Né carne, né pesce e anche senza opportunità

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Paolo Benesperi

PIOMBINO 9 mar­zo 2013 — In Val di Cor­nia sono più di 1000. Si chia­mano Neet (Not in Edu­ca­tion, Employ­ment or Train­ing): sono i gio­vani tra i 15 e i 29 anni non più inser­i­ti in un per­cor­so sco­las­ti­co e/o for­ma­ti­vo ma nep­pure impeg­nati in un’attività lavo­ra­ti­va. E quan­do si par­la di esclu­sione da per­cor­si di istruzione e for­mazione si par­la pro­prio di tutte le pos­si­bili attiv­ità for­ma­tive, non solo l’istruzione o la for­mazione pro­fes­sion­ale ma anche altre attiv­ità quali sem­i­nari, con­feren­ze, lezioni pri­vate, cor­si di lin­gua, infor­mat­i­ca, ecc. Sono i gio­vani più a ris­chio degli altri per­chè una pro­l­un­ga­ta per­ma­nen­za in ques­ta con­dizione rende pro­gres­si­va­mente più dif­fi­cile il loro inser­i­men­to o rein­ser­i­men­to in questi mon­di. Vita attuale e vita futu­ra sen­za ancor­ag­gio sta­bile, con tut­to quel­lo che ne può derivare.
Quan­ti sono, cosa fan­no, cosa pen­sano? Dif­fi­cile dire anche per­chè le isti­tuzioni ben poco fan­no per saper­lo.
Anche in val di Cor­nia? Sì anche in val di Cor­nia.
Pro­viano a capire intan­to quan­ti sono.
In Italia la quo­ta di Neet è di molto supe­ri­ore a quel­la del­la media euro­pea (22,7 e 15,4 per cen­to rispet­ti­va­mente). L’incidenza è sig­ni­fica­ti­va­mente più alta rispet­to ai prin­ci­pali pae­si europei quali la Ger­ma­nia (9,7 per cen­to), la Fran­cia (14,5 per cen­to) ed il Reg­no Uni­to (15,5 per cen­to) e più sim­i­le a quel­la del­la Spagna (21,1 per cen­to).Europa

In Italia la pre­sen­za di NEET decresce andan­do dal merid­ione al set­ten­tri­one.
Regioni

In Toscana la per­centuale pas­sa dal 12,5% del 2004 al 15,8% del 2011.
Se in val di Cor­nia la per­centuale fos­se la stes­sa (è ragionev­ole cred­er­lo) sareb­bero ben 1102. Non pochi.
Forse è il caso che qual­cuno se ne occu­pi. Sen­za blandirli o stru­men­tal­iz­zarli. Basterebbe offrire qualche pic­co­la oppor­tu­nità.

(foto di Pino Bertel­li)

Una risposta a “Né carne, né pesce e anche senza opportunità”

  1. Gianfranco Benedettini says:

    Bel pez­zo, com­pli­men­ti. Da Pao­lo Benes­peri c’era da aspet­tarse­lo. Buon con­trib­u­to alla conoscen­za dei prob­le­mi esisten­ti in gen­erale e nel­la nos­tra zona. Sì, per­ché anch’io cre­do che i dati nazion­ali e region­ali val­gano anche per la Val di Cor­nia. Che fare? Questo è il dilem­ma. Altri met­tereb­bero sul ban­co degli accusati i Comu­ni e chi li gui­da. Benes­peri è trop­po serio per far­lo. I tre inter­rog­a­tivi: quan­ti sono, cosa fan­no e cosa pen­sano? Sono macig­ni. Le isti­tuzioni fan­no poco per saper­lo: con­di­vi­do in pieno. Fan­no poco, fac­ciamo poco. Quan­ti sono? Abbi­amo già det­to sopra. Cosa fan­no? O stu­di­ano o atten­dono il lavoro, o sono pre­cari, o lavo­ra­no qualche mese. Per­sonal­mente ne ho con­tat­tati qualche deci­na nei miei “rice­vi­men­ti” al lune­di. Maschi pochi, fem­mine molte. Chiedono lavoro, chiedono casa. Non chiedono altro che questo. La mia rispos­ta? Non pos­so far niente. Lavoro nei campi (non vogliono andar­ci, solo gli stranieri lo vogliono), in una sola indus­tria locale ma per tre-quat­tro mesi. Negli agri-tur­is­mo. Niente di altro. Con i tem­pi che cor­rono non ci sono grosse pos­si­bil­ità. Cosa pen­sano? Sul piano politi­co, dici­amo poco e poco di bel­lo. Ma sono scarse le risposte. Insistono sul lavoro e sul­la casa. Non so se Benes­peri conosce i dati del­la Cam­era di Com­mer­cio in relazione alla occu­pazione fem­minile, al giug­no 2012. Dati molto inter­es­san­ti. Forse sono cam­biati ma sono inter­es­san­ti. Fos­si in loro cos­ti­tuirei una coop­er­a­ti­va e chiederei di gestire i beni cul­tur­ali del­la zona; le bib­lioteche comu­nali; gli archivi comu­nali ed altro in ques­ta direzione. Mi guardano come se aves­si det­to qual­cosa di incred­i­bile. Forse non san­no nep­pure di che cosa si trat­ta. Spero che leggano questo pez­zo e il mio com­men­to e osi­no tentare. Comunque, otti­mo lavoro, com­pli­men­ti di nuo­vo…

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