Grazie per l’impegno ma ti caccio lo stesso
PIOMBINO 15 dicembre 2015 – Se mancava un timbro all’allontanamento dell’assessore Martina Pietrelli dalla giunta di Piombino ora c’è. E c’è anche la risposta dell’associazione di cui la Pietrelli è coordinatrice. Due atti di una vicenda, tutta interna al Pd, che sanciscono steccati insormontabili, scambi politicamente “bellici”, che in Maremma di solito vengono indicati con termini meno eleganti, tipo “botte da orbi”.
E veniamo all’ufficialità del ritiro delle deleghe. Dalla residenza municipale il sindaco Massimo Giuliani ha firmato il decreto con cui allontana la Pietrelli dall’esecutivo.
L’atto presenta alcuni passaggi che confermano, semmai ce ne fosse ancora bisogno, il limite di una storia che rasenta l’assurdo.
Si parte infatti dalla legge, il testo unico degli enti locali, che conferisce al primo cittadino il potere di scegliere, a sua discrezione, i componenti della giunta e quindi anche di revocarli con la sola incombenza di darne “motivata” comunicazione al consiglio comunale.
E quali sono i motivi da riferire in aula per l’allontanamento della Pietrelli?
Ecco il primo – nero su bianco nel decreto – “Le strategie e gli interventi attuati dall’assessore Martina Pietrelli nelle materie assegnate sono state condotte in molti casi senza il sufficiente coinvolgimento sia di metodo che di merito della giunta e dei consiglieri di maggioranza”.
Si deve rilevare, al riguardo, che Martina Pietrelli è in carica dall’11 giugno 2014, quindi da oltre un anno durante il quale mai una volta erano state evidenziate questioni di “metodo e di merito” nel suo rapporto con la giunta. C’è voluta forse l’iniziativa di Cambiaverso a Venturina per rendere evidente una realtà nell’esecutivo mai emersa o almeno mantenuta riservata come non altro. Se questa è la motivazione per un’estromissione sinceramente non ci pare che essa sia il massimo e, peraltro, meno che mai convince che una simile presunta mancanza possa causare – è scritto nell’atto — “il venir meno del rapporto di fiducia in merito all’idoneità della Pietrelli a perseguire gli obiettivi amministrativi fissati nel programma di mandato”.
A leggere un altro passo contenuto nel decreto viene da pensare – è solo una nostra deduzione ma crediamo di non essere soli — che perfino Massimo Giuliani sia poco convinto della bontà di questa severissima estromissione. Ecco, infatti, cosa, tra l’altro, si può leggere nell’atto di revoca delle deleghe: “Le suddette motivazioni legittimano pienamente la volontà del sindaco di far cessare la vigenza dell’atto di nomina all’assessore con una revoca espressa, ferma restando che con l’adozione del presente atto permane l’apprezzamento per l’impegno profuso dall’assessore Pietrelli durante il periodo assessorile”.
Da questo inatteso periodo si potrebbe dedurre che la Pietrelli si è impegnata a fondo ma è andata per la sua strada e, malgrado l’instancabile prodigarsi, non è stata capace di cavare un ragno dal buco all’opposto di altri assessori. Oppure che è stata brava, che si è applicata che andrebbe anche bene ma che forse resta abbastanza sulle scatole al punto da doversi privare del suo appoggio. E questa seconda ipotesi potrebbe non essere completamente da scartare.
Al di là della facile ironia, il quesito di fondo resta purtroppo uno solo: senza voler far l’avvocato di nessuno, c’è, infatti, da chiedersi a chi giovi una vicenda del genere. Non certo alla città che vive di preoccupazioni e che chiede ben altro alla politica e alle istituzioni.
L’associazione renziana a cui la Pietrelli fa riferimento, ovvero Cambiaverso, ha accolto la revoca delle deleghe all’assessore con un comunicato che annuncia un’iniziativa dirompente: martedì 22 dicembre l’associazione presenterà, alle 21, addirittura nella saletta rossa sotto il Comune di Piombino, l’atto proposto da Martina Pietrelli perché – è scritto in un comunicato — “ora è il momento di superare asfittiche diatribe interne e parlare apertamente alla città e al territorio”.
Se non è una sorta di sfida poco ci manca. La volontà dell’iniziativa appare chiara: l’assessore cacciato e l’associazione renziana vogliono rimandare il giudizio ed allargare il dibattito alla città. E lo fanno proponendo un documento che qualche condivisione importante ce l’ha. Non si può non tornare a citare, al riguardo, perfino la dichiarazione, virgolettata e mai smentita, che Giuliani ha rilasciato al Tirreno il 12 dicembre: “Sia chiaro, questo atto di indirizzo è importante per Piombino ed è condiviso da me e dagli assessori. C’è solo bisogno di approfondirlo un po’ e di discuterne per qualche altro giorno”.
Coloro che desiderassero avere compiuta conoscenza del documento di Costa Toscana Cambiarso, possono leggere il testo qui di seguito.
Questa vicenda rischia di simboleggiare la distanza incolmabile tra i problemi delle persone e la politica, tra le prospettive dei tanti che vivono sul territorio e quelle dei pochi attenti prevalentemente alla dimensione del potere. La città vive uno dei momenti più difficili delle propria storia per l’incertezza che caratterizza la vita di imprese, lavoratori, giovani. In questo senso l’atto di indirizzo proposto da Martina Pietrelli si fondava proprio su alcune scelte di fondo chiare: autonomia da Aferpi e apertura ad investimenti nelle aree industriali non esclusivamente riconducibili ad un unico soggetto economico, sviluppo e rimozione di vincoli urbanistici su turismo, artigianato e commercio per progetti di qualità, rigenerazione urbana e rafforzamento della città pubblica. Insomma l’idea di rivedere la strumentazione urbanistica per aprire porte e finestre a chi ci crede e chi ci prova. Non aver approvato questo atto è grave innanzitutto per il messaggio di fondo che fa trasparire e cioè l’idea di essere concentrati solo sulla vicenda industriale, ovviamente importante, dilazionando nel tempo quella scossa necessaria per consentire investimenti diversi in un territorio che registra una situazione sociale gravissima. Del resto è oggettivamente singolare averlo definito “ un atto condiviso “, salvo poi arrivare a ritirare le deleghe a Martina Pietrelli fondando le motivazioni su un fatto che non si è mai verificato e cioè che questo atto era stato già presentato in altre sedi. Con queste motivazioni è evidente il rischio che l’opinione pubblica percepisca il fatto che mentre veniva ricercata una via per approvare queste proposte, altrove si sia immaginata un operazione politica che ha anteposto questioni interne al PD ai contenuti di questo atto e quindi agli interessi generali della città. Del resto è sintomatico che si discuta solo di problemi di metodo ( peraltro infondati ), anziché aprire una grande e concreta discussione sulle proposte contenute in questo atto di indirizzo. Cos’altro deve succedere in questo territorio per discutere di sviluppo non passando necessariamente da Aferpi? Questo è un campanello d’allarme serio, perché è proprio in quei territori dove si è diffuso questo approccio e dove il conflitto politico non si è fondato sul merito dei problemi ma sulle persone o su dinamiche interne ai partiti, che si è aperta la strada che ci ha portato inesorabilmente a perdere i Comuni. Per questi motivi martedì 22 dicembre l’associazione Costa Toscana CambiaVerso, presenterà, alle ore 21, alla saletta rossa sotto il Comune di Piombino l’atto proposto da Martina Pietrelli perché ora è il momento di superare asfittiche diatribe interne e parlare apertamente alla città e al territorio. Prepareremo come sempre, idee e proposte per un territorio in crisi dove il Pd per mantenere una funzione di governo non può rimanere imbrigliato nella custodia della tradizione anziché aperto all’innovazione vera e non declamata, allo sviluppo, al coraggio delle scelte e al cambiamento. È proprio questo il punto di fondo sui cui dovremo aprire una discussione seria: il nostro territorio e con il esso il Pd, ce la farà se supererà impostazioni tradizionali, se curverà decisamente sullo sviluppo, se supererà la centralità culturale della fabbrica, se lavorerà sui servizi alle imprese e sulla formazione delle persone, meno enti pubblici e comuni più integrati tra di se, più concorrenza nei servizi pubblici, meno statalismo e più innovazione per una redistribuzione della ricchezza basata non sull’assistenza ma sulla promozione sociale e la mobilità. Lo faremo assumendo iniziative che necessariamente cresceranno di tono e di ambizione, perché nei mesi che stanno di fronte a noi ciascuno dovrà dare il proprio contributo per cambiare il Pd e per cambiare il territorio.
L’oggettività e la verità prevarranno sempre, pertanto sosteniamole tutti insieme senza distinzioni di parte il 22 alla saletta rossa, sotto l’ufficio di Giuliani.……