I Comuni non sapevano e non vedevano
SAN VINCENZO 14 settembre 2016 — Ciò che le immagini aeree mostrano del Park Albatros rappresenta un salto di qualità inedito e grave per il territorio della Val di Cornia dal punto di vista della pianificazione urbanistica e dei relativi controlli.
Le casette e le strade sono dove non dovrebbero essere e la differenza non è di pochi metri ma di diversi ettari. Episodi di edificazioni difformi rispetto alle concessioni, quando non del tutto prive di atti autorizzativi, sono stati frequenti in tutta la Val di Cornia ma non si ricordano episodi in cui un unico grande soggetto privato urbanizzasse 5,3 ettari circa nel Comune di San Vincenzo e altri 2,5 ettari nel Comune di Piombino. Terreni nei quali non era prevista urbanizzazione alcuna dagli strumenti urbanistici.
La difformità tra aree convenzionate (i due rettangoli evidenziati nella figura sottostante) e aree effettivamente urbanizzate è davvero eclatante.
Innanzi tutto si può notare come nella convenzione non ricadesse tutta la particella n°31 foglio 24 del Comune di San Vincenzo ma si escludessero circa 1,3 ettari a sud in cui si notano urbanizzazioni già nell’ortofoto (1) del 2007.
La particella 217 foglio 24 di 3,9 ettari non doveva essere urbanizzata esattamente come la 758 foglio 1 del Comune di Piombino che invece è stata interessata da interventi infrastrutturali per circa 2,5 ettari.
Oltre ad interessare un’area enorme, la difformità tra ciò che avrebbe dovuto esserci e ciò che effettivamente è stato realizzato si realizza in una serie di interventi che si susseguono nel tempo.
L’ ortofoto precedente del 2007 evidenzia una difformità di 1,3 ettari, quella del 2010 dimostra una difformità di 5,3 e l’ultima del 2013 di 7,8 ettari circa il tutto in una decina d’anni.
Le amministrazioni comunali e gli uffici non si sono accorti di nulla. Strano davvero, soprattutto se si pensa che il Comune di San Vincenzo, senza voler risalire ad epoche remote, ha approvato con la delibera del Consiglio Comunale n°117/2012 una modifica alla convenzione proprio con il Park Albatros, evidentemente senza controllare le aerofotogrammetrie.
Ancor più strano se si pensa che la Giunta Comunale di San Vincenzo ha approvato una variante al Regolamento Urbanistico per rendere possibile l’urbanizzazione delle aree ormai già urbanizzate da anni non più tardi di un mese fa, nell’agosto del 2016 (delibera n° 181/2016 e 186/2016).
Se Atene piange, Sparta ha poco da ridere. Il Comune di Piombino si accorge con un ritardo di circa sei anni dell’urbanizzazione di 2,5 ettari di territorio agricolo. Per fortuna si rileva l’abuso ma ci si guarda bene dal rendere pubblico il caso; si attende che se ne accorga la lista civica di San Vincenzo. Difficile dire se per incapacità di analizzare i fenomeni o, peggio, per cercare di non creare casi mediatici fastidiosi, fatto sta che Piombino tace. La sinergia tra i Comuni della Val di Cornia è azzerata a tal punto che probabilmente non viene nemmeno in mente di contattare il Comune di San Vincenzo per rilevare come stia succedendo qualcosa di strano nell’area.
In realtà, dopo tanti anni trascorsi senza che nessuno sapesse, gioverà rilevare come Piombino sostenga di aver ricevuto una segnalazione dell’abuso il 2 agosto e proprio il 4 agosto la Giunta di San Vincenzo deliberasse una prima volta l’avvio del procedimento per la variante che aggiustasse il pasticciaccio brutto.
Così si spiega come sia stato possibile il salto di qualità, inquietante, che oggi registriamo. Il territorio e la pianificazione del territorio sono due elementi ormai distanti, non solo perché tutto viene deciso con decine di varianti sostanziali agli strumenti urbanistici, ma anche perché in caso di violazione delle norme, si corre ai ripari con sanatorie ex post.
Il salto di qualità è stato preparato da amministrazioni che hanno predisposto piani strutturali solo per il gusto di variarli a rialzo, facendoci entrare tutto e il contrario di tutto, istituzioni sempre pronte a far valere le regole in modo scrupoloso di fronte al semplice cittadino, ma altrettanto rapide a cambiare norme e a cancellare vincoli di fronte a richieste più “qualificate”.
Amministrazioni che, come quella di San Vincenzo, di fronte ad abusi accertati come quello dei Lecci o immobili ormai privi di legittimazione, come lo stabilimento balneare di Via del Tirreno, si sono guardate bene dal dare corso alle demolizioni.
La mutazione genetica imposta alla Val di Cornia lascia tracce pesanti sul territorio e impone un’ipoteca gravosa alle future generazioni che dovranno impegnarsi non poco per recuperare un quadro di legalità e un rapporto fisiologico tra bene comune e interessi particolari.
Già dai prossimi giorni e dai prossimi atti amministrativi si comprenderà se chi governa vuole aggravare ulteriormente una situazione già così drammatica facendo il possibile e l’impossibile per far finire tutto a tarallucci e vino.
(1) Una ortofoto o ortofotografia è una fotografia aerea che è stata geometricamente corretta (cioè che ha subito procedimento di ortorettifica) e georeferenziata in modo tale che la scala di rappresentazione della fotografia sia uniforme, cioè la foto può essere considerata equivalente ad una mappa.
Gallery
Le foto seguenti sono ortofoto tratte dalla Carta Tecnica Regionale e dalla Carta Tecnica Comunale del Sistema Informativo Territoriale del Comune di Piombino:
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