I diportisti navigano nel nulla

· Inserito in News dal territorio
Luigi Faggiani

La stra­da per costru­ire a Piom­bi­no strut­ture di servizio per la nau­ti­ca da dipor­to è sta­ta lun­ga ed incon­clu­dente e tut­t’o­ra lo è. La situ­azione delle varie ipote­si affrontate è così rias­sum­i­bile: il por­to tur­is­ti­co a Torre del Sale è un’idea abban­do­na­ta per­ché il Comune di Piom­bi­no affer­ma essere incom­pat­i­bile ambi­en­tal­mente. Nel­la Chiusa, seguen­do le pro­ce­dure del­la legge Bur­lan­do, due soci­età han­no pre­sen­ta­to il loro rispet­ti­vo prog­et­to per un appro­do tur­is­ti­co e ora atten­dono la con­feren­za dei servizi per conoscere il prog­et­to prefer­i­to ed iniziare le pro­ce­dure autor­iz­za­tive. Del por­to tur­is­ti­co di Pog­gio Bat­te­ria il sogget­to prescel­to ha pre­sen­ta­to la pro­pos­ta di Piano Rego­la­tore Por­tuale che deve anco­ra per­cor­rere tut­to il nec­es­sario per­cor­so urban­is­ti­co-ammin­is­tra­ti­vo comu­nale. Nel­la zona delle Terre Rosse un’osser­vazione al rego­la­men­to urban­is­ti­co rel­a­ti­va ad un appro­do attende di essere esam­i­na­ta. L’am­pli­a­men­to del­l’ap­pro­do di Salivoli rit­ual­mente va sopra e sot­to il liv­el­lo del mare.
Non si cre­da che tut­to sia nato poco tem­po fa. Nel 2001 lo stu­dio Pranzi­ni e Aminti, com­mis­sion­a­to dal Comune per conoscere le poten­zial­ità di svilup­po delle infra­strut­ture nau­tiche a Piom­bi­no, ritenne che fos­sero l’area del­la Chiusa del Cor­nia Vec­chio e quel­la del­la foce del Cor­nia a Tor del Sale i due siti migliori.
diportistiDagli stu­di si passò nel 2004 all’avvio di un pro­ced­i­men­to per la for­mazione di una vari­ante al piano rego­la­tore gen­erale con­cer­nente la nau­ti­ca, antic­i­patrice del piano strut­turale. Nel 2005 fu delib­er­a­to l’avvio di un nuo­vo pro­ced­i­men­to per la vari­ante del­la nau­ti­ca nel­la quale spun­tò la scelta di un por­to tur­is­ti­co a Pog­gio Bat­te­ria, vale a dire un por­to tur­is­ti­co di gran lus­so, per imbar­cazioni di notevoli dimen­sioni, a poche centi­na­ia di metri dagli impianti siderur­gi­ci.
Come si vede tem­pi lunghi e man­can­za di una strate­gia come dimostra il fat­to che sem­pre di por­ti ed appro­di si par­la ma — ed è la cosa più impor­tante anche dal pun­to di vista eco­nom­i­co — mai di adeguati spazi per la cantieris­ti­ca, per non dire dei nec­es­sari col­lega­men­ti infra­strut­turali e dei rischi ambi­en­tali. Oggi nes­suno nega quan­to grande sia la poten­zial­ità tur­is­ti­ca ed eco­nom­i­ca lega­ta a una rete di infra­strut­ture, servizi di trasporto e speci­ficità pro­dut­tive con­nesse alla cantieris­ti­ca e al tur­is­mo nau­ti­co.
Anche il Comune di Piom­bi­no non perde occa­sione per dichiarar­si con­vin­to delle gran­di poten­zial­ità dell’economia del mare. I fat­ti, però, fan­no emerg­ere un’ evi­dente con­fu­sione strate­gi­ca e una sostanziale inca­pac­ità a pro­gram­mare e attuare inter­ven­ti fat­tibili, in tem­pi non stori­ci. La con­clu­sione è la par­al­isi.

(foto di Pino Bertel­li)

 

 

 

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