I laminatoi a Natale poi il piano industriale

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PIOMBINO 6 set­tem­bre 2014 — Dopo l’incontro con il pre­mier Ren­zi in prefet­tura, il pres­i­dente del­la Toscana Enri­co Rossi ha incon­tra­to sta­mani a Firen­ze, nel suo stu­dio a Palaz­zo Strozzi Sacrati, il pres­i­dente di JSW Steel. Un incon­tro lun­go qua­si un’ora, dalle 10.30 in poi. Al ter­mine del­l’in­con­tro si è appre­so dal­la Regione che entro Natale ripar­tirà il lavoro nei lam­i­na­toi uti­liz­zan­do acciaio in arri­vo dall’ India il che potrebbe per­me­t­tere di rias­sor­bire dai 600 ai 700 lavo­ra­tori del­la Luc­chi­ni. Suc­ces­si­va­mente sarà pre­sen­ta­to da JSW Steel un piano indus­tri­ale con l’im­peg­no a stu­di­are la ria­per­tu­ra del­l’area a cal­do di Piom­bi­no per tornare in un paio di anni a pro­durre acciaio.
Molto ottimista (ma non è la pri­ma vol­ta e non solo su questo argo­men­to e spes­so smen­ti­to dal­la realtà) il Pres­i­dente del­la Regione Toscana che ha rilas­ci­a­to un lun­go comu­ni­ca­to così con­cepi­to:
«FIRENZE — “Back to the old days of glo­ry”, con un nuo­vo piano indus­tri­ale. Il mes­sag­gio las­ci­a­to da Sajian Jin­dal sul libro degli ospi­ti del pres­i­dente del­la Toscana Enri­co Rossi, una pag­i­na intera ver­ga­ta a mano in inglese, non è un accor­do ma vale come un’an­ti­ca stret­ta di mano. Ed è l’im­peg­no a stu­di­are la ria­per­tu­ra del­l’area a cal­do di Piom­bi­no per tornare in un paio di anni a pro­durre acciaio. Piano indus­tri­ale a gen­naio, ma intan­to disponi­bil­ità a ria­per­tu­ra entro Natale del lam­i­na­toio con acciaio in arri­vo dal­l’In­dia. Il che potrebbe per­me­t­tere di rias­sor­bire, opin­ione dei tec­ni­ci, dai 600 ai 700 operai dei duemi­la che lavo­ra­vano all’in­ter­no del­la Luc­chi­ni e a cui se ne aggiungevano un migli­aio del­l’in­dot­to.
Il pres­i­dente del­la Toscana Enri­co Rossi ha incon­tra­to sta­mani a Firen­ze, nel suo stu­dio a Palaz­zo Strozzi Sacrati, il pres­i­dente di JSW Steel, il gigante indi­ano del­l’ac­ciaio inter­es­sato allo sta­bil­i­men­to siderur­gi­co di Piom­bi­no. Un incon­tro lun­go qua­si un’o­ra, dalle 10.30 in poi: un incon­tro ris­er­va­to, Rossi con due col­lab­o­ra­tori e l’im­pren­di­tore indi­ano, che sem­pre sta­mani ha incon­tra­to il pre­mier Ren­zi in prefet­tura, accom­pa­g­na­to da altri due assis­ten­ti. Un incon­tro pos­i­ti­vo, che il pres­i­dente del­la Toscana sin­te­tiz­za con tre parole: “sper­an­za, impeg­no e com­pet­i­tiv­ità”. “La sper­an­za per Piom­bi­no che si riac­cende – spie­ga -, l’im­peg­no e la disponi­bil­ità del­l’im­pren­di­tore ma anche delle isti­tuzioni, dis­poste a fare la loro parte e offrire l’aiu­to chiesto, ono­ran­do l’ac­cor­do di pro­gram­ma per Piom­bi­no fir­ma­to ad aprile su cui solo la Regione ha mes­so da sola 70 mil­ioni, 60 per l’area a cal­do. E com­pet­i­tiv­ità cer­to, su cui con­ve­ni­amo: per­ché a Piom­bi­no deve ripar­tire la pro­duzione di acciaio ma lo si deve fare anche in con­dizioni com­pet­i­tive, per farne un cen­tro di rifer­i­men­to siderur­gi­co europeo. E su questo siamo tut­ti d’ac­cor­do”.
Rossi ammette che non mancher­an­no dis­cus­sioni, ques­tioni com­p­lesse da affrontare e pos­si­bili inci­ampi. Cita un vec­chio prover­bio: “non si dice gat­to se non ce l’hai nel sac­co”. “Siamo solo all’inizio, il lavoro da fare non mancherà – spie­ga – Ma dalle fase di stu­dio siamo pas­sati a quel­la del­l’im­peg­no e ce n’è abbas­tan­za per farne un saba­to felice: una buona notizia per Piom­bi­no, per la Toscana e l’I­talia tut­ta”. L’alto­forno di Piom­bi­no era sta­to infat­ti spen­to per­ché non più pro­dut­ti­vo e fino­ra, nel cor­so del­la trat­ta­ti­va con il com­mis­sario liq­uida­tore, di con­tin­uare a pro­durre acciaio a Piom­bi­no gli indi­ani non ave­vano par­la­to. Qual­cosa è cam­bi­a­to. “E il mer­i­to, las­ci­ateme­lo dire, pen­so che sia anche di isti­tuzioni che si fan­no por­tav­oce di politiche key­ne­siane, quelle dove lo Sta­to è un po’ impren­di­tore” chiosa Rossi al ter­mine del­l’in­con­tro con i gior­nal­isti, ringrazian­do il pre­mier Ren­zi e il gov­er­no per il loro impeg­no.
Tra le prime domande di Jin­dal a Rossi una ha riguarda­to i lavori al por­to. “Gli ho con­fer­ma­to, non sen­za sua mer­av­iglia, che entro otto­bre le gran­di navi potran­no entrare all’in­ter­no” rac­con­ta il pres­i­dente. “L’al­tra ques­tione su cui si gio­ca la com­pet­i­tiv­ità del sito riguar­da l’ap­provvi­gion­a­men­to ener­geti­co: anche a ques­ta chiara­mente l’im­pren­di­tore era molto inter­es­sato”. “Jin­dal – aggiunge Rossi – si è dichiara­to disponi­bile a stu­di­are l’impiego di parte delle maes­tranze del­la ex Luc­chi­ni per la ‘rip­uli­tu­ra’ del sito, come già ave­vano chiesto i sin­da­cati. Gli ho pro­pos­to di incon­trare i lavo­ra­tori e, una vol­ta con­clu­so l’ac­cor­do, anche su questo si è dichiara­to disponi­bile”».

(Foto di Pino Bertel­li)

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