Giunta chiusa in un soliloquio autoreferenziale

· Inserito in Teoria e pratica
Riccardo Gelichi

PIOMBINO 3 feb­braio 2018 — Non sono bas­tate le ses­san­ta firme che accom­pa­g­na­vano la mozione di Ascol­ta Piom­bi­no sul cen­tro stori­co: l’impegno per il Comune sarebbe sta­to soltan­to quel­lo di ascoltare i cit­ta­di­ni attra­ver­so un per­cor­so parte­ci­pa­to. La richi­es­ta era min­i­ma, pro­prio per testare il liv­el­lo di disponi­bil­ità e di volon­tà di ascolto di un’amministrazione comu­nale ormai chiusa in un solil­o­quio autoref­eren­ziale. Il cen­tro stori­co è ben gesti­to, col­mo di prog­et­ti in divenire, queste le con­trod­e­duzioni del­la Giun­ta comu­nale alle numerose prob­lem­atiche evi­den­zi­ate nel­la mozione, che van­no dal­la ges­tione dei rifiu­ti al degra­do gen­erale, dal­lo sta­to delle pavi­men­tazioni agli schia­mazzi not­turni, dagli atti van­dali­ci alla neces­sità di mag­giori con­trol­li. Ascol­ta Piom­bi­no già nel 2013 ave­va elab­o­ra­to una serie di pro­poste per il cen­tro stori­co. A questo pun­to glielo dire­mo noi al Comune cosa serve per il cen­tro stori­co, ci con­fron­ter­e­mo con i cit­ta­di­ni, rib­aden­do suc­ces­si­va­mente una serie di pro­poste pre­cise che ripro­por­re­mo nel prossi­mo con­siglio comu­nale: è una sfi­da con­tro un muro di gom­ma, fat­to di silen­zi, che spera nell’avvilimento e nel­lo scon­for­to dei cit­ta­di­ni, ma che ci tro­va più deter­mi­nati di pri­ma.

*Ric­car­do Gelichi, Lista Civi­ca Ascol­ta Piom­bi­no

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