I prodotti, i lavoratori, i debiti della Lucchini
PIOMBINO 15 dicembre 2013 — Produzione, occupazione e debito della Lucchini: se ne parla tanto ma le loro reali dimensioni sfuggono. Vediamo allora come sono rappresentati nel Programma di cessione di complessi aziendali di Lucchini S.p.A. presentato al Ministro dello Sviluppo Economico dal Commissario Straordinario (CS) Piero Nardi e dal Ministero approvato.
Le aziende
Lucchini S.p.A. in Amministrazione Straordinaria (“Lucchini ”) opera nel settore della produzione, laminazione e lavorazione dell’acciaio e del commercio di prodotti siderurgici.
Al 21.12.2012, data in cui la società è stata ammessa alla Procedura prevista dalla legge Marzano, il capitale sociale di Lucchini era posseduto al 50,8% dalla società di diritto cipriota Varndell Ltd. (“Varndell ”) e per il restante 49,2% dalla società di diritto cipriota Upcroft Ltd (“Upcroft ”), entrambe (i “Soci ”) riferibili al Sig. Alexey Mordashov, azionista di riferimento del gruppo di origine russa OAO Severstal, (“Severstal”). Lucchini è a sua volta a capo di un gruppo di società (il Gruppo Lucchini) che operano prevalentemente nel settore metallurgico. In particolare, Lucchini detiene le seguenti principali partecipazioni:
(i) 100% di Lucchini Servizi S.r.l. in Amministrazione Straordinaria (“Lucchini Servizi ”);
(ii) 100% di Servola S.p.A. (“Servola ”);
(iii) 100% di Lucchini Energia S.r.l. (“Lucchini Energia ”);
(iv) 100% di Sideris Steel S.A.S. in Amministrazione Straordinaria (“Sideris ”);
(v) 100% di Lucchini Holland B.V. (“Lucchini Holland) ;
(vi) 69,27% di GSI Lucchini S.p.A. (“GSI Lucchini ”);
(vii) 24,90% di Tecnologie Ambientali Pulite S.p.A.;
(viii) 10,00% di Società Mezzi Portuali Piombino S.p.A.
La produzione
La Lucchini, per volumi di produzione, si posiziona tra i più grandi produttori europei di una vasta gamma di acciai di qualità e speciali, destinati al mercato in diverse forme e dimensioni: dai laminati lunghi (barre, vergella e rotaie) ai semilavorati (billette), ai semiprodotti per il mercato dei “piani” (bramme), alla ghisa in pani prodotta a Trieste.
Nel 2012, l’Italia è stata il secondo produttore di acciaio nell’Unione Europea con una quota di mercato del 16%, come mostra il seguente grafico:
Di tale acciaio, Lucchini rappresenta i prodotti (riferimento al 2012) evidenziati nel grafico:
Di seguito l’incidenza sul totale dei volumi di vendite per prodotto effettuate nel 2012:
Il Gruppo Lucchini rappresenta una realtà industriale e produttiva, avente il proprio centro decisionale e sede legale nel comune di Piombino. Alla data del 21.12.2012 (data in cui Lucchini è stata ammessa alla Procedura di AS), il Gruppo Lucchini aveva alle proprie dipendenze n. 2.998 lavoratori subordinati, di cui n. 2.740 dipendenti di Lucchini (Stabilimenti di Piombino, Trieste, Condove e Lecco, unità operativa di Brescia) e n. 258 dipendenti di Lucchini Servizi ed esclusi i 47 dipendenti di GSI Lucchini, così suddivisi per categoria:
Nel grafico che segue la distribuzione per sito (con l’esclusione di GSIL e Lucchini Servizi), che evidenzia la presenza a Piombino del 75% della forza lavoro:
La forza lavoro del Gruppo è giovane, con solo il 20% oltre i 50 anni per la categoria degli operai, ed il 24% per i quadri e impiegati. Di seguito si riportano i relativi grafici:
In termini di anzianità si rileva che circa il 45% degli operai ha più di 10 anni di vita aziendale, percentuale che, per impiegati e quadri, aumenta al 65%. Di seguito i grafici relativi:
Di seguito si riporta la forza matricola a fine anno dal 31.12.2005 al 31.12.2012:
Rinnovato il contratto di solidarietà di Condove (prossima scadenza il 28.8.2014) e in previsione del rinnovo del contratto di solidarietà di Lecco (in scadenza il 26.9.2019), rimane la criticità legata alla gestione delle riduzioni delle ore di lavoro per lo stabilimento di Piombino, con decorrenza dal 13.4.2014. Dopo tale data, l’unica opportunità di riduzione delle ore di lavoro, perdurando l’attuale crisi di mercato, è l’utilizzo della cassa integrazione guadagni straordinaria legata alla Procedura di AS (per leggere l’accordo che a fronte di un esubero di 793 lavoratori prevedeva un ricorso al contratto di solidarietà per 1943 lavoratori su un totale di 2103 dipendenti clicca qui).
I debiti verso i creditori
Attraverso una valutazione provvisoria, ecco i saldi contabili debiti, verso i fornitori di Lucchini alla data 20.12.2012:
Di seguito, la situazione provvisoria sui i saldi contabili dei debiti verso le banche alla data del 20.12.2012 con il dettaglio dell’ammontare interessi che è stato maturato ai fini dell’insinuazione (1) al passivo:
I debiti bancari vengono considerati per il valore del capitale (valore nominale), includendo gli interessi moratori e gli oneri accessori dovuti fino alla data di rilevazione del debito. Si ravvisa che sono pervenute le seguenti insinuazioni da parte delle banche:
I debiti verso gli Enti Pubblici
Queste le insinuazioni degli Enti Pubblici:
L’insinuazione dell’Avvocatura Distrettuale è relativa a danni ambientali (e segnatamente al recupero delle spese stimate come necessarie per la futura esecuzione di interventi di bonifica). In particolare, il credito del quale viene richiesta l’insinuazione al passivo è così ripartito tra i seguenti Enti pubblici:
- Euro 439.374.363, oltre interessi, per il Ministero dell’Ambiente, per spese da sostenere;
- Euro 4.250.951,04, oltre interessi, per il Ministero dell’Ambiente, per spese già sostenute prima della dichiarazione dello stato di insolvenza;
- Euro 4.200.000, oltre interessi, per l’Autorità Portuale di Trieste;
- Euro 9.000, oltre interessi, per la Regione Friuli Venezia Giulia. Per questa sono in corso le opportune verifiche.
I debiti verso il personale
Di seguito, si riportano i saldi contabili dei debiti verso i dipendenti risultanti dalla Dichiarazioni Datoriali predisposte dalla Società alla data del 20.12.2012 e l’ammontare delle insinuazioni dei dipendenti presentate nei termini previsti del 10.6.2013:
(1) Chi è creditore nei confronti di un’azienda fallita, onde sperare di essere pagato (ciò a condizione che il curatore recuperi, attraverso la vendita dei beni dell’azienda, la liquidità necessaria per pagare – anche in percentuale – i creditori) deve presentare una richiesta al Tribunale detta “domanda d’insinuazione al passivo”. Tale domanda sarà poi valutata dal Tribunale insieme al curatore onde stabilire se le somme sono effettivamente dovute.
(Foto di Pino Bertelli)