Per il Giudice di pace Piombino spende troppo

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PIOMBINO 7 aprile 2017 — Con­di­vidi­amo le pre­oc­cu­pazioni espresse dall’Associazione forense del nos­tro ter­ri­to­rio sul’ufficio del Giu­dice di pace ed esprim­i­amo loro la piena sol­i­da­ri­età del­la lista Spir­i­to Libero, da sem­pre in pri­ma lin­ea sul man­ten­i­men­to dell’ultimo pre­sidio di gius­tizia del­la Val di Cor­nia, specie dopo l’improvvida chiusura del­la sede dis­tac­ca­ta del Tri­bunale. Bene ha fat­to anche il Sin­da­co Giu­liani a vol­er fis­sare un incon­tro con gli altri sin­daci del ter­ri­to­rio, per cer­care di evi­tarne la chiusura e ridis­tribuire equa­mente il cos­to del servizio, per­ché è pro­prio quel­lo il nodo cru­ciale: è giun­to il momen­to di fare delle scelte nette e assumer­si cias­cuno le pro­prie respon­s­abil­ità, ossia gli onori ma anche gli oneri derivan­ti dai vari servizi che sono essen­ziali per tut­to il com­pren­so­rio, non solo per Piom­bi­no. Dev’essere chiaro, cioè, che è fini­to il tem­po dei gal­leg­gia­men­ti e del­lo scar­i­cabar­ile, col nos­tro “pic­co­lo” Comune a sob­bar­car­si, qua­si esclu­si­va­mente sulle pro­prie spalle, i costi di un intero ter­ri­to­rio in cui vivono qua­si cen­tomi­la per­sone (per non par­lare dei pic­chi estivi).
La ques­tione del Giu­dice di pace va difat­ti a brac­cet­to con quel­la del­la Soci­età Parchi, entrambe situ­azioni cioè in cui gli indub­bi van­tag­gi e ben­efi­ci ricadono sull’intera Val di Cor­nia men­tre tut­ti i rel­a­tivi costi ricadono in modo abnorme sul Comune di Piom­bi­no, che da solo si sob­bar­ca più di tut­ti i con­tribu­ti degli altri Comu­ni mes­si insieme. Un quadro che diviene perfi­no grottesco se pen­si­amo, ad esem­pio, alle sparate da tupa­maros di alcu­ni Comu­ni a fronte di una loro parte­ci­pazione alle spese di poche migli­a­ia di euro. Una situ­azione non più sosteni­bile, sia per­ché forte­mente ini­qua, sia per­ché Piom­bi­no non può più per­me­t­terse­lo: siamo ora­mai rimasti con un organ­i­co che è la metà rispet­to al 2001.
Fino­ra Piom­bi­no, spenden­do da oltre il doppio fino a 15 volte in più degli altri Comu­ni, ha garan­ti­to il fun­zion­a­men­to dell’ufficio del Giu­dice di pace, le cui cifre par­lano da sole: 469 cause civili,134 sen­ten­ze, 277 decreti ingiun­tivi, cir­ca 200 pro­ces­si penali. È oltremo­do evi­dente che se ques­ta fon­da­men­tale realtà dovesse chi­ud­ere, non solo i piom­bi­ne­si ma ogni cit­tadi­no del com­pren­so­rio sarebbe costret­to a recar­si a Livorno anche per una sem­plice mul­ta, lite con­do­miniale o tes­ti­mo­ni­an­za, dunque sarebbe un grave ed enorme dan­no per tut­ta la Val di Cor­nia.
Con l’assai miope log­i­ca del cias­cuno che colti­va il pro­prio orti­cel­lo, Piom­bi­no ha già vis­to chi­ud­ere il suo Liceo (che i figli dei vici­ni han­no prefer­i­to iscriver­li a Fol­loni­ca e Ceci­na), lo sportel­lo di Equi­talia, la sede dis­tac­ca­ta del Tri­bunale e ci è man­ca­to davvero poco anche l’Agenzia delle Entrate e alcu­ni repar­ti di Vil­la­ma­ri­na. Spir­i­to Libero si è da sem­pre alfiere del­la sovra-comu­nal­ità inte­sa come con­di­vi­sione di strate­gie, di effi­cien­za ges­tionale, di sin­ergie e riduzione dei costi, di capac­ità di unir­si e saper fare squadra. Ma questi nobili prin­cipi occorre che tut­ti con­cor­ra­no a met­ter­li in prat­i­ca, non sono né pos­sono ridur­si a meri slo­gan elet­torali coi quali ci si riem­pie la boc­ca per far bel­la mostra di sé: la situ­azione è sot­to gli occhi di tut­ti ed è ris­a­puto che le chi­ac­chiere non fan­no fari­na!

Ser­gio Fila­cana­pa
Capogrup­po di Spir­i­to Libero per Piom­bi­no

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