Siderurgia e beni culturali in un convegno del 1984

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PIOMBINO 15 aprile 2014 — L’ 8 e 9 novem­bre 1984 si tenne a Piom­bi­no un con­veg­no orga­niz­za­to dal Comune di Piom­bi­no con il sosteg­no del­la Deltasider il cui tema era «I beni cul­tur­ali in una zona di crisi siderur­gi­ca». Il tema era quan­to mai attuale e lo è tut­to­ra: come i beni cul­tur­ali del ter­ri­to­rio pos­sono essere momen­ti di cresci­ta cul­tur­ale e civile ed al tem­po stes­so impor­tan­ti risorse eco­nomiche. Gli argo­men­ti affrontati e così pure i prog­et­ti illus­trati si sono tradot­ti nel cor­so del tem­po in prog­et­ti real­iz­za­ti: il Castel­lo di Piom­bi­no come ful­cro del sis­tema muse­ale del­la siderur­gia in Toscana, il par­co ed il museo arche­o­logi­co di Pop­u­lo­nia nel quadro del sis­tema dei parchi del­la val di Cor­nia, la Casa delle Bifore a Piom­bi­no come sede dell’ Archiv­io stori­co, il vil­lag­gio minerario di San Sil­ve­stro ed altro anco­ra.
L’in­ter­esse del­la rilet­tura degli atti del con­veg­no, pub­bli­cati nel numero 4/1984 del­la rasseg­na di arche­olo­gia edi­ta da ALL’INSEGNA DEL GIGLIO, deri­va dal­l’aver ipo­tiz­za­to una con­nes­sione stret­ta tra le ipote­si di restau­ro dei sin­goli beni e quelle di des­ti­nazione d’u­so, non solo per evitare ulte­ri­ore degra­do ma anche per far­li diventare par­ti impor­tan­ti e por­ta­tri­ci di svilup­po per l’in­tera comu­nità lun­go la lin­ea del­la diver­si­fi­cazione eco­nom­i­ca. Il con­veg­no si inter­rogò anche sulle fonti di finanzi­a­men­to pos­si­bili locali, nazion­ali ed europei ril­e­van­do che, men­tre la Comu­nità Eco­nom­i­ca Euro­pea ave­va elab­o­ra­to rego­la­men­ti per inter­venire nelle zone di crisi ed anche di crisi siderur­gi­ca sia per l’in­cen­ti­vazione del­la pic­co­la e media indus­tria sia per le infra­strut­ture, non ave­va invece pre­vis­to finanzi­a­men­ti per il restau­ro e la val­oriz­zazione dei beni cul­tur­ali. E pose anche il prob­le­ma del­la revi­sione dei cri­teri CEE per l’in­di­vid­u­azione delle zone di crisi siderur­gi­ca all’in­ter­no delle quali pot­er uti­liz­zare anche i finanzi­a­men­ti pub­bli­ci per i beni cul­tur­ali.
Non molto tem­po dopo, anche per l’azione pun­tuale del­la Regione Toscana nei con­fron­ti del­la Com­mis­sione Euro­pea, ambedue le rif­les­sioni si tradussero in deci­sioni europee e dal­la con­giun­zione dei finanzi­a­men­ti locali anche prece­den­ti, region­ali, nazion­ali ed europei con i prog­et­ti nel frat­tem­po elab­o­rati partì la sta­gione deimas­s­ic­ci inves­ti­men­ti in Val di Cor­nia per i beni cul­tur­ali che per­mise di tradurre in realtà tut­ti i prog­et­ti, ed altri anco­ra, su cui si era dilun­ga­to il con­veg­no.

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