Grande confusione sotto il cielo della politica

PIOMBINO 15 aprile 2017 — Men­tre le RSU han­no final­mente orga­niz­za­to una mobil­i­tazione deg­na di questo nome con una parte­ci­pazione alla man­i­fes­tazione a Roma adegua­ta alla grav­ità del momen­to, tutte le varie for­mazioni politiche si affan­nano a pre­sentare le loro soluzioni: da chi con­tin­ua osti­nata­mente e un po’ ottusa­mente a insis­tere sul dare fidu­cia a Rebrab, a chi sug­gerisce che lo Sta­to gli “presti” il mil­iar­do nec­es­sario, a chi chiede di far inter­venire la diplo­mazia inter­nazionale nei con­fron­ti dell’Algeria. A chi, infine, chiede che il Gov­er­no pon­ga fine alla vicen­da per inadem­pien­za del con­traente e a chi par­la aper­ta­mente di nazion­al­iz­zazione.
La nos­tra posizione è sta­ta chiara­mente espres­sa già da tem­po. Noi chiedi­amo che col­oro che andran­no a trattare abbiano un manda­to pre­ciso su alcu­ni pun­ti:

  • Piom­bi­no deve tornare a colare acciaio rias­sor­ben­do tut­ti col­oro che sono sta­ti espul­si dal lavoro (2100 dipen­den­ti più l’indotto). Conc­re­ta­mente sig­nifi­ca che deve essere rifi­u­ta­ta ogni ipote­si di accor­do che pren­da in con­sid­er­azione solo una parte del ciclo pro­dut­ti­vo, cre­an­do moltissi­mi esuberi.
  • Uni­ca soluzione pos­si­bile è la imme­di­a­ta nazion­al­iz­zazione dell’intero com­par­to siderur­gi­co di base, sen­za pas­sare da un ricom­mis­sari­a­men­to per Piom­bi­no e ponen­do obi­et­tivi chiari di man­ten­i­men­to del­la con­ti­nu­ità pro­dut­ti­va, razion­al­iz­zazione delle fil­iere, pro­duzione mod­er­na eco­com­pat­i­bile di qual­ità, garanzia di rilan­cio occu­pazionale attra­ver­so l’attuazione del piano per Piom­bi­no con le dovute revi­sioni, attuazione di un piano di bonifi­ca e di demolizioni e real­iz­zazione delle infra­strut­ture di via­bil­ità su gom­ma e su rota­ia nec­es­sarie per resti­tuire una grossa fet­ta del ter­ri­to­rio a prog­et­ti di diver­si­fi­cazione pro­dut­ti­va.
  • Ovvi­a­mente il man­ten­i­men­to degli ammor­tiz­za­tori sociali (con­trat­ti di sol­i­da­ri­età) per tut­to il peri­o­do nec­es­sario alla real­iz­zazione degli inves­ti­men­ti. Conc­re­ta­mente chiedi­amo che vengano pro­ro­gati gli attuali accor­di, con l’estensione a tut­ti i lavo­ra­tori dell’indotto. Pro­ro­ga degli accor­di esisten­ti e non fir­ma di nuovi accor­di, che ci esporreb­bero alle regole fis­sate nel jobs act, quin­di ulte­ri­or­mente penal­iz­zan­ti per i lavo­ra­tori.

Rite­ni­amo che solo se chi con­dur­rà la trat­ta­ti­va rius­cirà a por­tar­la su queste linee ci sarà la pos­si­bil­ità e la volon­tà di un futuro per Piom­bi­no e la Val di Cor­nia; ogni altro rin­vio, ogni altra soluzione rap­p­re­sen­ter­an­no il decli­no e la morte, più o meno rap­i­da, delle clas­si sociali del nos­tro ter­ri­to­rio. Chi diret­ta­mente, per perdi­ta di un red­di­to dig­ni­toso, chi indi­ret­ta­mente, liberi pro­fes­sion­isti e com­mer­cianti, per man­can­za di suf­fi­ciente capac­ità di spe­sa.

Coor­di­na­men­to Art. 1 – Camp­ing CIG

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