Gruppo 2019: di destra, di sinistra o solo autonomo?
PIOMBINO 9 marzo 2019 - Alcuni lo giudicano un interessante laboratorio politico che, di fronte all’eclissi dei partiti tradizionali, porta in primo piano le idee, i valori comuni e le capacità individuali prescindendo dalle più o meno recenti appartenenze politiche dei singoli.
Per altri è un accozzaglia di idee diverse, che, non ricalcando schemi consolidati, è destinata a produrre risultati modesti.
Chi lo sostiene e chi ne fa parte richiama costantemente il concetto di lista civica che, come tale, è svicolata dal panorama dei partiti, ha obbiettivi finalizzati all’ambito locale, trova un coagulo per gli aderenti in un programma elaborato insieme e non ha altri scopi se non il bene comune della cittadinanza che di fatto della lista diventa la referente essenziale.
Non c’è dubbio che, pur nelle diverse valutazioni, il Gruppo 2019, nato nel Comune di Campiglia Marittima, rappresenti la vera novità nella campagna elettorale per le elezioni amministrative di maggio e costituisca anche un riferimento per esperienze in evoluzione in altri Comuni.
Fin dalla nascita, otto mesi fa, il Gruppo 2019 non ha fatto misteri sul suo primario obbiettivo, quello, cioè, di tentare la conquista del Comune dopo 70 anni di amministrazioni dello stesso colore.
Un impegno tutt’altro che facile, agevolato, questa volta come non mai, da mutati rapporti di forza tra le formazioni politiche le quali, nelle ultime pur variegate tornate elettorali, hanno conseguito risultati assai diversi dal passato.
Si aggiunga che in un Comune come quello di Campiglia, sotto i 15 mila abitanti, il sistema elettorale invita alle aggregazioni e una scalata difficile al potere consolidato del Pd appare oggettivamente possibile solo attraverso uno strumento che riunisca le diverse sensibilità politiche intorno ad un programma.
Roba indubbiamente difficile in un Paese come il nostro, dai cento campanili e dalle infinite frammentazioni.
Il Gruppo 2019 ha superato, più agevolmente di quanto si potesse pensare, la fase del consolidamento fino a produrre il proprio programma e il proprio candidato sindaco. Nelle varie fasi sono passate pressoché inosservate le appartenenze politiche all’interno della stragrande maggioranza degli aderenti. Non è avvenuto e non avviene altrettanto per strati di popolazione ancora legati in modo essenziale al concetto di appartenenza politica. Così, da alcuni, non è stata digerita la scelta del candidato sindaco Nicola Bertini in passato (una decina di anni fa) militante di Rifondazione comunista e consigliere comunale di minoranza a San Vincenzo.
Altri invece non hanno sopportato che nella compagine fossero presenti militanti e simpatizzanti dei partiti del centrodestra.
E così è accaduto che quelli di sinistra hanno connotato il Gruppo 2019 come una formazione di destra, mentre quelli di destra l’abbiano considerata talvolta di estrema sinistra e talvolta come una sorta di dependance del PD.
La lista civica, dal canto proprio, si è comportata secondo la propria natura ovvero aperta ai contribuiti verso il proprio programma ma non orientata all’accordo formale e all’alleanza strutturale con altre formazioni.
Vero è che ogni sforzo del Gruppo sarebbe stato comunque vanificato da una frammentazione conseguente alla presentazione delle liste dei partiti contrari al Pd i quali, in una simile eventualità, avrebbero comunque conquistato qualcuno dei cinque seggi riservati alle minoranze consiliari ma ben difficilmente avrebbero potuto aspirare ad un successo elettorale.
Come abbiamo già riferito in un precedente articolo, il responsabile comprensoriale di Forza Italia, Gianluigi Palombi ha sposato la filosofia del Gruppo 2019 e ha deciso di muoversi con un “passo di lato” rinunciando a presentare la propria lista a Campiglia.
In altri la candidatura di Bertini, avvertito come personaggio di sinistra, ha invece suscitato reazioni di rigetto che sono sfociate con l’annuncio della nascita di una lista con candidato sindaco l’avvocato Giovanni Marconi e con decise indicazioni di collocamento nell’area del centrodestra.
La mossa ha posto interrogativi alla Lega che, nella giornata di sabato 9 marzo, ha definitivamente scelto per un sostegno al Gruppo 2019 con una nota inviata alla stampa (la pubblichiamo integralmente alla fine di questo articolo).
Parallelamente, di fronte a reiterate affermazioni circa la collocazione di Bertini, anche Rifondazione comunista (vedi comunicato integrale alla fine di questo articolo) ha preso posizione evidenziando come il candidato sindaco del Gruppo 2019 “da molti anni non abbia alcun ruolo negli organismi di PRC, non sia più iscritto, abbia seguito e segua percorsi politici autonomi e di conseguenza non rappresenti il PRC nella lista civica”.
Tra i partiti del centrodestra solo Fratelli d’Italia non ha ancora preso una posizione ufficiale. Il suo responsabile provinciale Andrea Romiti in Facebook non ha comunque mancato di sottolineare la propria avversità al Gruppo di Bertini nel quale, come è noto, non sono pochi, pur nella assoluta libertà di giudizio, quelli che a Piombino hanno comunque intenzione di sostenere la candidatura di Francesco Ferrari, già esponente di Fratelli d’Italia ed oggi alla guida di una coalizione di centrodestra.
Comunicato della Lega
La Lega per Salvini Premier Val di Cornia sosterrà, così come già sostenuto anche da Forza Italia, alle prossime elezioni amministrative a Campiglia il “Gruppo 2019”, in assoluta linea con quanto deciso dei vertici provinciali e regionali dei partiti di centro destra laddove, nei comuni con popolazione inferiore a 15 mila abitanti, è prevista la possibilità di presentarsi in forma di liste civiche collaborando con candidati non espressioni di partiti.
La demolizione di qualsiasi prospettiva sovracomunale tra i comuni della Val di Cornia, la sempre minore percezione di sicurezza da parte dei residenti, l’assenza di una visione moderna di sviluppo del territorio, il fallimento a livello infrastrutturale con il mai completato collegamento con Piombino tramite la strada statale 398 e lo stato di abbandono della stazione di Campiglia Marittima, la costante politica di distruzione dell’ambiente, lo smantellamento graduale ma inesorabile della sanità pubblica, una politica dissennata di gestione dei rifiuti; questi sono solo alcuni degli esempi prodotti da una politica locale assolutamente fallimentare.
Il “Gruppo 2019” rappresenta a Campiglia, per il nostro partito, la presa di coscienza e la dimostrazione dell’importanza della venuta meno di barriere ideologiche, soprattutto in quei territori dove l’ideologia, in 70 anni di pensiero unico ed élite sempre più ristrette, ha portato alla profonda crisi strutturale ed economica di oggi.
La Lega si apre quindi, in coerenza con la sua volontà sovracomunale, ai cittadini per un percorso civico in cui tutti possano contribuire a costruire un futuro migliore. Un futuro non basato su vecchi schemi di potere ideologico e clientelare, ma dove il fulcro deve essere il benessere dei residenti ed un programma condiviso da tutti per il bene di chi abita a Campiglia Marittima, Venturina e tutte le frazioni nessuna esclusa.
Anche se Nicola Bertini, persona seria ed onesta, viene da una scuola di pensiero che non ci appartiene, grazie alla sua giovane età, alla sua preparazione a livello amministrativo, e anche al supporto e alla presenza nel “Gruppo 2019” di simpatizzanti e sostenitori della Lega, potrà traghettare il nostro comune, in collaborazione con gli altri della Val di Cornia, fuori da una crisi che ha nomi e cognomi ben precisi, che oggi si nascondono dietro le quinte, ma i cui effetti sono chiaramente percepibili. Il “Gruppo 2019” è un movimento di rottura con il passato, un vero e proprio laboratorio politico e di idee, come non è mai avvenuto fino ad oggi in questo territorio, per demolire una volta per tutte l’egemonia del PD che è durata fino ad oggi. La Lega sostiene quindi il cambiamento, sostiene un gruppo fatto di giovani e sostiene il “Bene comune”. E mandare via chi ha messo in grave crisi il sistema economico di Campiglia e della Val di Cornia, avviando nuovamente la sovracomunalità, proteggendo le nostre famiglie dalla delinquenza e tutelando il futuro dei giovani è la priorità della Lega, ed è una scelta di buonsenso che non può avere alternative in questo comune.
Onorevole Manfredi Potenti, segretario provinciale di Livorno
Tiziano Rombai, commissario in Val di Cornia
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Comunicato di Rifondazione comunista
Poiché si sta diffondendo sui social la notizia che Nicola Bertini rappresenti Rifondazione Comunista nel Gruppo 2019, comunichiamo ufficialmente che Bertini da molti anni non ha più alcun ruolo negli organismi di PRC, né è più iscritto; ha seguito e segue percorsi politici autonomi, di conseguenza non rappresenta il PRC in quella lista civica. Teniamo a precisare inoltre che in Val di Cornia Rifondazione Comunista non sostiene né quella, né liste spurie trasversali ove sono presenti partiti o movimenti politici di destra o centro destra, sebbene vi aderiscano o per loro simpatizzino personaggi che nel passato remoto o recente sono stati riconducibili al nostro partito. Vieppiù, Rifondazione non sostiene liste civiche a sostegno del PD né liste civiche comunque trasversali e per auto definizione aperte ad ogni appartenenza politica.
Un gruppo con persone diverse che si consolida e cresce, mentre chi sta in altri schieramenti ci identifica di dx o sx. Abbiamo iniziato in sei, ora siamo ben oltre 50 iscritti, e a nessuno è stato chiesto come voterà alle europee o come ha votato nelle ultime elezioni. Un Comune deve dare servizi e risposte al territorio, e non essere un gruppo dove chi decide non gestisce l’amministrazione ma il partito e scelte come Rimateria. Senz’altro presenteremo un programma, con idee e non sottomissioni, ma legato alla realtà economica del bilancio comunale.
Alla grande manifestazione di Milano del 2 marzo “People, prima le persone” 700 comuni aderenti, 70 gonfaloni!
Il Gruppo 2019 non è in grado di esprimere nessuna posizione al riguardo.
Anzi si può certamente affermare che, per i sostegni che sta raccogliendo, non potrebbe mai assumere posizioni al di là del più stretto localismo e quindi, al massimo, spostando semplicemente i problemi nella vallata o pianura vicina.
Insomma un “Bene Comune” che arriva fino alle porte di casa, cioè nient’altro che un po’ di “NIMBY (Not In My Back Yard)” con aggiunta di sapori verdi e azzurri e come legante una buona dose di ipocrisia.
È tristissima questa vicenda del Gruppo 2019 che si sta rivelando semplicemente il cavallo di Troia, o il tram, anzi il TAV, per i giochi di potere della Lega e di Forza Italia e forse anche dei 5 Stelle, ma quelli sono i meno svegli, arrivano sempre per ultimi.