Governano ma non vogliono discutere di nulla

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PIOMBINO 20 dicem­bre 2015 — In questi giorni si è par­la­to molto, e spes­so a spropos­i­to, del nos­tro ordine del giorno con il quale chiede­va­mo di vin­co­lare le con­ces­sioni por­tu­ali da asseg­nare ad AFERPI al rispet­to del piano indus­tri­ale. Il tema era indub­bi­a­mente cogente, pro­va ne è l’acceso dibat­ti­to che ha sus­ci­ta­to nell’opinione pub­bli­ca. Purtrop­po, come spes­so accade, è sta­ta mes­sa in atto dal­la mag­gio­ran­za una strate­gia tesa a deviare il dibat­ti­to dai con­tenu­ti a ques­tioni col­lat­er­ali. Sicu­ra­mente per la mag­gio­ran­za è più con­ve­niente par­lare di fan­tomatiche stru­men­tal­iz­zazioni, oltre­tut­to cer­can­do di pas­sare da vit­time. Cosa sem­pre assur­da se a far­lo è chi gov­er­na. Anz­i­tut­to dovreb­bero spie­gare det­tagli­ata­mente per­ché la nos­tra pro­pos­ta è, a loro dire, inat­tua­bile ed in sec­on­da bat­tuta quale sia la loro strate­gia per avere mag­giori garanzie. Come abbi­amo già ampia­mente espos­to, l’atto di sot­tomis­sione che AFERPI si appres­ta a fir­mare non è di per sé una garanzia suf­fi­ciente. Una vol­ta rilas­ci­ate le con­ces­sioni cinquan­ten­nali, nes­suno sarà più in gra­do di mar­care una lin­ea net­ta oltre la quale si potrà dire che il piano indus­tri­ale non è sta­to rispet­ta­to. Ed anche qualo­ra lo si facesse forzata­mente, AFERPI, che nel frat­tem­po qualche inves­ti­men­to lo avrà pur fat­to, non subirà cer­to pas­si­va­mente questo atto, ma ricor­rerà per vie legali. Con i tem­pi del­la gius­tizia ital­iana sicu­ra­mente dovre­mo aspettare molti anni pri­ma di arrivare ad una risoluzione del con­tenzioso, peri­o­do che i lavo­ra­tori e la cit­tà non pos­sono per­me­t­ter­si di atten­dere. Con questo ordine del giorno vol­e­va­mo far pas­sare un con­cet­to più ampio che va oltre la ques­tione con­ces­sioni: è fini­to il tem­po del Mod­el­lo Piom­bi­no, quel­lo vero. Il mod­el­lo per il quale si attende il sal­va­tore del­la patria e gli si con­seg­na ciò che abbi­amo di più prezioso sen­za nul­la chiedere in cam­bio per pau­ra ed inca­pac­ità di gov­ernare la tran­sizione, come già è suc­ces­so con Luc­chi­ni pri­ma e con Sev­er­stal poi. Noi invece cre­di­amo che le ammin­is­trazioni e la polit­i­ca deb­bano essere pro­tag­o­nisti nell’indirizzo e nel­lo svilup­po del ter­ri­to­rio e che quin­di ci si deb­ba porre su un piano di par­ità e non si sud­di­tan­za. Questo non sig­nifi­ca in nes­sun modo osta­co­lare gli inves­ti­men­ti pri­vati, nel caso speci­fi­co sarebbe sta­ta la Port Author­i­ty a sot­to­scri­vere l’impegno al rilas­cio defin­i­ti­vo delle con­ces­sioni se i pun­ti ritenu­ti essen­ziali del piano indus­tri­ale fos­sero sta­ti rispet­tati, a tutela dell’investimento finanziario che Cevi­tal o chi per essa avrebbe mes­so in cam­po. Anco­ra una vol­ta si è prefer­i­to spostare il dibat­ti­to su di un piano appar­ente­mente ide­o­logi­co: su chi sia vera­mente dal­la parte dei lavo­ra­tori o su chi stru­men­tal­izzi il mal­con­tento. Res­ta il fat­to che una rispos­ta con­vin­cente sul per­ché la nos­tra pro­pos­ta fos­se inat­tua­bile non l’abbiamo sen­ti­ta da nes­suno. Infine ci sen­ti­amo di riv­ol­gere un appel­lo dal Sin­da­co che durante l’ultimo Con­siglio comu­nale si è riv­olto ai con­siglieri chieden­do di non esacer­bare la ten­sione cit­tad­i­na, in par­ti­co­lare riv­ol­gen­dosi ai grup­pi di oppo­sizione. Se, come più volte da lui stes­so rib­a­di­to, è il Sin­da­co di tut­ti adesso ci aspet­ti­amo un richi­amo uffi­ciale anche nei con­fron­ti del­la mag­gio­ran­za dopo la stru­men­tale bagarre aper­ta sul­la stam­pa e sui social net­work nei giorni suc­ces­sivi al Con­siglio, bagarre che ha il solo effet­to di riman­dare il dibat­ti­to sui temi vera­mente impor­tan­ti. Ad esem­pio ci sarebbe piaci­u­to anal­iz­zare nel det­taglio il famiger­a­to doc­u­men­to di ind­i­riz­zo urban­is­ti­co dell’ormai ex asses­sore Pietrel­li, non tan­to per i con­tenu­ti che nel det­taglio nes­suno, neanche la mag­gio­ran­za, conosce, ma per capire per­ché ci sia volu­to un anno e mez­zo per iniziare a rivedere gli stru­men­ti urban­is­ti­ci del Comune. Stru­men­ti ogget­ti­va­mente inadeguati, come ad esem­pio il PIUSS di Cit­tà Futu­ra, ed in par­ti­co­lare il Rego­la­men­to Urban­is­ti­co che era sta­to approva­to gli ulti­mi giorni del­la giun­ta Ansel­mi dopo un per­cor­so dura­to 10 anni e che era già super­a­to al momen­to dell’ approvazione … atten­di­amo fiduciosi.

MOVIMENTO 5 STELLE PIOMBINO

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