusiglio ha diciassettenne anni nell’ottobre del 1999 quando, durante una serata trascorsa in discoteca con il suo gruppo di amici, assume mezza pasticca di ecstasy: “Che sarà mai!” pensa, e invece da quella sera niente sarà più uguale.
Qualche ora dopo Giorgia, mentre è ancora con i suoi amici, diventa gialla come un limone, viene trasportata all’ospedale Niguarda di Milano, dove le viene subito diagnosticata un’epatite tossico-fulminante. Occorre un trapianto d’urgenza: la ragazza viene “presa per i capelli” e subisce un intervento di 17 ore, il primo di questo genere in Italia ed il secondo al mondo, in cui le viene trapiantato il fegato di Alessandra, una ragazza deceduta qualche ora prima a causa di un incidente stradale.
Giorgia oggi ha deciso di trasformare la sua esperienza in una lezione di vita, informando e parlando ai ragazzi ed alle loro famiglie dei rischi legati all’assunzione di droghe, perché il suo errore possa evitare quello di qualcun altro, per dare agli altri quella giusta informazione che lei non ha ricevuto.
Giorgia incontrerà la mattina del 28 Maggio tutte le scuole medie dell’Istituto G. Marconi .
L’idea è stata quella di fare in modo che la maggior parte dei ragazzi potesse ascoltare questa esperienza che ho voluto quindi condividere non solo con le classi delle scuola media di Suvereto, ma con le medie di tutto il plesso; grazie alla collaborazione dell’assessore Alberta Ticciati e della preside dell’Istituto Daniela Toninelli tutto questo è stato possibile, per questo le ringrazio vivamente.
La sera stessa del 28 maggio alle ore 20.45 Giorgia ripeterà l’incontro presso il Museo di Arte Sacra di Suvereto, un incontro aperto a tutti, rivolto agli adolescenti e alle famiglie affinchè la sua storia diventi una lezione di vita per tutti. Spero che questo spettacolo possa aiutare vivamente i ragazzi a capire cosa significa l’uso di droga e quali sono i rischi anche per una sola sera di sballo, perché solo avendo un po’ di timore e capendo che si rischia davvero la vita, forse si può evitare che siano segnate per sempre vite così troppo giovani.