Giugno 2018, stato delle bonifiche a Piombino
PIOMBINO 2 agosto 2018 — È stato pubblicato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela de Territorio e del Mare lo stato delle procedure per la bonifica dei Siti di Interesse Nazionale (S.I.N.) aggiornato al giugno 2018. Si tratta di 40 siti di interesse nazionale rimasti di competenza del Ministero dell’Ambiente e di 17 siti diventati di competenza regionale:
Tra essi il S.I.N. di Piombino sia per quel che riguarda i terreni che la falda.
Per quel che riguarda lo stato della bonifica dei terreni la situazione è così descritta:
- Perimetrazione S.I.N. 931 ettari
- Piano di caratterizzazione presentato 928 ettari
- Piano di caratterizzazione attuato 887 ettari
- Progetto di bonifica presentato 238 ettari
- Progetto di bonifica approvato 121 ettari
- Aree non contaminate 422 ettari
Per quel che riguarda lo stato della bonifica della falda la situazione è così descritta:
- Perimetrazione S.I.N. 931 ettari
- Piano di caratterizzazione presentato 928 ettari
- Piano di caratterizzazione attuato 887 ettari
- Progetto di bonifica presentato 21 ettari
- Progetto di bonifica approvato 21 ettari
- Aree non contaminate 40 ettari
La situazione è invariata rispetto all’ultima rilevazione del maggio 2017.
L’iter delle procedure per la bonifica di aree contaminate è così descritto dallo stesso Ministero dell’ Ambiente:
Non è possibile che senza avere compiuto nessuna azione il 50% del SIN di Piombino risulta NON CONTAMINATO! Questo è avvenuto perché hanno approvato l’Analisi di Rischio presentata da AFERPI. La maggior parte dei terreni di proprietà Cevital ed ora Jindal non risultano inquinati solo grazie a formule che calcolano il rischio collegandolo all’esposizione nel tempo di un lavoratore di peso medio, ecc..Ma la realtà è diversa, gli inquinanti ed il pericolo si eliminano con le bonifiche e non con le formule. Basti pensare che la falda sottostante risulta altamente inquinata! Inquinata da cosa se non dal terreno sovrastante! Ma la preoccupazione è stata quella di lasciare mano libera all’imprenditore che acquisiva le acciaierie, spianargli la strada, anche a costo di rinunciare a vere bonifiche. Questa responsabilità se pur condivisa dal ministero coinvolge principalmente il livello locale.