Giri e rigiri sulle concessioni demaniali della LI53

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PIOMBINO 30 mar­zo 2019 — Rifiu­ti da fuori? È ille­git­ti­mo uti­liz­zare l’area LI53. Il Demanio ha dato in con­ces­sione (reg. n. 926 del 10/12/2015 ) a RIMa­te­ria l’area del­la LI53 su cui viene pre­vista la famosa nuo­va dis­car­i­ca da 2,5 mil­ioni di metri cubi. RIMa­te­ria prevede di uti­liz­zare tali spazi per acquisire con­fer­i­men­ti di rifiu­ti spe­ciali delle più varie tipolo­gie e prove­nien­ze. E asseg­na ai soci pri­vati la piena disponi­bil­ità nel­la ges­tione com­mer­ciale nel vendere gli spazi a dis­po­sizione. Tut­to questo sen­za tenere con­to che, nel­la con­ces­sione cita­ta, si lim­i­ta­va rigi­da­mente l’u­ti­liz­zo di tale area esclu­si­va­mente agli scar­ti derivan­ti dalle lavo­razioni siderur­giche. Chi ha impos­to il prog­et­to RIMa­te­ria, anche attra­ver­so dure con­trap­po­sizioni politiche, non ha let­to la con­ces­sione? Sia chiaro: NON è legal­mente pos­si­bile fare ciò che vogliono fare in quel­l’area; NON può diventare una delle più gran­di dis­cariche di rifiu­ti spe­ciali prove­ni­en­ti da fuori. Né un con­trat­to, né un accor­do di pro­gram­ma, né la volon­tà di fare prof­it­to di un impren­di­tore pos­sono derog­a­re rispet­to all’u­ti­liz­zo per cui l’area è sta­ta con­ces­sa.

Tut­to chiaro ed ecco invece ieri in con­siglio comu­nale un bel sipari­et­to.
La mag­gio­ran­za si è sper­ti­ca­ta ad affer­mare come, final­mente, si ren­de­va mer­i­to di quan­to ave­vano sem­pre det­to: le aree saran­no fun­zion­ali allo smal­ti­men­to dei soli rifiu­ti spe­ciali derivan­ti dal­la siderur­gia locale.
Del resto, loro stes­si era­no in pos­ses­so del­la stes­sa con­ces­sione che abbi­amo pub­bli­ca­to noi.
Ma, colpo di sce­na, la realtà è un’al­tra:

  • le con­ces­sioni sono due.

La sec­on­da, la n.1021 del 01/12/2016, non prevede lim­i­tazione nel­la tipolo­gia dei rifiu­ti spe­ciali se non nel prevedere di accogliere nelle aree indi­vid­u­ate la parte dei cumuli preesisten­ti da con­ferire in dis­car­i­ca.
Tiri­amo le somme.
La pri­ma, assai più restrit­ti­va essendo pre­vista solo per scar­ti siderur­gi­ci, ha un’esten­sione molto più pic­co­la, un val­ore com­mer­ciale infe­ri­ore e un canone supe­ri­ore.
La sec­on­da è rel­a­ti­va a par­ti­celle più estese, dove pot­er con­ferire sen­za lim­i­tazioni, con enorme val­ore com­mer­ciale, con­ces­sa a prez­zo più bas­so.
Questi sono gli atti, almeno quel­li ad oggi vis­i­bili.
Noi li sco­pri­amo pas­so per pas­so.
Ma a chi ha fat­to le scelte, devono essere noti. Oppure la scelta, invece che con­sapev­ole, è sta­ta sem­plice­mente sta­ta fat­ta altrove e supina­mente recepi­ta dagli ammin­is­tra­tori locali.

Movi­men­to 5 Stelle Piom­bi­no

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